EuroMot: lanciati sei titoli di Bei ed Unione Europea

La Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e l’Unione Europea sono state accomunate da una recente emissione finanziaria di estremo interesse per gli investitori: il riferimento va a sei titoli pensati appositamente per chi guarda con attenzione all’economia del Vecchio Continente e alle performance dell’euro. Le negoziazioni in questione sono cominciate lo scorso 11 febbraio e hanno riguardato l’Eib Eur 2,125% Earns due January 2014, l’Eib Eur 4,625% Earns due 2020, l’Eib Dollar 1,25% Notes Due 2014, l’Eib Dollar 2,25% Notes Due 2016, l’Eib Eur 3% Bonds due September 2022 e l’European Union Eur 2,375% Notes due 22 september 2017. Come si può evincere facilmente da queste denominazioni, è stata la stessa Bei a farla da padrona, con cinque prodotti su sei, mentre anche le quotazioni del dollaro sono spuntate nel nome di uno degli strumenti.


Il mercato prescelto in questo caso è il Mot, l’obbligazionario telematico, più precisamente il segmento EuroMot all’interno della classe delle euro-obbligazioni, dei titoli di emittenti esteri e altri titoli di debito. Tra l’altro, sono già stati fissati i termini esatti della liquidazione monetaria, i quali corrispondono al terzo giorno successivo alla data di stipulazione dei contratti di compravendita. C’è poi da fare una precisazione importante: i titoli Eib Eur 4,625% Earns due 2020 prevedono una data di registrazione che è stata fissata in maniera anticipata rispetto al giorno di negoziazione che precede il termine di versamento degli interessi, pertanto sarà un compito specifico degli operatori, come è prassi ormai del mercato, quello di inserire i compensi che sono relativi ai contratti da liquidare.

Taglio minimo e lotto di negoziazione sono simili in tutte le obbligazioni prese ad esame, le differenze riguardano, al contrario, l’outstanding, ovvero l’ammontare dei crediti che vanno incassati o dei debiti da rimborsare, il quale varia da un minimo di un miliardo e 150 milioni, fino a un massimo che è invece pari a cinque miliardi in ben due casi.

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