Platino: fondi in espansione grazie agli ottimi profitti di Lonmin

Gli investitori internazionali hanno decisamente aumentato le loro holding nei fondi focalizzati sul platino: tale ritmo non è stato registrato per nessun altro metallo prezioso nei primi mesi di quest’anno, ragione per la quale si può ipotizzare una forte speculazione sui consumi record. Volendo essere più precisi, c’è da dire che gli assets nei fondi in questione sono cresciuti di ben quattordici punti percentuali, attestandosi a quota 42,8 tonnellate; il valore complessivo è di circa 2,5 miliardi di dollari, con i prezzi che sono conseguentemente voltati fino al loro livello più alto dell’ultimo triennio. In particolare, occorre sottolineare come questo fermento sia stato agevolato senza dubbio dai profitti riportati da Lonmin Plc, terzo produttore al mondo di platino, il quale dovrebbe raddoppiare i propri introiti quest’anno, così come sta avvenendo per Impala Platinum Holdings Limited (+49% di guadagni).


Gli scavi proseguono quindi a un ritmo accelerato, visto che si vuole mantenere piuttosto alta la produzione e con le scorte che potrebbero conoscere un momento difficile soltanto tra quattro anni, almeno da quanto trapela dalle stime di Macquarie Group. Secondo Michael Widmer, analista presso Bank of America Merrill Lynch, il platino rappresenta uno di quei mercati in cui si guidare con una certa facilità l’offerta, ma anche dove è difficile per i produttori soddisfare la domanda; lo stesso Widmer, come molti altri analisti internazionali, fanno letteralmente il tifo per il metallo e per le performance di cui sarà capace nella seconda metà del 2011.

Tra l’altro, nonostante i recenti record di oro e argento, anche il platino vivrà un buon periodo, dato che l’incremento previsto è di ventisette punti percentuali, il più alto in assoluto delle commodities che fanno parte dello Standard & Poor’s Gsci Index. Inoltre, bisogna considerare che il continuo boom verrà favorito in futuro dalle miniere presenti in Russia e negli Stati Uniti, tra i principali fornitori dopo il Sudafrica.

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