Scatto d’orgoglio dell’oro: il metallo riprende la sua corsa

Puntare in questo preciso momento storico sugli investimenti in oro può avere la stessa importanza che si avverte ascoltando L’oro del Reno di Wagner; è ovvio che il prezioso metallo non consenta, come avviene nella celebre opera lirica, di dominare il mondo, ma sicuramente grazie al bene rifugio per antonomasia è possibile beneficiare dei rialzi dei mercati di riferimento. I continui scivoloni dell’euro hanno rafforzato proprio l’oro, tanto che, non solo è stato aggiornato nuovamente il record storico per quel che concerne le quotazioni nella moneta unica europea (1.067,93 euro l’oncia), ma anche il riferimento in dollari ha sfiorato un importante massimo, attestandosi poco al di sotto dei 1.424,60 dollari dello scorso 9 novembre.


La commodity è riuscita dunque a riconquistare la sua tradizionale attrattiva e in ciò è stata agevolata persino dalle ultime rivelazioni di Julian Assange, fondatore di Wikileaks, il quale ha promesso dei dossier scottanti sulla finanza statunitense. Molti analisti hanno confermato questa continua ricerca di beni rifugio e l’approdo sui mercati delle commodities sembra attualmente quello più sicuro; in aggiunta, elemento non trascurabile, la domanda è piuttosto solida. I prezzi stanno scoraggiando i consumatori, ma l’oro viene costantemente trainato dagli investimenti, non ultimi quelli posti in essere dalle banche centrali.

Sono proprio gli istituti di credito a “dettare legge”, visto che a ottobre le cessioni del Fondo Monetario Internazionale sono calate di circa dieci tonnellate a causa della mancata cessione di riserve auree, mentre a livello geografico spicca il calo di importazioni di lingotti da parte dell’India. La Cina, invece, non può vantare investimenti aurei molto alti, ma comunque ha potenziato la relativa domanda; Lion Fund Management è pronta a lanciare il primo fondo che punta sugli Etf aurei, uno strumento non esistente nell’ex Impero Celeste e che potrebbe conseguire almeno cinquecento milioni di dollari, una cifra che equivale al valore di più di una tonnellata di oro.

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