Stellantis, ecco il piano per l’Italia

Stellantis rimarrà in Italia, ma avverte già che il 2025 sarà un anno davvero difficile. La priorità data al nostro paese rappresenta un maggiore costo?

Cosa ha proposto Stellantis

È una bella domanda da porsi, ma quel che è emerso dal tavolo col Ministero delle Imprese e del Made in Italy è abbastanza chiaro. Stellantis rimane in Italia e promette di mantenere un rapporto prioritario caratterizzato da conservazione dei posti di lavoro e da sviluppo.

Con la differenza, rispetto al passato, che stavolta un piano sembrerebbe esserci. Non vi sarebbero solo promesse. Il responsabile europeo di Stellantis, Jean Philippe Imparato, ha sottolineato come il “treno della storia” non si fermi due volte nello stesso posto. Per l’Italia si parla di due miliardi di investimenti da impegnare il prossimo anno, con un incremento di sei miliardi di acquisti dai fornitori operanti in Italia.

Le previsioni vogliono il raggiungimento di una crescita produttiva del 50% del 2026 e un piano di produzione specifico per ogni stabilimento fino almeno al 2032. L’obiettivo sarebbe quello di riuscire a coprire almeno l’80% del mercato europeo totale dell’automotive.

Si tratta ovviamente di un piano ambizioso, soprattutto se pensiamo all’attuale situazione nella quale Stellantis naviga, soprattutto per quel che concerne la situazione occupazionale. Il manager del gruppo Italofrancese ha assicurato che tutti gli stabilimenti italiani rimarranno aperti. Ma ha confermato allo stesso tempo che si tratterà di un anno molto duro.

Nessun aiuto pubblico è previsto per gli investimenti

Il fattore interessante del discorso di Imparato riguarda il fatto che il piano presentato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy non prevede nessun aiuto pubblico. Gli investimenti saranno finanziati con risorse proprie.

Torino rimarrà una città centrale per la produzione e la soluzione per gli stabilimenti è stata trovata grazie ha una produzione di tipo ibrido per i modelli. Pomigliano è attualmente il polo che presenta almeno sulla carta le migliori soluzioni. La produzione della Panda continuerà infatti fino al 2030, comprendendone una di nuova generazione. E nel 2028 verrà apportata la piattaforma Stla smart.

L’Esecutivo, da parte sua, ha deciso di impegnarsi nei confronti di tutto il settore dell’automotive destinando 1,6 miliardi nel triennio 2025 -2027. Due terzi delle risorse saranno elargite direttamente il prossimo anno.

A tutto ciò dovrebbero aggiungersi anche 500 milioni di euro provenienti dal PNRR per i contratti di sviluppo dei settori in transizione. Importante: le risorse promesse dall’Esecutivo non andranno a coprire la cassa integrazione. Ma dovranno essere utilizzate per contratti di sviluppo, mini contratti di sviluppo e accordi per l’innovazione.

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