Decisione tedesca Fondo Salva Stati

Nessun rinvio per la decisione di legittimità sul Fondo Salva Stati. I giudici tedeschi hanno infatti scelto di non rilanciare la scelta temporale del proprio giudizio, nonostante la ricca fazione di euroscettici abbiamo sollevato altre questioni sulla legittimità costituzionale del fondo, varato per aiutare i Paesi dell’Eurozona in crisi. La Corte Costituzionale conferma pertanto la scadenza del 12 settembre quale termine ultimo per pronunciare la tanto attesa sentenza sulla conformità dell’Esm con la legge fondamentale della Repubblica federale.

A ben vedere, negli ultimi giorni diversi esponenti euroscettici avevano sollevato altre cause contro l’Esm dinanzi alla Consulta tedesca. Tuttavia i giudici non hanno preso più tempo per analizzare le nuove questioni costituzionali, insieme a quelle precedenti, su cui già stanno dibattento. Una portavoce della Corte ha dichiarato in materia come “uno slittamento della data del verdetto è escluso al momento”.

Pochi giorni fa, alla Corte era invece giunto un nuovo ricorso sulla presunta incostituzionalità dell’Esm e del Fiscal compact, ed erano altresì state avanzate delle ipotesi di rinvio della sentenza. Capofila degli euroscettici, ancora una volta, Markus Kerber, professore di diritto a Berlino e autore di uno dei sei ricorsi firmati contro il Fondo Esm. Kerber, in particolare, chiede alla Corte costituzionale tedesca di attendere la Corte europea di giustizia, dove è intanto pendente un altro ricorso, avanzato da parte del deputato irlandese Thomas Pringle, che a sua volta chiede di valutare la compatibilità tra il fondo Esm e i trattati europei precedenti. La Corte europea, in quanto organismo superiore, con una sua decisione potrebbe invalidare il giudizio tedesco, anche se è già stato emesso.

L’Esm, European Stability Mechanism, è uno strumento sorto in seguito alle modifiche del Trattato europeo del marzo dello scorso anno. Trattandosi di un fondo finanziario stabile, destinato a sostituire il precedente Efsf (temporaneo), dovrebbe raggiungere presto una capacità di oltre 650 miliardi di euro.

In merito, potete approfondire il nostro speciale sulle misure inefficienti in Eurozona secondo il FMI.

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