Per chi ha bisogno non solo di un conto corrente, ma anche di un dossier titoli per la gestione degli investimenti monetari, obbligazionari ed eventualmente azionari, i costi complessivi alla fine dell’anno possono lievitare se il prodotto scelto non è conveniente. La soluzione migliore in tal caso, per una famiglia che, oltre alla gestione della liquidità sul conto corrente, necessità di un dossier titoli per la gestione del patrimonio, è quella di un conto corrente “all inclusive”, e magari con le spese di custodia del dossier pari zero. A questa esigenza risponde “Voglio“, il conto corrente ideato dal Credem che, a fronte di un canone mensile offre gratis la custodia dei titoli, ma anche la carta di credito della gamma “Ego” e tutte le operazioni effettuate sul conto che, quindi, sono a zero spese per ogni riga di scrittura sul rapporto bancario.
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Risparmio e investimenti: aumentano le attività finanziarie delle famiglie
Nel secondo trimestre del corrente anno in Italia le attività finanziarie delle famiglie sono cresciute dello 0,9%, su base annua, raggiungendo un controvalore pari a ben il 228,4% del prodotto interno lordo nazionale. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Outlook Mensile del mese di dicembre 2010, da cui è emersa una crescita, spesso sostenuta, degli investimenti più “sicuri” e tradizionali. In particolare, nel trimestre preso in considerazione, c’è stata una crescita del 10,3% per quel che riguarda i fondi pensione, il trattamento di fine rapporto (Tfr) ed i prodotti del ramo vita per un controvalore che, sul totale dei risparmi e degli investimenti delle famiglie, passa dal 16% al 17,5%. Aumentano nel trimestre, anche se solo dello 0,8%, i depositi bancari, le monete ed i biglietti per una quota percentuale pari a ben il 30,6%, mentre balzano del 15,1% su base annua le quote di Fondi Comuni di Investimento per una percentuale di possesso sul totale pari al 5,3%.
Monte dei Paschi: via libera al riassetto organizzativo
Via libera per il Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena al riassetto organizzativo. Nella giornata di ieri, venerdì 17 dicembre 2010, il piano di riassetto è stato infatti approvato dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo bancario, con l’obiettivo di garantire, tra l’altro, maggiori risorse in rete ed un più efficace presidio sul territorio. Con l’approvazione del piano da parte del CdA di MPS si chiude così un processo di riorganizzazione complessiva che il Gruppo bancario ha avviato due anni fa; nel dettaglio, nell’ambito del nuovo assetto nascono ben 99 nuove Direzioni Territoriali, così come le strutture della direzione generale saranno oggetto di una revisione con il fine di incrementare l’efficienza di funzionamento della struttura di capogruppo. Dal punto di vista prettamente finanziario, MPS stima un calo del battente strutturale di costo pari all’incirca a ben 180 milioni di euro a fronte di un aumento dei ricavi netti. Secondo quanto dichiarato da Antonio Vigni, direttore generale del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, quello messo in atto rappresenta l’ultimo passo importante dopo le operazioni di fusione di società e di banche all’interno del Gruppo, e dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta.
Banco Popolare: aumento di capitale, via libera dal Consiglio di Gestione
Via libera dal Consiglio di Gestione all’aumento di capitale del Banco Popolare fino ad un controvalore massimo di due miliardi di euro. A darne notizia con un comunicato ufficiale, nella giornata di ieri, è stato il Gruppo bancario nel precisare come la deliberazione del Consiglio di Gestione sia in conformità a quella dello scorso 11 dicembre 2010 da parte dell’Assemblea Straordinaria dei Soci del Banco Popolare. Sull’operazione, inoltre, il Banco Popolare ha altresì ottenuto il nulla osta della Banca d’Italia a procedere con l’operazione di aumento di capitale. Nel dettaglio, l’aumento di capitale sarà realizzato con l’emissione a pagamento di nuove azioni ordinarie a favore sia degli azionisti del Banco Popolare, in proporzione alla azioni possedute, sia a favore di coloro che, sempre con diritto di opzione, sono possessori del prestito obbligazionario convertibile “Banco Popolare 2010/2014 4,75%”.
Pronti contro termine: pctonline di MPS
L’investimento è garantito dalla Banca, non ci sono costi di sottoscrizione, e le scadenze sono brevi. Sono queste le principali caratteristiche di “pctonline“, la formula di investimento online in pronti contro termine offerta dal Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena per la clientela retail, ovverosia per investitori e risparmiatori privati. “pctonline” offre a breve termine, sulla scadenza di tre mesi, un rendimento che è sia certo sia interessante con sottoscrizione online che è sia flessibile, sia conveniente. “pctonline“, infatti, è conveniente in quanto non ci sono costi di sottoscrizione, mentre è flessibile in virtù del fatto che con MPS si può investire in pronti contro termine per importi a partire da soli 1.000 euro o multipli. Per investire con “pctonline” occorre essere titolari di un conto corrente MPS, anche online, essere titolare di un deposito titoli, ed occorre altresì aver adempiuto agli obblighi previsti dalla normativa MiFID.
Trasferimento titoli e Fondi: opportunità con Fineco
Continua fino al 31 dicembre del 2010, con Fineco, la Banca online controllata dal Gruppo Unicredit, l’interessante promozione finalizzata ad attirare nuovi clienti con formule particolarmente interessanti. Innanzitutto, Fineco ha introdotto il canone zero sul conto corrente per chi ha un’età inferiore ai 28 anni, ma la promozione più interessante è quella relativa, per chi è correntista della Banca online di Unicredit, al trasferimento dei titoli da altre banche, non appartenenti al Gruppo Unicredit, potendo innanzitutto avvantaggiarsi del fatto che con Fineco non ci sono costi per il deposito titoli; poi c’è anche la possibilità di poter ricevere gratis una o più carte usa e getta per fare shopping, con importi che sono spendibili per una durata pari a 12 mesi dall’emissione.
Pronti contro termine come valida alternativa ai Bot
Come possibile alternativa ai Bot, i Buoni Ordinari del Tesoro, un risparmiatore che vuole investire in strumenti finanziari a basso rischio può puntare sui pronti contro termine. Trattasi, nello specifico, di investimenti di breve durata, da pochi mesi a massimo un anno, che offrono un tasso fisso, certo e predeterminato alla stipula dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto a pronti ed il prezzo di scadenza a termine. Questi strumenti finanziari sono emessi dalle banche e possono avere come sottostante un titolo di Stato oppure un’obbligazione emessa dallo stesso Istituto oppure da una banca controllata. Se in passato i pronti contro termine si sottoscrivevano direttamente andando in filiale, adesso molte banche permettono di poter sottoscrivere questi prodotti finanziari a basso rischio, e garantiti dall’emittente a fronte della restituzione del capitale a scadenza, in modalità “self service”, ovverosia online accedendo direttamente al servizio di Banca via Internet.
Investire in liquidità: ecco cosa offre il mercato
Investire in liquidità è la tipica scelta di un risparmiatore prudente, che a fronte di rendimenti bassi punta sia ad investimenti in ottica di breve periodo, sia alla restituzione a scadenza del capitale senza andare a correre rischi eccessivi. Ma cosa offre in Italia il mercato? Ebbene, in teoria c’è l’imbarazzo della scelta visto che, specie negli ultimi tre anni, con lo scoppio della crisi finanziaria ed economica sono proliferati gli strumenti ed i prodotti di investimento a basso rischio che da parte degli investitori e dei risparmiatori hanno fatto registrare un numero crescente di adesioni. Una delle possibili forme di investimento in liquidità è rappresentata dai Fondi Comuni di Investimento, quelli appartenenti alla cosiddetta categoria dei “Monetari” che offrono un basso rischio a fronte di rendimenti bassi ed una facile liquidabilità spesso senza andare a pagare commissioni di ingresso e/o di uscita; chiaramente prima dell’adesione occorre sempre e comunque leggere attentamente il prospetto informativo.
Investimenti liquidità con Unicredit
Moneybox, Buoni Fruttiferi, Certificati di Deposito Salvadanaio, oppure il Conto Salvadanaio Special. Sono questi i principali strumenti a basso rischio proposti alla propria clientela dal colosso bancario europeo Unicredit; trattasi, nello specifico, di prodotti di investimento per la remunerazione della liquidità a fronte di un orizzonte di investimento breve ed un tasso fisso, chiaro e certo alla stipula. In particolare, con Moneybox il correntista di Unicredit investe la propria liquidità in modalità “self service”; questo perché l’investimento avviene direttamente online, a patto di avere attivata la Banca via Internet, e con scadenze che attualmente sono fissate a 3 mesi oppure a sei mesi. Il Moneybox rende attualmente, al netto, su base annua, lo 0,65%, mentre a sei mesi il tasso netto balza allo 0,90%; non ci sono costi di sottoscrizione, mentre la tassazione è al 12,5% e non al 27%, così come avviene per i conti di deposito remunerati, in quanto Moneybox è in tutto e per tutto un investimento in Pronti Contro Termine.
Banca MPS colloca con successo emissione RMBS
Il Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena ha annunciato in data odierna, mercoledì 17 novembre 2010, d’aver collocato con successo un’emissione di “RMBS”, ovverosia di Residential Mortgage Backed Securities, interamente destinati all’euromercato. Per il collocamento dei Residential Mortgage Backed Securities, che è stato strutturato da MPS Capital Services, il Gruppo bancario si è avvalso, in qualità di Book Runners e di Joint Lead Managers, della stessa MPS Capital Services, di RBS e di JP Morgan. L’operazione di emissione e collocamento dei Residential Mortgage Backed Securities, in accordo con quanto mette in risalto con un comunicato ufficiale la stessa Banca MPS, è particolarmente significativa se i considera che, dall’inizio della crisi, scoppiata tre anni fa, quella perfezionata rappresenta la prima operazione di emissione di Residential Mortgage Backed Securities originata da una banca italiana, ragion per cui il Gruppo bancario sottolinea come in tal senso si riapra in tutto il Sud Europa il mercato dei titoli ABS.
UBI Banca: terzo trimestre 2010 in accelerazione
Grazie ai risultati in accelerazione nel terzo trimestre del corrente anno, il gruppo bancario UBI Banca ha archiviato i primi nove mesi del 2010 con un utile in crescita. E’ questo uno dei dati salienti emersi dall’esame e dall’approvazione dei dati al 30 settembre 2010 di UBI Banca da parte del Consiglio di Gestione. Nel dettaglio, l’utile netto Q3 2010 si è attestato a 95,7 milioni di euro rispetto ai 64 milioni del secondo ed ai 38,1 milioni del primo trimestre del corrente anno; i profitti, quindi, registrano trimestre su trimestre una sensibile ascesa a fronte, nei primi nove mesi, complessivamente, di un utile di periodo a 197,7 milioni di euro con una crescita del 5,6% rispetto ai 187,3 milioni di euro che UBI Banca ha conseguito nel periodo gennaio-settembre 2009. Nell’ultimo trimestre fiscale, a fronte di indicatori patrimoniali solidi, UBI Banca ha fatto registrare sia un miglioramento del margine di interesse, sia un aumento della qualità del credito. Il tutto a fronte sia di una strategia di sviluppo sostenibile ed equilibrata, sia di azioni finalizzate ad accrescere le proprie quote di mercato senza andare ad intaccare l’adeguatezza patrimoniale.
Banca MPS: utile netto Q3 2010 in recupero
Sono stati archiviati con profitti in calo i primi nove mesi del 2010 da parte del Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena; l’utile netto, infatti, è sceso nel periodo dell’11% a 356,9 milioni di euro a fronte però di un risultato operativo netto balzato del 31% a 761,9 milioni di euro, un calo dei costi del 3,6%, ed una contrazione del 16% per quel che riguarda le rettifiche su crediti; al 30 settembre 2010, inoltre, il Tier I Ratio del Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena si è attestato all’8,4%. L’ultimo trimestre fiscale, il terzo del 2010, segna invece per Banca MPS una forte ascesa, con un +38% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dell’utile netto, a 95,8 milioni di euro, mentre il risultato operativo netto è schizzato dell’86% a 272,9 milioni euro.
Intesa Sanpaolo stima utile netto 2010 in crescita
Il Gruppo Intesa Sanpaolo stima di conseguire per l’intero 2010 un utile netto in crescita rispetto all’anno precedente. A farlo presente è stato proprio il Gruppo bancario tenendo conto dei dati dei primi nove mesi del 2010 che sono stati esaminati ed approvati da parte del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo. In particolare, il Gruppo bancario stima di riportare profitti 2010 in crescita anno su anno tenendo conto sia dell’apporto delle componenti non ricorrenti, sia della riduzione e della diminuzione dei costi del cattivo credito, degli oneri di integrazione e degli oneri operativi. Per quel che riguarda il trimestre in corso, il quarto del 2010, il Gruppo Intesa Sanpaolo con un comunicato ufficiale ha fatto presente che continuerà a perseguire la propria politica di garantire una redditività sostenibile nel medio periodo attraverso un calibrato controllo dei costi, fidelizzazione della clientela, ma anche presidio della qualità del credito, della patrimonializzazione e della liquidità.
Banca MPS valorizza il patrimonio immobiliare
Il Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena ha ottenuto dalla Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, il via libera ad un’operazione che permetterà sia di riorganizzare, sia di valorizzare il patrimonio immobiliare di MPS. A darne notizia in data odierna è stato proprio il Gruppo bancario nel precisare che è stato ottenuto dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa il via libera alla pubblicazione del Prospetto Informativo inerente un’Offerta al pubblico di titoli asset-backed per un controvalore complessivo pari ad oltre 1,5 miliardi di euro. L’emissione di questi titoli, all’esito del collocamento, avverrà in data 22 dicembre da parte della società per la cartolarizzazione dei crediti Casaforte S.r.l. che è stata costituita ai sensi della Legge numero 130 del 1999. L’operazione riguarderà poco più del 60% del patrimonio immobiliare e strumentale di MPS a fronte dell’emissione di titoli in due classi subordinate e destinate agli investitori professionali e qualificati.