I dubbi sull’inflazione: come proteggersi da un ipotetico aumento

inflazione-minimo-300x212Il recente andamento dell’inflazione a livello internazionale e le prospettive per il futuro sono attualmente di difficile lettura. I dati relativi al mese di gennaio sono sostanzialmente incoraggianti, visto che l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è risultato in crescita di 0,2 punti percentuali; a livello tendenziale, l’inflazione americana è stata pari al 2,6%, in leggera diminuzione rispetto al mese precedente. Dunque, sembra che i prezzi possano essere controllati in maniera agevole, nonostante sul costo della vita vada a pesare notevolmente il rialzo dei prezzi energetici. Lo stesso discorso può essere fatto per la Cina: gli ultimi mesi del 2009 erano stati caratterizzati da una sorta di “surriscaldamento” dei prezzi, una tendenza che non è però continuata anche nel nuovo anno.

 

L’indice dei prezzi al consumo dell’ex impero celeste ha fatto registrare un incremento dell’1,5% su base annua, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto a dicembre 2009, quindi un livello non certo preoccupante. Ma la guardia deve essere mantenuta costantemente alta e allora ci chiediamo: come ci si può proteggere dall’inflazione? Gli investitori possono puntare senza dubbio sulle obbligazioni “inflation linked, le quali stanno ritrovando un certo appeal anche in seguito ai successi degli anni precedenti alla crisi, quando si prospettava un’inflazione crescente.

 

Il consiglio di molti analisti è però quello di non comprare titoli lunghi indicizzati a tale fenomeno, visto che i tassi reali sono ancora troppo bassi e nel momento di crescita provocheranno una flessione anche degli inflation linked: in effetti, bisogna ricordare che più lungo è l’indicizzato e maggiore sarà la flessione conseguente. Infine, può essere utile sottolineare il fatto che, se da un lato i beni rifugio rimangono, sempre e comunque, la scelta migliore per quel che riguarda un quadro di stagflazione, d’altro canto un quadro di inflazione e crescita dovrebbe portare a favorire in maniera decisa gli investimenti in azioni.

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