Mario Draghi, attenzione a dazi e investimenti

Mario Draghi bacchetta l’Unione Europea, lanciando un allarme nei confronti della politica economica anche presso l’European Parliamentary Week di Bruxelles, sottolineando come l’Europa necessiti di agire unita e in fretta.

Mario Draghi a proposito di dazi

E non solo sulla questione Ucraina, ma anche per ciò che concerne dazi e investimenti. Soprattutto per bloccare gli effetti della politica protezionistica di Trump che potrebbe causare molti danni agli Stati membri europei. In particolare per via degli effetti che questa ulteriore tassazione sulle importazioni dalla Cina potrebbero avere sulla ricollocazione di quei beni. Uno tsunami che potrebbe investire l’Europa e danneggiare il mercato delle industrie italiane.

La situazione è tutt’altro che rosea, come sottolinea Mario Draghi e la necessità di rispondere uniti come Europa si fa sempre più importante sotto ogni punto di vista. Secondo l’ex governatore della BCE  i dazi imposti sulle importazioni dall’Europa e dalla Cina reindirizzeranno in particolare la sovraccapacità produttiva cinese all’interno dell’Unione.

I dazi essenzialmente, infatti, “ostacoleranno l’accesso”, spiega Mario Draghi, al più grande mercato di esportazione europeo. Qualcosa che già preoccupa le grandi aziende presenti in Europa rispetto alla perdita di accesso generalizzata al mercato degli Stati Uniti.

L’ex premier ha sottolineato come vi potrebbe essere bisogno di dover affrontare, in modo importante, l’applicazione di politiche pensate per invogliare le aziende europee a produrre maggiormente negli Stati Uniti. Potrebbero essere usati strumenti come tasse più basse, deregolamentazione ed energia più economica. Bisogna essere abbastanza attenti da non cadere in questa trappola, in modo tale da non affondare involontariamente le imprese all’interno degli Stati membri.

Importanza dell’intelligenza artificiale e di giuste riforme

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Soprattutto ricordando che l’America ha bisogno di una maggiore produzione negli Stati Uniti delle aziende estere in modo tale da combattere l’effetto inflazionistico che l’apposizione dei dazi nei confronti della Cina e dell’Europa (soprattutto) avranno sull’economia.

Mario Draghi nel corso del suo intervento non ha mancato di parlare di intelligenza artificiale e di come questa stia man mano migliorando, diminuendo i costi di formazione. Ma anche di come ancora la maggior parte dei progressi e degli investimenti avvenga al di fuori nei confini europei.

È importante che l’Unione Europea non rimanga estranea al progresso di questo settore in modo da rimanere competitiva. Dovrebbe, infatti, approfittare del calo dei costi per investire e recuperare terreno. Per quel che concerne i mercati capitali sottolinea come offrendo un tasso di rendimento più competitivo e una maggiore efficienza sarà possibile mantenere i propri risparmi all’interno dei confini europei.

Cosa comporterebbe questo? Come spiega l’ex presidente della BCE una maggiore riserva di capitale privato per finanziare industrie consolidate e nuove tecnologie. Mario Draghi su questo è molto chiaro: riforma adeguate consentiranno maggiori investimenti e una crescita più ampia.

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