Ci sono diversi motivi per parlare del titolo azionario di uno dei principali istituti di credito a stelle e strisce, Bank of America (vedi anche Azioni più interessanti dei bond nel 2013). Di solito, le istituzioni bancarie di grandi dimensioni non suscitano un grande interesse tra gli investitori, ma come si potrebbe biasimare questo atteggiamento dopo il collasso del sistema finanziario americano nel 2008 e nel 2009? Il futuro di Bank of America sembra però essere roseo.
Bank of America
Borse in rosso, vola Saras grazie al rating
Avvio difficile per le Borse Euorpee che partono in profondo rosso incrementando le perite nelle prime ore e sfiorando percentuali da paura; gli investitori risentono dei dati in uscita oggi e si attende la doppia conferenza stampa di questa sera degli esponenti della BCE per capire se l’ottava potrà prendere una direzione diversa. La discussione in tarda serata sulle politiche monetarie si rifletterà direttamente anche sugli USA, che per quanto sembrino distanti da noi per movimenti e per aspettative dipendono comunque dall’andamento della Zona Euro.
Attualmente il FTSE-Mib cede quasi il 2% con il settore bancario in linea con gli altri a -2,50%. Malissimo Fiat Industrial, prossima ormai ad una perdita del 5% seguita da Prysmian e Azimut rispettivamente -4,55% e -3,79%. Bene Diasorin contro ogni aspettativa che sfiora l’1% di guadagno e bene anche Telecom Italia a Piazza Affari, che dopo le notizie sul piano per i prossimi anni che vede lo scorporo della rete si rivaluta in Borsa a vista d’occhio e diventa appetibile per gli speculatori.
Bank of America, due nuove scadenze per i bond
Bank of America Corporation, tra le più celebri banche degli Stati Uniti, è riuscita a completare una transazione piuttosto importante per quel che concerne i titoli obbligazionari: l’offerta in questione, il cui importo complessivo è stato fissato in 2,25 miliardi di dollari, prevede due tranche specifiche, vale a dire quella a lunghissimo termine (trenta anni per la precisione) e la riapertura della scadenza decennale (2022, una tranche aperta già in precedenza). Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che l’istituto di credito ha messo in vendita 750 milioni di dollari di bond con un rendimento iniziale del 5,7%, vale a dire 325 punti base al di sopra della medesima sottoscrizione del Tesoro a stelle e strisce; la data di maturazione è stata fissata al 24 gennaio del 2022, mentre la riapertura della seconda tranche ha consentito di arrivare fino all’ammontare definitivo che è stato menzionato sopra.
Bank of America, disastroso il secondo trimestre 2011
Un secondo trimestre letteralmente da dimenticare: non ci sono altre definizioni per descrivere il periodo compreso tra marzo e giugno scorsi per quel che concerne la celebre banca statunitense Bank of America: in effetti, l’arco temporale in questione è stato caratterizzato da perdite e cali piuttosto pesanti per l’istituto newyorkese, con un totale negativo molto vicino ai nove miliardi di dollari (per la precisione sono stati 8,8). Che cosa è successo di così catastrofico per provocare una stima talmente imbarazzante? In fondo stiamo parlando di un gruppo piuttosto affermato e dalle dimensioni notevoli, visto che si possono contare ben seimila agenzie: il principale onere da registrare nel bilancio è stato però pari a venti miliardi di dollari, una somma che si riferisce all’intesa che è stata stipulata dalla stessa Bank of America per dar vita al risarcimento destinato agli ex clienti, i quali avevano sottoscritto dei titoli obbligazionari tossici garantiti proprio dalla compagnia americana.
Bank of America annuncia la propria cedola trimestrale
L’ultimo annuncio di Bank of America, uno dei principali istituti di credito degli Stati Uniti, interesserà sicuramente molti investitori finanziari: il consiglio di amministrazione del gruppo americano, infatti, ha reso noto l’ammontare della sua cedola trimestrale. Volendo essere più precisi, questa cedola è stata fissata a 0,01 dollari per ogni singolo titolo azionario che verrà pagato a partire dal prossimo 23 settembre dagli azionisti. Ma non è tutto, la più vasta banca commerciale a stelle e strisce ha pensato anche a un’altra cedola, una trimestrale da 1,75 dollari per azione, previsione che si riferisce alle azioni di risparmio denominate “7 percent Cumulative Redeemable Preferred Stocks serie B”. Anche con quest’ultimo dividendo occorrerà tenere d’occhio con la massima attenzione il prossimo calendario, visto che il versamento vero e proprio è previsto dal 25 ottobre.
Bank of America: titoli quinquennali contro gli scenari negativi
Bank of America, uno dei nomi più celebri del credito statunitense, ha deciso di vendere 1,5 miliardi di dollari in titoli quinquennali, una decisione che si è resa necessaria dopo che gli investitori obbligazionari hanno scommesso su prospettive non proprio brillanti per l’istituto: la quotazione in questione ha riguardato strumenti che beneficiano di un rendimento pari al 3,625%, 172 punti base al di sopra della stessa scadenza utilizzata dal Tesoro. L’estate scorsa, tra l’altro, la stessa banca di Charlotte aveva ceduto titoli dello stesso tipo ma con uno spread pari a 230 punti base. Secondo gran parte degli analisti, gli investitori non sono più seriamente preoccupati per i peggiori scenari economici che si possono prospettare e stanno cominciando a dimostrare un pizzico in più di ottimismo nei confronti del futuro immediato.
Da Bank of America obbligazioni a quindici anni e a tasso fisso
I titoli obbligazionari che sono stati lanciati su Borsa Italiana da Bank of America Merrill Lynch da alcuni giorni a questa parte meritano un approfondimento; si tratta, nello specifico, dei cosiddetti Invest/Bond 5,25%, strumenti che beneficiano del tasso fisso e di una scadenza a quindici anni (l’anno scelto per la maturazione del prodotto è infatti il 2026). La scelta di questa tipologia di obbligazione da parte dell’emittente americana è stata dettata dal fatto di voler offrire agli investitori un rendimento supplementare, il quale sarà garantito da una cedola pari al 5,25% ogni anno e per i prossimi quindici anni, anche se esiste la possibilità di usufruire del rimborso anticipato mediante uno stacco della stessa cedola a partire dal 31 gennaio del 2021.
Bank of America, possibile acquisizione con strategia buy-write
Bank of America, General Electric e Oracle Corporation sono tre delle migliori compagnie in grado di poter sfruttare in maniera efficace la cosiddetta strategia di “buy-write”: almeno, questo è quanto emerge dall’ultimo report di Goldman Sachs, la quale ha voluto condurre un’indagine approfondita sugli investimenti finanziari. Ma cosa si intende esattamente col termine buy-write? Di solito si va a coinvolgere l’acquisto di un determinato titolo azionario e la cessione di una opzione call. In particolare, secondo gli strateghi John Marshall e Maria Grant, la procedura può essere considerata più che attraente, visto che una vendita della opzione call pari al 12% al di sopra del prezzo dell’azione consentirebbe ai risparmiatori di guadagnare circa sei punti percentuali per quel che concerne il rendimento totale.