Conto Arancio: quando rende di più

conto-arancioIl Conto Arancio, promosso dal colosso Ing Direct, è uno dei conti remunerati più noti sul mercato, ed offre la possibilità di “parcheggiare” la liquidità ottenendo da questa un rendimento superiore sia a quello offerto di norma da un “classico” conto corrente, sia agli strumenti finanziari a breve termine ed a basso rischio come possono essere i Buoni Ordinari del Tesoro (Bot). Attualmente, il Conto Arancio offre un rendimento base lordo dell’1,50%; la tassazione sui conti di deposito remunerati è al 27%, il che significa che il rendimento annuo netto di Conto Arancio è all’1,09% con capitalizzazione annuale degli interessi. In ogni caso, c’è la possibilità di ottenere rendimenti più elevati con il Conto Arancio: innanzi tutto, tutti i nuovi sottoscrittori possono aderire alla promozione che prevede, per i primi sei mesi, un tasso annuo lordo del 2,50%; questo significa che nei primi sei mesi il rendimento netto ottenuto sarà pari allo 0,91%.

Investire in azioni: come gestire il rischio

investire-in-azioniDa quando, parecchi anni fa, le contrattazioni sulle Borse mondiali avvengono in modalità telematica, il grado di correlazione e di influenza tra un mercato e l’altro è aumentato a dismisura; questo è il frutto sia della globalizzazione, sia del fatto che ogni avvenimento, positivo o negativo, che si registra in un’area del nostro pianeta, ha un’influenza diretta o indiretta sulle altre economie mondiali. Di conseguenza, l’investitore in azioni si assume non solo il rischio legato alle oscillazioni di prezzo di uno o più titoli, legate all’andamento ed ai conti dell’azienda o delle aziende detenute in portafoglio, ma deve fare i conti anche con le dinamiche legate alla correlazione tra i mercati. Prima di acquistare un’azione, ad un determinato prezzo, l’investitore accorto deve avere sia le idee chiare sui propri obiettivi di investimento, sia una conoscenza quanto più approfondita possibile della società su cui sta scommettendo.

Conti correnti a consumo ed a pacchetto

conti-correntiIn Italia i conti correnti si possono suddividere in due grandi categorie: conti correnti “a consumo”, e conti correnti “a pacchetto”; i primi di norma prevedono un costo fisso, detto “canone” molto basso, spesso pari a zero, mentre i conti correnti “a pacchetto”, a fronte di un canone più alto offrono, con la formula del “tutto incluso”, tutta una serie di servizi che di norma si possono utilizzare anche in maniera illimitata. Non esiste il conto corrente ideale per eccellenza, ma quello più adatto alle proprie esigenze che, di conseguenza, costa meno in funzione dei servizi che interessano e delle operazioni che si fanno più di frequente. Ad esempio, se il conto corrente serve solamente per depositare la liquidità, accreditare lo stipendio, ed effettuare periodicamente dei prelievi Bancomat, e nulla più, allora un conto corrente a consumo può essere la soluzione giusta.

Covered Warrant: copertura e speculazione

covered-warrantI Covered Warrant sono una tipologia di strumenti finanziari appartenenti alla classe dei “derivati“, presentano un elevato grado di rischio, e vengono di norma utilizzati dagli investitori sia a fini speculativi, sia come strumento di copertura. Un Covered Warrant, infatti, consente al possessore di esercitare il diritto ad acquistare o vendere un’attività sottostante ad un prezzo prefissato che viene denominato “strike price“; l’esercizio di tale diritto può avvenire a scadenza, ed in tal caso si parlerà di Covered Warrant di tipo “europeo”, oppure in un periodo prefissato ed in tal caso si parlerà di Covered Warrant di tipo “americano”. Il Covered Warrant con il diritto ad acquistare il sottostante viene denominato Covered Warrant di tipo “call”, mentre quello che permette di vendere il sottostante viene denominato Covered Warrant di tipo “put”.

Mercato Forex: guadagnare con le valute

mercato-forexRispetto al passato, quando operare sulle valute era un’attività, a conti fatti, accessibile solamente agli investitori istituzionali, al giorno d’oggi gli investimenti sul mercato dei cambi, e le relative attività di trading, sono in pratica accessibili a tutti ed anche destinandovi solamente delle piccole somme. Oramai, infatti, i cosiddetti “Forex Broker“, ovverosia gli intermediari che offrono una piattaforma di trading per operare sui cambi, spuntano come funghi ed attraggono un numero crescente di appassionati e di investitori. Ma come mai il mercato Forex è così appetibile? Ebbene, rispetto ad esempio a mercati come quello azionario, l’operatività sul Forex si presta bene e meglio alle attività di trading di brevissimo periodo, ovverosia a quelle che prevedono l’apertura e la chiusura di posizioni in acquisto (long) o in vendita (short) nella stessa giornata.

Buoni fruttiferi: cosa sono e quanto rendono

buoni-fruttiferiI Buoni fruttiferi, così come i titoli di Stato, ovverosia i Bot, Btp, Cct, e Ctz, sono degli strumenti d’investimento del risparmio ideali per chi a fronte di un rendimento, basso in questo momento, vuole proteggere il capitale e dormire sonni tranquilli. I Buoni fruttiferi, infatti, sono garantiti dallo Stato, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, e sono distribuiti dal Gruppo Poste italiane; la restituzione del capitale investito è sempre garantita, così come è garantita la maturazione degli interessi che i Buoni fruttiferi offrono. Escludendo le spese fiscali, i Buoni fruttiferi postali possono essere sottoscritti dal risparmiatore senza spese, così come il loro rimborso è senza l’applicazione di costi ed oneri. Il risparmiatore, in base ai propri obiettivi temporali di investimento, può sottoscrivere Buoni fruttiferi con scadenze brevi, oppure con scadenze lunghe, fino ad una durata massima di 20 anni.

Conti remunerati: cosa offre Rendimax

rendimaxRendimax è uno dei più noti conti remunerati presenti sul mercato. E’ uno strumento finanziario a basso rischio, promosso da Banca Ifis, che permette di ottenere dalla liquidità, versata sul conto remunerato, un interesse superiore non solo alla media dei rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), e quindi dei titoli di Stato a breve e brevissimo termine, ma anche alla media dei rendimenti offerti di norma dal sistema bancario ed in particolare da un “classico” conto corrente. Attualmente, Rendimax offre il 2,48% lordo di interesse potendo fruire del vantaggio che non ci sono vincoli, non ci sono spese, ed i soldi sono sempre disponibili per prelevarli dal conto remunerato, così come si possono chiaramente effettuare anche dei versamenti aggiuntivi.

Fondi Comuni: focus su Obbligazionari e Flessibili

risparmio-gestitoPer il quinto mese consecutivo, anche nello scorso mese di novembre in Italia i Fondi comuni di investimento hanno fatto registrare in Italia un andamento positivo della raccolta; a guidare il settore, al netto dei riscatti, sono stati i Fondi della categoria degli Obbligazionari, in linea con la tendenza dei risparmiatori ad avvalersi di strumenti del risparmio gestito aventi un basso livello di rischio ed un buon potenziale di guadagno nel breve, medio e lungo periodo. Non a caso, con un patrimonio complessivo pari a ben 160,5 miliardi di euro, i Fondi Obbligazionari “coprono”, in base ai dati di fine novembre, il 38% del totale degli asset detenuti e gestiti dai Fondi; inoltre, sulla base della consueta rilevazione mensile a cura di Assogestioni, a novembre c’è stato un discreto interesse anche per i Fondi Bilanciati, che hanno fatto registrare una raccolta pari a 124 milioni di euro per un totale di asset detenuti pari a 16 miliardi di euro, corrispondente al 3,9% dell’intero patrimonio investito in Fondi.

Ctz e Cct: rendimenti a confronto

cct-ctz-rendimentiChi punta ad investire somme di denaro su strumenti finanziari sicuri e garantiti dallo Stato, anche a fronte di un rendimento basso, ha sostanzialmente quattro possibilità di scelta tra Bot, Btp, Cct e Ctz. Negli ultimi tempi, il Bot, sia con scadenza trimestrale, sia semestrale o annuale, rende così poco che, togliendo le tasse e le commissioni bancarie, gli interessi netti percepiti su base annua sono risibili. Il Btp, invece, offre rendimenti più elevati all’aumentare della scadenza del titolo stesso, ma contestualmente ci si espone ai rischi di oscillazioni di prezzo che di norma Btp con scadenza a dieci, venti o trenta anni fanno registrare anche nel breve e nel brevissimo periodo. Di conseguenza, al fine di ottenere rendimenti più elevati, a fronte di un minor rischio legato alle oscillazioni di prezzo sul mercato, può essere interessante l’investimento in Cct oppure in Ctz.

Investimenti tasso fisso medio e lungo termine

investimenti-tasso-fissoL’investimento ideale per un risparmiatore è quello di poter comprare titoli che garantiscano un tasso fisso ed elevato, per molti anni, unitamente ad un basso rischio; a fronte di questa situazione tanto ideale quanto irrealizzabile nella realtà, sul mercato ci sono comunque possibilità di investimento che si possono avvicinare a questo scenario. Ad esempio, per chi vuole investire una quota dei propri risparmi a tasso fisso, nel medio e lungo termine, può puntare sull’acquisto di titoli di Stato, i cosiddetti Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) che sono titoli pubblici, quindi emessi e garantiti dallo Stato, con scadenze che partono dai tre fino ad arrivare ai 30 anni ed oltre. Così come per i Bot, i Ctz ed i Cct, i Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) sono titoli che si possono acquistare sia in asta, quando il Tesoro indice i relativi collocamenti sul mercato a favore di risparmiatori ed investitori istituzionali, sia direttamente sul mercato.

Bot: massima sicurezza, basso rendimento

bot-interessiIl Bot, Buono Ordinario del Tesoro, è una delle soluzioni d’investimento e di remunerazione del risparmio tra le più sicure sul mercato in Italia, visto che trattasi di un titolo pubblico, garantito dallo Stato, e collocato con procedure chiare e trasparenti da parte del Ministero dell’Economia. A fronte della sicurezza massima, pur tuttavia, corrisponde un rendimento che attualmente è molto basso. In passato, i Buoni Ordinari del Tesoro, infatti, offrivano rendimenti molto interessanti al punto che è stata coniata negli anni la categoria dei “Bot-people“, ovverosia quella categoria di risparmiatori alla ricerca di una remunerazione del capitale certa, buona e senza rischi. Ma con il costo del denaro in Europa all’1%, così come attualmente fissato dalla Banca centrale europea, ed a seguito dello scenario recessivo e dell’inflazione molto bassa, un Bot al netto rende in questo momento su base annua meno dell’1%.

Fondi comuni d’investimento: l’importante è diversificare

fondi-comuni-investimentoAutonomia, controllo, diversificazione, trasparenza e solidità. Sono questi, in estrema sintesi, i tratti caratteristici dell’investimento in Fondi comuni che, come messo in risalto da Assogestioni, può rappresentare un valido canale dove destinare i propri risparmi sia nelle fasi di forte crescita dei mercati, si anche nelle fasi di crisi come quella attraversata negli ultimi due anni. Innanzi tutto, i Fondi comuni nel nostro Paese sono soggetti ad un severo controllo e monitoraggio da parte sia della Consob, sia della Banca d’Italia, il che li rende degli strumenti che garantiscono tutela al risparmio soggetto solamente alle variazioni della quota in funzione dell’andamento dei mercati e non ad altre componenti o dinamiche. La trasparenza dei Fondi comuni è poi data dal fatto che le loro quotazioni, ogni giorno, sono consultabili su tutti i mezzi di informazione, dalla carta stampata ad Internet e passando per il televideo.

Etf titoli di Stato area euro da uno a tre anni

 etf-area-euroChi vuole investire puntando sulla protezione del capitale, ed all’ottenimento, in un contesto di rischio molto basso, di un rendimento pari a quello dei titoli di Stato dell’area euro con scadenza da uno a tre anni, ha sostanzialmente tre strade da seguire: acquistare direttamente sul mercato un titolo di Stato, ad esempio un Btp con scadenza residua di massimi tre anni; acquistare quote di un fondo di investimento obbligazionario area euro a breve e medio termine; acquistare un Etf che investe in titoli di Stato area euro da uno a tre anni. Quest’ultima soluzione, a differenza ad esempio dell’acquisto di quote di fondi, permette di avere nel proprio dossier titoli un titolo le cui quotazioni sono monitorabili tutti i giorni di Borsa aperta, e liquidabile in ogni momento della giornata al prezzo di mercato corrente.