Nel 2012 la borsa di Istanbul ha guadagnato più del 60%, facendo nettamente meglio della media dei mercati emergenti che nel corso del 2012 hanno messo a segno una performance di poco superiore al 15%. La Turchia potrebbe ancora sorprendere gli investitori secondo il parere di Hsbc. Il colosso finanziario britannico ha già espresso la sua view positiva sul paese sul finire di ottobre scorso, consigliando di investire in azioni turche. Hsbc consiglia ancora di puntare sulla Turchia nel 2013 ed elenca dieci motivi validi per investirvi.
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Come investire nel 2013 secondo Azimut Capital Management
Nel 2013 la maggior parte dei gestori di fondi di investimento si aspetta un’accelerazione della politica monetaria espansiva delle banche centrali dei paesi maggiormente sviluppati, allo scopo di favorire la crescita economica. Tuttavia, anche nel 2013 il contesto di mercato evidenzierà tassi reali negativi nelle economie mature. Ciò dovrebbe allontanare ancora gli investitori dai bond governativi, in particolare quelli a lunga scadenza. Infatti la ricerca sarà focalizzata su strumenti finanziari in grado di offrire tassi reali positivi, come ad esempio i Btp italiani legati all’inflazione.
Cosa comprare nel 2013
Emergenti, bond a lunga durata, titoli europei. Cosa acquistare nel 2013 appena cominciato, cercando di sfruttare le potenzialità di questa particolare fase della congiuntura internazionale? A cercare di formulare risposta piuttosto puntuale sono stati gli specialisti di Anima, che hanno ipotizzato alcune idee di investimento per il neonato esercizio finanziario, tenendo in considerazione quanto potrebbe accadere sul fronte europeo, americano, e non solo.
Come guadagnare sui mercati finanziari nel 2013 secondo Pictet
Nei prossimi anni è opinione comune tra la maggior parte dei gestori internazionali che i rendimenti tenderanno a scendere in quasi tutte le classi di investimento, a causa dell’azione delle banche centrali che resterà incisiva per supportare la ripresa economica e dell’occupazione. Per far fronte al calo strutturale delle cedole delle obbligazioni governative e delle emissioni societarie sarà necessario inserire nel proprio portfolio più azioni e bond ad alto rendimento. E’ questa la ricetta presentata da Pictet, per mantenere un portafoglio bilanciato con rischio e volatilità contenuti.
Borse europee +18% nel 2013 secondo Goldman Sachs
Negli ultimi mesi le borse europee hanno messo a segno performance davvero interessanti, facendo anche meglio dell’azionario americano. Francoforte è stata ancora la migliore piazza europea, ma ha sorpreso il rimbalzo delle borse di Atene e Madrid, che però in precedenza erano stato bistrattate quando la crisi dell’euro sembrava ancora di difficile soluzione. Nel 2012 lo Stoxx Europe 600 delle grandi capitalizzazioni è salito del 13% circa, ma secondo Goldman Sachs non resterà un caso isolato. La banca newyorkese si aspetta un 2013 ancora più interessante per l’equity europeo.
Investire in azioni nel 2013 secondo Pioneer Investments
L’investimento in azioni nel 2013 sembra trovare un forte consenso tra i grandi money manager mondiali, come ad esempio tra gli strategist di Financière de L’Echiquier. A credere in una forte ripresa dell’azionario c’è anche Pioneer Investments, gruppo Unicredit, al terzo posto in Italia per masse gestite. Allo stesso tempo glli esperti della casa d’affari consigliano maggiore cautela sul fronte delle emissioni societarie e sui bond di paesi emergenti, dove non può essere escluso del tutto un rischio bolla.
Come investire nel 2013 secondo Financière de L’Echiquier
Sono ormai molte le case di investimento che puntano sull’Europa nel 2013, grazie alle valutazioni a sconto e ai tassi di interesse sui minimi storici. Le azioni europee sono diventate, dunque, l’asset da riscoprire, grazie soprattutto alla credibilità dell’azione della BCE e del suo governatore Mario Draghi. Il gruppo francese Financière de L’Echiquier, che ha masse totali gestite per 4,7 miliardi di euro, privilegia un’esposizione azionaria all’interno dei portafogli ma a una condizione: dare la massima importanza alla selezione dei titoli. Insomma, non tutte le azioni sono uguali.
Investimento in borsa consigliato nel 2013 da Banca Ifigest
Molti gestori e analisti finanziari sono convinti che il 2013 sarà un anno di svolta per il mercato azionario, che comunque quest’anno si appresenta a chiudere in territorio positivo. Gli esperti ritengono che il contesto di financial repression e di tassi reali di mercato negativi spingerà gli investitori a caccia di rendimenti più elevati. Le opportunità maggiori arrivano dalle borse, in particolare quelle europee, che negli ultimi mesi hanno vissuto alti e bassi a causa della crisi dell’euro.
Dove investire nel 2013 secondo Union Bancaire Privée
Il team degli specialisti di Union Bancaire Privée è convinto che il 2013 sarà un anno di ripresa dell’economia mondiale, sebbene non ci saranno identiche velocità. Stati Uniti e Cina vengono visti come i due player economici in grado di trainare l’economia mondiale nei prossimi anni. Dopo aver stimato una crescita del pil mondiale al 2,2% nel 2012, UBP si aspetta un miglioramento nei prossimi dodici mesi. Infatti, gli esperti della banca svizzzera stimano una crescita del pil mondiale del 2,4% nel 2013.
Investire sui Btp a lunga scadenza secondo Allianz
Molti gestori sono convinti che i governi e le banche centrali mondiali più importanti saranno costretti a seguire la strada della cosiddetta financial repression per uscire dalla crisi economica e finanziaria attuale. Per molti anni a venire si prospetta, dunque, un proseguimento della politica monetaria e fiscale all’insegna di una crescita economica abbinata all’aumento dell’inflazione oltre la media come strada da seguire per uscire dalla crisi debitoria. I rendimenti delle attività finanziarie, soprattutto le obbligazioni governative, dovrebbero restare sotto il tasso di inflazione evidenziando tassi reali negativi.
Quali rischi per i mercati finanziari con i tassi a zero
I mercati finanziari stanno convivendo ormai da troppi anni con tassi ai minimi storici. Il fenomeno dei tassi di interesse pari a zero è senza dubbio un’anomalia destinata prima o poi a rientrare. Se si osserva oggi la curva dei rendimenti dei titoli di stato americani fino ai 30 anni, si può riscontrare una condizione piuttosto anomala di tassi reali negativi su gran parte delle scadenze. Questo fenomeno non fa presagire nulla di buono per il futuro ed è destinato ad avere effetti negativi su tutti gli asset a cominciare dalle azioni.