La crisi delle banche deve risuonare come un campanello di allarme per l’Europa e per i suoi Stati membri. È questo il messaggio del presidente di Bankitalia Ignazio Visco nel corso di un’audizione alla commissione Finanze della Camera.
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Banche italiane a rischio con crisi ucraina?
Banche italiane a rischio con la crisi ucraina? Sebbene sia presto per dirlo di certo sono quelle nostrane, insieme alle francesi e alle austriache a essere più esposte nei confronti della Russia. Almeno tra gli istituti finanziari europei. Sono dati questi che provengono da un rapporto stilato da Credit Suisse.
Periodo nero per le banche. Con Savona potrebbe peggiorare
Questo è il periodo nero delle banche, che sono sotto la pressione dello spread, e con la nomina di Paolo Savona, la situazione potrebbe peggiorare, se si attuerà il suo piano di forzatura.
Secondo Repubblica infatti, Paolo Savona avrebbe confidato di voler portare lo spread a 600 punti base, per forzare la mano alla UE, e costringerla a rivedere i parametri europei. Altrimenti l’Italia sarebbe costretta ad uscire dall’eurozona.
Le situazione delle banche
Le banche sono sotto pressione, e in particolare Banco Bpm, che ha registrato ieri, forti vendite. Il titolo ha perso il 7,2%, con l’indice milanese sotto, invece, dell’1,4%. Il titolo ha subito una vera e propria asta verso la chiusura della seduta.
Anche Fineco Banca ha perso il 4,6%, mentre Mediobanca ha chiuso con una perdita del 4,2%. Più si allarga lo lo spread Btp Bund, più il comparto bancario soffre.
Gli investitori dovranno quindi seguire bene la situazione politica, che sta portando incertezza sul differenziale italiano.
In particolare è la nomina di Paolo Savona a ministro dell’economia a suscitare la diffidenza europea, e quella degli investitori.
Il periodo d’oro delle azioni bancarie dovrebbe comunque concludersi, nel 2019, con il passaggio della presidenza della BCE da Draghi ad un tedesco.
Banche italiane e il futuro incerto
Negli ultimi anni è stato detto molto sulle banche italiane. Le protagoniste sono state le banche insolventi come Monte dei Paschi di Siena, banca Popolare di Vicenza, Banca Etruria o Banca Marche per citare alcuni nomi. Si è chiarito il ruolo poco lungimirante di Banca d’Italia che non è stata in grado di controllare gli istituti menzionati e si è visto come l’effetto dell’introduzione di più stringenti regolamenti da parte della Banca Centrale Europea abbia portato allo scoperto situazioni poco gradevoli.
A questo punto c’è da chiedersi se ci sia ancora speranza nelle banche più consolidate come Unicredit e Intesa Sanpaolo. Sono ancora banche sicure per i loro clienti e per gli investitori? Costituiscono un buon asset in un portafoglio di investimenti azionari?
La situazione interna
Recentemente, sia Unicredit che Intesa Sanpaolo hanno annunciato una serie di esuberi nell’ordine delle migliaia. Osservando il fenomeno con un occhio più accorto, si notano delle differenze abissali alla base degli esuberi.
Unicredit dichiara di essere la banca con più filiali sul territorio. Ancorché questo possa essere positivo per alcuni clienti, l’istituto bancario si sta scontrando con le abitudini dei Millennial, ossia coloro nati tra il 1981 e il 2005. Secondo diverse ricerche, il 94% usa l’internet banking e non necessita di una filiale. L’effetto su una banca con molte filiali sembrano essere chiare e i recenti esuberi, circa 4000, sembrano muoversi in quella direzione. Tuttavia, il titolo sembra performare bene, come si può vedere dal seguente grafico tratto da Bloomberg.
Fonte: Bloomberg
Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, gli esuberi risultano ammontare a circa 4000. Tuttavia, non si deve dimenticare che l’istituto guidato da Messina deve integrare le due ex-popolari recentemente acquisite, pertanto l’operazione non dovrebbe destare troppi sospetti se vista in un’ottica di efficientamento. Proprio quest’ottica dovrebbe portare a pensare ad un outlook positivo. Osservando il valore dell’andamento azionario si vede un certo trend positivo da gennaio, anche se è innegabile notare una certa variabilità.
L’investimento azionario
In entrambe le banche, la situazione interna è instabile e questo porta ad una variabilità del titolo sui mercati azionari. In questo scenario, l’investimento azionario nei titoli bancari dei due istituti presenta un rischio legato alla forte volatilità di entrambi i titoli nell’arco dell’anno.
Questa volatilità potrebbe essere sfruttata nell’ambito di un investimento azionario nel breve termine, come ad esempio attraverso piattaforme di trading. È altrettanto certo che entrambi i titoli sembrano mostrare un certo trend nel lungo periodo e questo potrebbe essere un secondo tipo di investimento, legato ad un lasso temporale di alcuni mesi o addirittura anni. In questo secondo caso, sono davvero pochi i trader in grado di rimanere freddi durante le correzioni di mercato e puntare al lungo termine.
La situazione esterna
Come se non bastasse una situazione interna volatile, lo scenario macroeconomico sembra giocare una parte sempre più rilevante per l’intero settore bancario. Nonostante i fondamentali dell’economia a livello globale possano sembrare buoni, il rischio politico va intensificandosi in alcune aree geografiche e la tecnologia sta subendo sviluppi esponenziali con lo sviluppo di processi decentralizzati che potrebbero avere un effetto enorme sull’intero settore bancario e in ultima analisi sui titoli azionari e sull’investimento azionario.
Le informazioni pubblicate su questo articolo hanno finalità informativa, e/o pubblicitaria/promozionale e non sono in alcun modo da intendersi né come consulenza, né come sollecitamento all’investimento.
Le attività di trading comportano un alto livello di rischio e non sono adeguate a tutti gli investitori.
Crollano i bancari, attenzione ai vostri investimenti
Febbraio si preannuncia un mese difficile per i bancari italiani, nonostante a gennaio era sembrato, a tutti gli analisti, che le banche potessero, almeno in borsa, tenere un buon ritmo. Invece il mese ha mostrato i primi scricchiolii, e oggi la seduta è stata addirittura drammatica per le azioni delle banche, che occupano le ultime posizioni verso l’ora di pranzo, dell’indice. Le perdite sono ormai all’ordine del giorno, con BPER Banca a condurre il record negativo con un -4,08%, seguita da Unicredit, che continua a scendere dal giorno delle indiscrezioni su Generali e l’aumento di capitale. Alle 13 e 30 il negativo era di 3,58%. Unicredit sembra una delle banche maggiormente sotto pressione per le sue azioni, ed è presto per dire quando questa pressione finirà, per tutto il comparto. Un po’ meglio BPM, con un -3,05% e Unibanca con il -2,5%. Comunque le quattro banche hanno segnato gli ultimi quattro posti del Ftse Mib. Un periodo difficile, con vendite sostenute delle azioni, che sta portando in basso anche l’indice borsistico, che all’ora di pranzo registrava un -0,98%. Le banche italiane sono sotto l’occhio vigile dell’Europa, che non le crede sane, anche se a quanto sembra, gli analisti dovrebbero preoccuparsi più di quelle tedesche, ma al momento non sappiamo quando finirà questa pressione e quando si tornerà ad investire nel comparto.
Conti correnti, le offerte a canone e spese zero
Buone le offerte di conto Webank che prevede Canone annuale di conto corrente, di bancomat e di carta di credito a zero spese, Prelievi bancomat illimitati in area euro e Bonifici Italia a zero spese
Apertura e chiusura conto a zero spese
Sulle somme non vincolate in conto corrente è prevista l’imposta di bollo fissa, sulle linee vincolate in conto corrente è dovuta l’imposta di bollo proporzionale. Imposte e oneri fiscali sono a carico del cliente.
> Conti Correnti, le migliori offerte a confronto
Ottima l’offerta di Conto Corrente Arancio
Zero canone e zero imposte, Carta di Credito Visa Oro e Carta Bancomat a zero canone, Prelievi gratuiti in tutti gli sportelli Bancomat e V PAY d’Europa, Operazioni da web, mobile, App e in filiale ,nessuna Imposta di bollo, Apertura e chiusura conto azero spese, Bonifici e Pagamenti a zero spese, Fido a zero spese
> Conti correnti a zero spese, è boom di offerte. Ecco le migliori
BE Jump 18-30 anni è il conto corrente che viene proposto da Banca Etruria ai giovani clienti, studenti o lavoratori, che vogliono una soluzione pratica ed economica per custodire e gestire i propri risparmi. È un conto a zero spese, carta prepagata gratuita (ricaricabile on line, via bancomat e in filiale, fino a 10.000 euro) bancomat che permette con prelievi agli sportelli di banca Etruria a costo zero e per 10 volte a trimestre senza commissione agli sportelli di qualsiasi altra banca. Per chi diventerà titolare di un conto Be Jump 18-30 anni di Banca Etruria entro il 3 giugno 2014 avrà diritto a partecipare all’estrazione di uno dei 50 cofanetti “Volagratis Flybox” .
Carte di credito flessibili, la possibilità di rimborso rateale
Le carte di credito flessibili sono strumenti finanziari che mettono a disposizione del cliente una determinata somma di denaro che questi può spendere per qualunque tipo di acquisto e in qualunque momento, rimborsandola attraverso rate mensili o in un’unica soluzione a fine mese. La modalità di rimborso viene concordata al momento della stipula del contratto.
Nel dettaglio, nel momento in cui viene rilasciata una carta di credito viene concesso al titolare un fido da utilizzare per acquisti o prelievi. La parte della somma spesa nell’arco del mese verrà poi ripristinata mediante i rimborsi effettuati secondo la modalità concordata.
Il vantaggio di questa particolare tipologia di carte di credito è dato soprattutto dalla flessibilità delle modalità di rimborso, in quanto è possibile scegliere mensilmente l’importo della rata da pagare, inoltre è possibile rimborsare l’intera cifra dovuta in qualunque momento. Tuttavia, trattandosi di un fido, viene applicato un tasso di interesse.
> Carte prepagate: Deutsche Bank debutta con Simplia
I vantaggi rispetto ai tradizionali prestiti personali sono molteplici. A differenza di un prestito finalizzato, infatti, la somma messa a disposizione del cliente può essere utilizzata per qualunque tipo di acquisto. Inoltre si ha sempre a disposizione una somma di denaro, il cui ammontare è ripetutamente ripristinato attraverso i rimborsi, per cui non è necessario chiedere ogni volta un nuovo prestito, avviare una nuova pratica e attendere l’erogazione.
Nello scegliere la carta revolving più adatta alle proprie esigenze occorre valutare una serie di fattori, tra cui il tetto massimo di spesa fissato, le spese e le commissioni connesse alla carta, il tasso d’interesse applicato e le modalità di rimborso.
Tra le società finanziarie che rilasciano questo tipo di carte di credito figura Agos Ducato, che offre una vasta gamma di carte di credito flessibili utilizzabili per qualunque tipo di acquisto.
Conti correnti a zero spese, è boom di offerte. Ecco le migliori
In aumento le offerte di nuovi conti correnti a zero spese, che consentono di attuare operazioni bancarie gratis, senza spese di apertura, gestione e chiusura, e che al massimo possono prevedere un piccolissimo canone da pagare. Alcuni istituiti non prevedono nemmeno il pagamento dell’imposta di bollo, purchè vengano rispettate specificate condizioni in merito a saldo minimo o accrediti minimi ciclici. Sono queste le caratteristiche dei conti correnti a zero spese.
> Conti Correnti, le migliori offerte a confronto
Tra le migliori offerte di questo mese di aprile, ottime quelle di Conto BancoPosta Click di Poste Italiane che prevede bonifici online, prelievi allo sportello o dagli sportelli ATM delle altre banche, zero imposta di bollo, i prelievi all’estero costano 1,75 euro. Costano 2,50 euro i bonifici allo sportello e 1,75 euro per il registro operazioni. Fino alla fine di giugno 2014 BancoPosta Click assicura un tasso d’interesse annuale lordo dello 0,75% sul saldo giornaliero del conto corrente solo per importi superiori a 5mila euro e fino a 1.000.000.
> Conti correnti per la gestione dei risparmi
Conto corrente Arancio Ing Direct, zero spese e zero canone annuo, imposta di bollo gratuita, a carico la banca, e che non prevede nessun costo nemmeno per i bonifici e i prelievi allo sportello, anche fuori dall’Italia; e Conto Corrente Freedom One di Banca Mediolanum, conto a zero spese con rendimenti che sono in netta competizione ai più redditizi conti di deposito dal momento che sulle somme in giacenza di nuova liquidità Mediolanum dà un interesse annuo lordo del 2,50%, per vincoli a 12 mesi, sui depositi costituiti entro il 5-5-2014.
I migliori mutui di maggio a tasso variabile
Recupera il mercato dei mutui e rimane conveniente preferire i mutui a tasso variabile. Buone infatti le proposte a tasso variabile per il mese di maggio 2014: chi conclude un contratto entro il 20 maggio 2014 con IWBank potrà sfruttare tassi spread promozionali, a seconda della tipologia di tasso di interesse, fisso o variabile, scelta.
> L’offerta BancoPosta: dal mutuo al fido da Poste Italiane
L’offerta di Iwbank comprende tre tipologie di mutui, tutti con lo spread, cioè il tasso di guadagno della banca sulla somma prestata, scontato. Il mutuo a tasso variabile Euribor 1 mese calcolato sulla somma dell’indice Euribor e dello spread è proposto da IWBank con un Taeg al 3,01%, un Tan al 2,94% e uno spread in promozione al 2,70%, diminuito da un valore precedente del 2,85%.
> Cedolare secca le convenienze per li proprietario e l’affittuario
Buono il mutuo offerto da Deutsche Bank, mutuo a tasso misto ricontrattabile ogni due anni, in cui si può passare da tasso variabile a tasso fisso, con uno spread che va dal 2,40%. L’offerta è valida per le richieste di mutuo fatte entro il 31 maggio 2014 e concluse entro 60 giorni dalla richiesta.
> Mutuo BancoPosta per rinnovare l’abitazione: fino al 100% per le spese di ristrutturazione
Prendendo come esempio una richiesta di mutuo di 100mila euro a 30 anni per un immobile del valore di 150mila euro fatta da un lavoratore a tempo indeterminato, tra le migliori offerte quella di Mutuo Pratico a tasso variabile di Deutsche Bank, ha un tasso variabile del 2,8% e un taeg del 2,98%; quella di Mutuo variabile di Webank che ha un tasso variabile del 2,845 e un taeg del 2,90%; e quella Mutuo Variabile di Bnl Gruppo Bpn Paribas che offre un tasso variabile del 2,86% e un taeg del 3,01%.
Il rendimento delle Obbligazioni strutturate
Un’obbligazione strutturata è una vera e propria obbligazione, ossia un titolo di debito emesso da un ente o da un privato, ma dalla quale differisce per il rendimento: la presenza di una componente azionaria fa si che il rendimento sia legato al verificarsi o meno degli eventi che sono stati previsti nel contratto.
Il valore di una obbligazione strutturata è quindi dato dal rendimento fisso del titolo obbligazionario (che può avere una durata variabile durante la quale il pagamento può avvenire periodicamente o alla scadenza) e dal contratto stipulato che ne determina la cedola o il valore alla scadenza in base ai parametri che sono stati prefissati (possono essere i rendimenti di titoli azionari, di fondi comuni, di materie prime etc).
> Investire in un fondo comune a gestione passiva
Grazie a questa doppia composizione le obbligazioni strutturate, seppur legate all’andamento dei mercati, consentono al contraente di limitare il rischio di perdita pur partecipando ai guadagni. Si tratta comunque di strumenti derivati molto costosi e di difficile gestione.
Essendo delle obbligazioni zero coupon e a causa della forte personalizzazione del titolo, non sono strumenti particolarmente convenienti in quanto non facilmente liquidabili.
In sostanza, pertanto, si può dire che un’obbligazione strutturata si configura come una reale obbligazione. In altri termini si tratta dunque di un titolo di debito che viene erogato da un ente oppure da un privato, ma dalla quale differisce per il rendimento: la presenza di una componente azionaria fa si che il rendimento sia connesso al verificarsi o meno degli eventi che sono stati previsti all’interno del contratto.
Investire con il social lending
Negli ultimi tempi sta prendendo piede quella che è la social lending. Un termine non molto noto nell’attuale mercato ma che, invece, per chi desidera investire, non dev’essere messo in secondo piano. Infatti, il social lending è una chiara forma d’investimento che si sta sviluppando negli ultimi tempi.
Settore bancario in miglioramento
Secondo quanto affermato dall’Abi nel suo periodico bollettino mensile, la situazione del sistema bancario italiano sarebbe in lento miglioramento. Le sofferenze nette sono infatti calate a 2,8 miliardi di euro, con un incremento del 6,6 per cento dei depositi. A fine marzo 2013, inoltre, i prestiti a famiglia e società non finanziarie si attesterebbero a circa 1,465 miliardi di euro, con una differenza di 2,3 punti percentuali (contro i – 2,6 punti percentuali a febbraio 2013 e 1,9 punti percentuali di media area euro nello stesso mese).
Intesa Sanpaolo vendite allo scoperto vietate dalla Consob
L’eccessivo flusso di vendite sul titolo Intesa Sanpaolo, attualmente il peggiore dell’intero listino azionario milanese FTSE MIB, ha spinto la Consob a vietare le vendite allo scoperto sulle azioni del primo gruppo bancario italiano sia oggi che domani. Il titolo era stato sospeso per eccesso di ribasso durante la mattinata, con i prezzi che sono scesi clamorosamente fino a 1,19 euro. Si tratta del minimo più basso registrato dal titolo dallo scorso 11 dicembre 2012. Attualmente il titolo Intesa Sanpaolo perde l’8,7% a 1,238 euro.
Citi vede nuovi rischi per le banche italiane
Quando manca poco più di un’ora all’inizio dei primi exit-pool della tornata elettorale italiana, Piazza Affari sta evidenziando un andamento molto positivo trainata soprattutto dai titoli del comparto finanziario. L’indice azionario FTSE MIB sale dell’1,93% a 16.547 punti. Fanno bene i titoli bancari, nonostante l’incertezza sullo spread Btp-Bund che comunque è tornato momentaneamente sotto 280 punti base. A guidare il listino azionario milanese è Banca Popolare di Milano, che sale del 5,67% a 0,5685 euro. Il titolo ha già toccato un top intraday a 0,5755 euro.