Oro riscatti record sugli Etf deprimono i prezzi

Le quotazioni dell’oro continuano a mostrare segnali di debolezza sui mercati internazionali. Il metallo giallo soffre il crollo della domanda ad uso investimento, scesa sui livelli più bassi degli ultimi cinque anni, l’uscita di molti fondi speculativi e i riscatti record dagli Etf che investono in oro fisico. Sebbene molte banche centrali continuino a comprare oro sulla debolezza, in particolare le istituzioni monetarie asiatiche, l’oro non riesce ad allontanarsi dai minimi dell’anno toccati il 21 febbraio a 1.555 dollari l’oncia. I prezzi quotano sotto 1.600 dollari da inizio mese.

La sensazione è che nei prossimi giorni possa esserci una nuova discesa delle quotazioni fin sotto 1.555 dollari, con approdo sul supporto storico di area 1.530 – 1.520 dollari. Gli acquisti delle banche centrali, ingolosite dai bassi prezzi attuali, non riescono a contrastare le vendite degli Etf da parte dei grandi investitori internazionali. Il ritmo dei riscatti sta mettendo in allarme anche gli analisti finanziari. In base ai dati di martedì 5 marzo, si conta l’undicesima seduta consecutiva di riscatti sull’Etf di oro fisico più grande del mondo.

ORO A 1.350$ NEI PROSSIMI 5 ANNI SECONDO SOCGEN

Si tratta dell’Spdr Trust Gold. Il patrimonio di lingotti di questo Etf è diminuito di altre 8,4 tonnellate a 1.244,86 tonnellate, ovvero il minimo più basso degli ultimi 16 mesi. Secondo gli esperti di Barclays Capital – che tiene sotto osservazione l’andamento di 55 Etf e prodotti finanziari analoghi che investono sull’oro – a febbraio scorso sono avvenuti riscatti per 110 tonnellate di oro. Si tratta di un vero e proprio record, che batte anche quello di gennaio 2011 quando furono vendute 65 tonnellate d’oro.

ORO: E’ ARRRIVATO IL MOMENTO DI VENDERE?

La fuga dagli Etf è la prova della fine del ciclo rialzista ultradecennale dell’oro? Secondo Société Générale l’ipotesi della fine del bullish trend del metallo giallo è probabile, considerando che nei prossimi anni è atteso il rialzo dei tassi di interesse, un maggiore apprezzamento del dollaro e un’inflazione ancora su valori molto bassi. Credono che per l’oro sia finito il ciclo rialzista anche Credit Suisse e Goldman Sachs.

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