Deutsche Bank e Commerzbank: saltato l’accordo

La fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank è saltata: quelle che erano delle trattative avanzate si sono interrotte con un nulla di fatto per i due maggiori istituti tedeschi. Il problema alla base del “nulla di fatto”? Tra le diverse ragioni, soprattutto l’aumento di capitale necessario.

Per chi ha seguito, anche se distrattamente, le trattative in corso tra le due banche tutto ciò non ha rappresentato una sorpresa. In fin dei conti si era a conoscenza di ciò che avrebbe richiesto una fusione del genere e non sono mancati compromessi e tentativi da parte di entrambi in queste sei settimane di colloqui continui: l’accordo non è stato comunque raggiunto. A rendere noto lo stop alla fusione ci hanno pensato direttamente le due banche coinvolte, Commerzbank e Deutsche Bank, dopo la diffusione di alcune indiscrezioni riguardanti proprio il fatto che le trattative tra le due parti si fossero arenate senza rimedio.

Il Financial Times commentando è arrivato diritto al punto sottolineando come “Deutsche Bank sarebbe arrivata alla conclusione che i rischi di integrazione, i costi di implementazione e i requisiti di capitale” che si sarebbero resi necessari per concludere la procedura “non giustificherebbero un’operazione complessa“. L’idea dei due interlocutori era quella di dare vita ad un colosso che sarebbe stato la seconda banca europea, con 1,8 trilioni di asset e 140 mila dipendenti. E’ in questa situazione che potrebbe ritornare in carica Unicredit per una possibile fusione con Commerbank, soprattutto quell’aumento di capitale che tanto ha rappresentato un problema per la fusione delle due banche tedesche più importanti.

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