Hedge Fund, ecco le novità del passaporto europeo

Il ritardo nell’approvazione del cosiddetto passaporto europeo per i fondi dei paesi europei e terzi è dovuto, in particolare, alle questioni che hanno diviso due dei principali paesi dell’Ue, Francia e Germania: i disaccordi sembrano però essere stati finalmente appianati e dunque si può prospettare una nuova era per gli hedge fund del Vecchio Continente. Le nuove regole sono state approvate col voto unanime dei vari ministri delle Finanze, così come è stato annunciato solennemente dall’attuale presidente di turno dell’Unione Europea, il belga Didier Reynders. L’intento principale di questa riforma è quello di proteggere in maniera adeguata gli investitori e i consumatori, una sorta di architettura finanziaria innovativa.

L’intesa è stata raggiunta pochi giorni fa a Lussemburgo, dopo estenuanti negoziati, con la Gran Bretagna che ha svolto anch’essa un ruolo di primo piano in questo senso; ora, occorrerà attendere la fondamentale approvazione da parte del Parlamento europeo, in modo da dar vita a questa licenza unica, in grado di offrire ai manager la giusta libertà per operare in territorio europeo. Quali sono, esattamente, le novità di maggiore rilievo? I fondi speculativi non saranno più gli stessi grazie a questo passaporto, il quale si riferisce anche alle nazioni estere; in pratica, si tratterà di un riconoscimento di prestigio che ogni strumento finanziario dovrà volta per volta meritare, ovviamente soltanto dopo che le garanzie sul rischio e altri elementi saranno state accertate.

Gli Stati Uniti si sono detti preoccupati per queste nuove regole, ma dai vertici europei sono finora giunti dei messaggi rassicuranti. Tra l’altro, bisogna ricordare che fino a questo momento non esisteva alcun tipo di regolamento per gli hedge fund, i quali sono stati ritenuti tra i responsabili primari della crisi economica del 2008; ben l’80% dei fondi speculativi si trova proprio nel Regno Unito e questo spiega le riserve mostrate a più riprese dalla nazione nordeuropea.