Quando manca poco più di un’ora all’inizio dei primi exit-pool della tornata elettorale italiana, Piazza Affari sta evidenziando un andamento molto positivo trainata soprattutto dai titoli del comparto finanziario. L’indice azionario FTSE MIB sale dell’1,93% a 16.547 punti. Fanno bene i titoli bancari, nonostante l’incertezza sullo spread Btp-Bund che comunque è tornato momentaneamente sotto 280 punti base. A guidare il listino azionario milanese è Banca Popolare di Milano, che sale del 5,67% a 0,5685 euro. Il titolo ha già toccato un top intraday a 0,5755 euro.
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Cosa accadrà a borsa e spread dopo le elezioni?
Mancano ormai solo tre giorni all’inizio delle elezioni politiche italiane, che vedrà ai nastri di partenza le due grandi coalizioni di centro-sinistra (Pd e Sel) e centro-destra (Pdl e Lega), i centristi guidati da Mario Monti (alleato con Udc e Fli), il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. Secondo gli esperti di Ubs il voto del 24 e 25 febbraio “è un evento di grande interesse non solo per l’Italia, ma che va molto oltre i confini nazionali”.
Banche italiane da sottopesare in portafoglio secondo Morgan Stanley
Negli ultimi giorni Morgan Stanley si sta interessando molto alla valutazione dello stato di salute del settore bancario. Gli analisti della banca d’affari americana ritengono che il recupero del settore finanziario, iniziato da fine luglio 2012 e tuttora in corso, potrebbe non essere più omogeneo nei prossimi mesi per cui saranno premiati maggiormente soltanto quesgli istituti di credito che hanno saputo rispondere meglio alla crisi. Morgan Stanley è convinta che d’ora in poi i mercati premieranno solo le banche più avanti nel processo di ristrutturazione e di miglioramento della capitalizzazione.
Jp Morgan consiglia di comprare Italia sulla debolezza
La banca d’affari americana Jp Morgan è ancora molto positiva sull’Italia, nonostante l’aumento dell’incertezza a causa dell’avvicinarsi delle elezioni politiche (24-25 febbraio) e con lo spread Btp-Bund che cammina sul filo dei 300 punti base. Stamattina la borsa italiana è negativa, appesantita dai casi Mps e Saipem, ma anche dalla notizia del maxi-taglio del dividendo da parte di Telecom Italia. Jp Morgan, però, intravede ancora buone opportunità sui paesi periferici europei, nonostante il rally degli ultimi mesi sia stato davvero molto robusto.
Banco Popolare colloca bond per 1,25 miliardi con spread a 310
Dopo il tentativo poco fortunato di ottobre scorso, Banco Popolare è tornato sul mercato dei capitali attraverso un’emissione obbligazionaria accuratamente preparata nelle ultime settimane con scambi di contatti frequenti con investitori istituzionali di grande caratura internazionale. Alla fine Banco Popolare ha emesso un bond con scadenza triennale per complessivi 1,25 miliardi di euro. L’importo emesso è stato finora visto solo con le emissioni di grandi istituti di credito. Il successo del collocamento ha quasi oscurato l’emissione della spagnola Santander, che ha allocato 2 miliardi di covered bond.
Bca Pop Milano emetterà bond senior a tre anni non garantito
Banca Popolare di Milano ha intenzione di collocare un bond senior non garantito a tre anni, sfruttando appieno le attuali condizioni di mercato molto favorevoli per i corporate bond ma soprattutto per le obbligazioni emesse dagli istituti di credito. La banca ha già dato mandato a Jp Morgan, Banca Akros, Ubs e Société Générale per occuparsi di questa emissione. Secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa, l’ammontare del prestito obbligazionario di Bpm dovrebbe essere compreso tra 500 milioni e 750 milioni di euro.
Su quali azioni investire nel 2013 secondo Mediobanca
Gli esperti di Mediobanca hanno aggiornato la loro guida sul mercato azionario italiano, indicando le possibili opportunità di investimento alla borsa di Milano nel 2013. Secondo gli analisti finanziari della banca di Piazzetta Cuccia è necessario mantenere un atteggiamento prudente nei confronti del ciclo degli utili societari nel corso di quest’anno. Mediobanca ritiene che il rally dell’azionario italiano potrà essere sostenibile nei prossimi mesi, ma solo in caso di accelerazione del ciclo degli eps. La merchant bank è convinta che questa ipotesi sia, però, del tutto improbabile.
Banche italiane a rischio se aumenta spread
Secondo Société Générale, l’incertezza sul quadro politico in Italia rischia di minare la credibilità del paese sui mercati internazionali. La banca d’affari francese si aspetta forti pressioni sul sistema-Italia, in particolare nel breve termine a seguito delle dimissioni di Monti. Gli analisti di SocGen ritengono che eventuali elezioni anticipate potrebbe essere una buona notizia per gli investitori, ma dopo il voto lo spread è destinato ad ampliarsi con possibile taglio del rating BBB+ da parte di Standard & Poor’s. La crisi politica tiene sotto scacco le banche, che sono fortemente correlate con l’andamento dello spread.
Unicredit -6,3% con aumento spread a 360 punti
Lunedì nero per la borsa italiana, che paga a caro prezzo la crisi di governo a seguito delle dimissioni del premier Mario Monti. L’aumento del rischio politico in Italia ha fatto crollare Piazza Affari, che è arrivata a perdere quasi il 4%, mentre lo spread Btp-Bund ha superato quota 360 punti base. L’impennata del differenziale di rendimento tra i Btp e i Bund tedeschi con scadenza decennale sta pesando molto sul settore finanziario, particolarmente esposto sui titoli di stato. Il settore bancario stra trascinando al ribasso l’intero listino azionario milanese.
Ipo Sea banche sotto accusa
La procura di Milano ha aperto un fascicolo sul flop dell’Ipo Sea, la società che gestisce gli scali aeroportuali milanesi, poco tempo fa in procinto di sbarcare in Borsa Italiana. L’apertura del fascicolo, senza indagati né ipotesi di reato, è un atto dovuto, visto e considerato che sulla vicenda aleggiano numerose polemiche, e che l’intenzione di “vederci chiaro” da parte dei protagonisti del mancato sbarco su Piazza Affari è palese. Ma chi sono i responsabili di questo clamoroso flop, difficilmente in grado di esser sminuito?
Svalutazioni banche 2012
Secondo quanto affermano gli analisti di Mediobanca, le difficoltà del sistema bancario europeo proseguiranno ancora nel breve e nel medio termine. Criticità che hanno fatto sentire il proprio peso sull’andamento della redditività delle attività delle aziende creditizie, con profitti dei maggiori istituti in flessione del 37,8 per cento a causa di svalutazione di avviamenti e di crediti. Mediobanca afferma infatti come gli utili netti aggregati delle 18 maggiori banche del Continente siano calati di oltre 14,5 miliardi di euro rispetto al 2011.
Investire nelle banche francesi
L’investimento nelle banche francesi, che per lungo tempo ha rappresentato un approdo relativamente sicuro dei propri impieghi, ha variato significativamente la propria sostanza alla luce delle ingenti perdite che gli istituti di credito transalpini stanno raccogliendo in seguito alle svalutazioni sugli asset greci. È il caso di Credit Agricole, tra i maggiori big francesi del comparto, che ha dovuto chiudere il terzo trimestre con una perdita di 2,85 miliardi di euro, superiore alle attese, a causa dei costi di uscita dalla Grecia e di una serie di altre svalutazioni.
Riunione cda banche italiane – 13 novembre
Il 13 novembre è giornata da segnare nel calendario per ciò che concerne i principali istituti di credito italiani. Bpm, Mps, Banco Popolare, Unicredit e Ubi Banca, Intesa Sanpaolo che riuniscono infatti i rispettivi consigli di amministrazione per poter analizzare i conti del terzo trimestre 2012. Un appuntamento particolarmente rilevante, che tuttavia non incontra la giusta fiducia e l’opportuno ottimismo da parte della comunità finanziaria internazionale, con gli analisti di Deutsche Bank che ritengono come i dati del terzo trimestre delle banche italiane evidenzieranno che mancano ancora i requisiti giusti per ottenere l’attesa redditività.
Investire nelle banche italiane – ottobre 2012
Investire e credere nelle banche italiane. È quanto consiglia il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, che intervenendo al recentissimo convegno “Il governo societario e la sana e prudente gestione delle banche” ha fatto il punto sulla situazione del sistema bancario nazionale, sottolineando come i sistemi di gestione debbano essere ben strutturati, e come la strada del futuro non possa che passare mediante una riduzione dei costi operativi per fronteggiare il calo di redditività, la razionalizzazione degli assetti societari nei gruppi e il contenimento nel numero dei componenti degli organi.