La Malesia è sempre più leader del mercato dei sukuk

Il motto ufficiale della Malesia recita espressamente “l’unità è forza”: ebbene, l’unità e la forza della nazione asiatica sono ben testimoniate in questo momento storico dagli investimenti finanziari, dato che l’emissione totale di sukuk sia per scopi governativi che societari sono destinati a raggiungere un totale molto importante nel corso di quest’anno, vale a dire 44 miliardi di dollari americani, di cui un buon 60% sarà riferibile a questo paese (si tratta di circa ventisei miliardi di dollari per la precisione). Se si vuole effettuare un confronto interessante, c’è da dire che lo scorso anno le quotazioni globali erano di gran lunga inferiori, di poco superiori ai ventisei miliardi.

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Le previsioni sono molto incoraggianti, anche perché, come accertato da diversi analisti finanziari, i progetti infrastrutturali del continente asiatico guideranno a diversi lanci di tali obbligazioni conformi alla legge della Shariah. È diverso tempo che si parla del 2012 come l’anno di questi titoli, quindi la fiducia non può che essere alta. Il 2012 Sukuk Outlook ha lanciato delle indicazioni fondamentali, come ad esempio il fatto che altri stati dell’Asia sono convinti di poter potenziare il loro ruolo e la loro posizione in questo segmento. Inoltre, i sukuk sono sempre più strettamente collegati a un altro settore, vale a dire quello delle valute locali ed estere.

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Secondo il report appena menzionato, nel caso in cui il governo di Kuala Lumpur dovesse aspirare a divenire un hub finanziario ancora più importante di quello che già è, allora ci sarà bisogno di altre quotazioni di sukuk, con la denominazione ancora una volta in dollari americani, con la liquidità che quindi la farà da padrona. La convinzione forte è che la nazione continuerà sicuramente a guidare l’innovazione del mercato, cercando di espandere la propria fetta e seguendo gli esempi di successo che si sono susseguiti nel 2011.

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