Probabile deflazione in Europa e scelte di investimento

Nonostante le ingenti iniezioni i liquidità immesse nel sistema economico finanziario europeo da parte della Banca Centrale europea che grazie a Mario Draghi ha messo a punto piani di sostegno all’economia, potrebbe presentarsi un periodo di pericolosa deflazione.

In questo clima quali sono le migliori decisioni da prendere? Ce lo spiega Pierre Olivier Beffy chief economist di Exane BNP Paribas: ” L’inflazione dell’Eurozona è leggermente aumentata su base annua da 0,7% ad ottobre a 0,9% a novembre. In proiezione, l’inflaz ione dovrebbe restare al di sotto della soglia dell’1% nei prossimi trimestri. Di conseguenza, aumenterà il dibattito tra gli investitori sulle misure politiche e sulle implicazioni per il mercato di un potenziale rischio di deflazione nell’Eurozona.

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Per essere chiari, un livello molto basso di inflazione (se non addirittura una deflazione), è l’indesiderabile conseguenza delle scelte politiche effettuate nell’Eurozona per riequilibrare la crescita all’interno dei vari stati membri. Detta ancora più semplicemente, la compressione degli stipendi nei paesi periferici è stata considerata una misura necessaria per ripristinare la competitività e la crescita in Europa, considerato il livello molto contenuto dell’inflazione in Germania. Dal punto di vista della politica monetaria, la BCE è stata meno accomodante delle altre banche centrali, provocando un apprezzamento dell’Euro.

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Associato ad altri fattori strutturali che stanno esercitando pressioni al ribasso sui prezzi, altre variabili esogene stanno contribuendo a mantenere l’inflazione bassa e a far apparire sempre più sullo sfondo lo spettro della deflazione nell’Eurozona. Come esempi possiamo citare la debole crescita globale, la stagnazione del prezzo del petrolio, la svalutazione di alcune valute emergenti e il calo dei prezzi delle esportazioni in Cina.
In un contesto di tal tipo appare naturale chiedersi se la debole inflazione o la deflazione rappresentino una buona notizia per la zona Euro. Come indicato precedentemente c’è, infatti, chi ritiene che un periodo di deflazione sia un necessario effetto collaterale delle riforme strutturali indispensabili in Europa. Tale fase permetterebbe di migliorare la competitività dei costi e contribuirebbe positivamente alle prospettive di crescita. Sono, tuttavia, abbastanza scettico sul fatto che la deflazione sia la soluzione migliore”.

 

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