Credit Suisse ha fatto tredici: il segmento Oicr accoglie nuovi Etf

Credit Suisse, il noto gruppo di servizi finanziari che ha sede a Zurigo, ha deciso di focalizzare in maniera più che decisa i propri investimenti presenti in portafoglio: in effetti, proprio a partire dalla giornata odierna è stata avviata la negoziazione di ben tredici nuovi strumenti finanziari che beneficiano appunto di questa società emittente. In particolare, la compagnia che si occuperà della gestione in questione è quella specializzata in Exchange Traded Fund, perché proprio di Etf si tratta. Il segmento coinvolto in questo senso, inoltre, è quello degli Oicr, sigla che sta a indicare gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, con Flow Traders, azienda indipendente di arbitraggio in prima linea. Di quali strumenti finanziari si tratta nello specifico?


Come è già stato sottolineato, l’elenco è piuttosto lungo, ma occorre citare tutti i tredici Etf: l’imbarazzo della scelta riguarderà il prodotto che fa riferimento all’indice Msci South Africa (l’Isin è IE00B4ZTP716) e si prosegue con molti altri indici asiatici, l’Msci India (IE00B56MX78), l’Msci EM Asia (IE00B5L8K969), l’Msci Taiwan e l’Msci Korea; viene poi contemplata l’America Latina (Msci Brazil, Em Latin America, Chile), senza dimenticare paesi importanti come il Messico, la Russia e l’Australia. Gli ultimi due Etf, infine, sono dedicati all’indice Csi 300 (China Securities Index: il riferimento va a trecento titoli azionari quotati presso la piazza di Shanghai) e a un prodotto più misto, il quale replica l’andamento dell’Emea, acronimo britannico che identifica Europa, Medio Oriente e Asia (Europe, Middle East and Africa).

Cosa c’è da dire invece in relazione al funzionamento? La metodologia che viene utilizzata per replicare le performance degli indici è il cosiddetto Net Total Return, mentre le commissioni ad essi collegati ogni anno vanno da un minimo dello 0,5% a un massimo dello 0,75%. Solamente l’Etf che replica il Csi 300 presenta commissioni più basse, ma si tratta pur sempre nel complesso di strumenti che sono in grado di garantire un’unità come quantitativo minimo di negoziazione.

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