Barclays ha appena avviato la negoziazione italiana di un certificato che interesserà sicuramente gli amanti di questo specifico strumento di investimento: si tratta del Nasdaq OMX Emerging Markets Technology Index Tracker Certificate, il quale fa riferimento, come si intuisce piuttosto facilmente, al mercato azionario americano. Le caratteristiche del prodotto in questione sono presto dette. Anzitutto, c’è da precisare che il codice Isin per la sottoscrizione è GB00B3WSK572 e che la data di scadenza è prevista tra cinque anni, visto che è stata fissata alla data del 27 settembre del 2016. Inoltre, elemento non certo da trascurare, l’indice sottostante sarà lo statunitense Nasdaq Omx Emerging Markets Technology: quest’ultimo è stato progettato ed ideato in modo da replicare in maniera più fedele possibile l’andamento e le performance del settore tecnologico, in particolare di quelle compagnie che hanno sede nei paesi generalmente conosciuti come “mercati emergenti”.
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Barclays offre un nuovo conto corrente a canone gratuito
Canone gratuito e nessun vincolo sulle giacenze: le due caratteristiche principali del Nuovo Conto Corrente Barclays 3% Plus non passano certo inosservate e potrebbero consentire a questo strumento di divenire uno dei più interessanti della gamma attualmente disponibile sul mercato. La denominazione che abbiamo appena citato, poi, fa intendere un altro elemento di rilievo, vale a dire il rendimento lordo che è stato fissato al 3% fino a tutto il 2012, con una possibilità di ampliarlo temporalmente per altri due anni. L’obiettivo dell’istituto di credito britannico è quello di ripetere il successo del medesimo conto 3% Plus (è questo il motivo per cui compare l’aggettivo “Nuovo”), con una nuova serie di vantaggi che mira a conquistare una platea ancora più ampia dello strumento precedente.
Barclays, investire a leva con i nuovi Mini Futures
Investire a leva sulle piazze finanziarie può essere la soluzione giusta per affrontare la nuova crisi economica? Barclays, istituto di credito britannico di fama internazionale, ne è convinta, altrimenti non punterebbe gran parte dei propri sforzi su questo metodo specifico: in effetti, i nuovi Mini Futures Certificates della banca londinese sono stati progettati proprio a tale scopo, in modo da sfruttare in maniera piena e completa l’effetto leva di titoli azionari e indici. Un altro elemento su cui si punta molto per convincere gli investitori è lo spread tra le somme di denaro e la lettera, il quale viene proposto in una forma piuttosto contenuta e appetibile. Il funzionamento è comunque quello tipico di tutti i Mini Futures, quindi tali certificati andranno a incrementare le performance degli indici e delle azioni sottostanti, ma sarà anche possibile guadagnare mediante posizioni “short” (al ribasso).
Barclays: Ftse Mib e Dax per i nuovi certificati
Barclays, tra le più celebri banche del Regno Unito, ma con una forte presenza anche nel nostro paese, ha avviato proprio ieri la negoziazione di una serie di Leveraged Certificates presso Borsa Italiana; in pratica, gli investitori potranno beneficiare di certificati finanziari in grado di replicare in modo perfetto le performance di indici azionari. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta. Il comparto scelto all’interno di Piazza Affari è ovviamente il Sedex, con il classico tipo di liquidazione monetaria e una modalità europea di esercizio. Gli strumenti in questione sono, nello specifico, gli Index Linked Mini Long e gli Index Linked Mini Short, certificati che appunto andranno a prendere come principale riferimento due indici molto importanti a livello continentale, vale a dire il Dax tedesco e il Ftse Mib.
Certificates: Barclays lancia prodotti su oro e Ftse Mib
Barclays, uno degli istituti di credito più noti della Gran Bretagna e con un’ottima presenza anche nel nostro paese, ha scelto il segmento Sedex per lanciare la sua nuova proposta: si tratta di certificati di investimento focalizzati su indici azionari del Vecchio Continente e sui metalli preziosi. Ma cerchiamo di capire nel dettaglio come è strutturata questa emissione. Anzitutto, sei Mini Futures Certificates sono incentrati sulle performance del Ftse Mib. Detto che la negoziazione sarà continua e che l’operatore incaricato ad assolvere l’impegno della quotazione sarà la stessa Barclays, bisogna anche tenere presente che la liquidazione è di tipo monetario. Tutto è stato equamente suddiviso, visto che tre di tali prodotti beneficiano di una tipologia “bull”, quindi improntata al rialzo, mentre i restanti tre sono “bear”. La scadenza prescelta, inoltre, è quinquennale, pertanto in tutti i casi la maturazione giungerà esattamente il 16 maggio del 2016.
Barclays: la gamma Scudo si arricchisce di tre nuovi prodotti
Turchia, Messico e Australia: il tris di mercati emergenti ha convinto Barclays ad ampliare la propria gamma di obbligazioni Scudo, le quali saranno dunque indicizzate alle monete di riferimento di questi paesi. La nuova lira turca, il peso messicano e il dollaro australiano sono valute di cui non si parla poi così spesso, ma che possono riservare delle buone soddisfazioni agli investitori. Anzitutto, c’è da dire che la scadenza dei tre nuovi prodotti della banca britannica avverrà tra cinque anni e che le cedole proposte saranno semi-annuali, sempre con la possibilità di rimborso. Chi è interessato a sottoscrivere in tal senso deve fare riferimento al Mercato Telematico Obbligazionario (Mot) e deve tenere in considerazione il rischio di cambio delle divise in questione nei confronti dell’euro.
Mercati emergenti: due nuovi Etf grazie a Nyse Arca
Il Nyse Arca, conosciuto in passato come ArcaEx (Archipelago Exchange), rappresenta il segmento dell’Euronext in cui vengono scambiati sia titoli azionari che opzioni: l’ultima novità in questo senso è relativa a due Exchange Traded Fund che sono stati ammessi alla negoziazione in tale mercato e che andranno a puntare direttamente sulle performance dei principali mercati emergenti. Di quali strumenti finanziari si tratta per la precisione? Gli investitori interessati potranno sottoscrivere l’Spdr S&P Emerging Markets Dividend Etf e l’Spdr Barclays Capital Emerging Markets Local Bond Etf, le cui denominazioni fanno già intendere alcune delle caratteristiche peculiari. L’industria degli Etf sta vivendo un momento davvero brillante in questo preciso periodo storico. Le emissioni sono salite vertiginosamente, così come le società e i provider specializzati; il podio ideale per quel che concerne le negoziazioni è composto da iShares, seguita a ruota da State Street e Vanguard.
Conto corrente remunerato Barclays
Il tasso di interesse annuo lordo, sulle somme depositate sul conto, per un periodo pari a dodici mesi, e fin dal primo euro, è pari a ben il 3%; inoltre, a zero euro di canone mensile ci sono incluse le carte di credito, le carte di debito internazionale, ma anche i prelievi che sono gratis non solo in Italia, ma anche presso tutti gli sportelli Atm dell’Eurozona; inoltre, è gratuita sia l’operatività via Internet, sia allo sportello. Si presenta così il “Conto Corrente Barclays al 3%“, un prodotto che si presenta da un lato come un conto corrente low cost con tutti i servizi, e dall’altro come un conto corrente che offre un tasso di interesse sulle giacenze al pari di un conto di deposito remunerato. L’offerta, salvo proroghe, è attualmente valida con Barclays fino al 31 gennaio del 2011 a fronte di un tasso creditore che, al termine della promozione, sarà pari all’1% annuo lordo.
Barclays-Cassa San Marino: i derivati tornano d’attualità
Repubblica di San Marino contro Regno Unito: la disputa finanziaria e giuridica che sta dividendo le due nazioni riguarda molto da vicino il mondo degli investimenti, in particolare il segmento degli strumenti derivati, vale a dire quei prodotti dall’alto rischio e rendimento che hanno svolto un ruolo determinate nella crisi economica globale del 2008. Che cosa è successo di preciso? Le parti coinvolte nella vicenda sono, per la precisione, Barclays, gruppo bancario londinese di dimensioni internazionali, e la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, il più antico istituto di credito del Titano. È stata proprio quest’ultima banca a rivolgersi a Barclays per ottenere dei finanziamenti da destinare a due controllate, ma la fiducia si è ben presto tramutata in un’accusa di frode di fronte all’Alta Corte di Londra.
Piazza Affari: esordio per l’Etn iPath di Barclays
La storia degli Etn come investimento finanziario è relativamente breve: la prima quotazione risale infatti al 12 giugno di 2006 grazie a Barclays, vera e propria leader in tale comparto, che da quel momento sta cercando di espandersi in maniera progressiva. Il debutto di questi giorni presso Borsa Italiana di questo specifico strumento è una conferma importante dell’interesse crescente nei confronti degli Exchange Traded Notes: la firma è sempre la medesima e inconfondibile, quella della britannica Barclays, la quale ha deciso dunque di mettere a disposizione il suo secondo prodotto destinato al nostro paese. La struttura è quella tipica, visto che l’Etn altro non è che un titolo di debito non subordinato e quotato appunto da un istituto di credito; la sua caratteristica conformazione consente agli investitori di accedere ai rendimenti dei vari indici di mercato, usualmente collegati a una strategia benchmark.
Barclays e il suo nuovo bond: negoziazione a corso secco
Con le ventiquattr’ore di oggi sono già due i giorni di negoziazione del nuovo prodotto obbligazionario di Barclays, l’istituto di credito britannico che vanta moltissime filiali in Italia: per la precisione si tratta del bond Barclays Bank PLC “Eur 7 Years Fixed Floater Notes”, la cui denominazione fa subito intendere alcune delle caratteristiche peculiari che potrebbero interessare e riguardare più da vicino gli investitori. La piazza finanziaria di riferimento in questo caso è rappresentata dal Mercato Obbligazionario Telematico (meglio noto con la sigla Mot) ed è prevista anzitutto una negoziazione a corso secco; con quest’ultimo termine si intende il prezzo con cui si negozia un determinato titolo, senza fare riferimento al valore dei diritti accessori (il rateo di interesse nel caso delle obbligazioni).
Barclays: il nuovo conto sostenibile rimborsa elettricità e gas
Le esigenze dei clienti degli istituti di credito, specialmente in un periodo così delicato dal punto di vista finanziario, sono sempre più rivolte a quei prodotti che sappiano coniugare un buon rendimento alla gestione dei comparti più sviluppati: l’ultima iniziativa di Barclays è andata proprio in questa direzione, visto che è stato lanciato un nuovo strumento, il cosiddetto “Conto Sostenibile”. Di cosa si tratta esattamente? In pratica, Conto Sostenibile altro non è che un conto corrente in grado di offrire un rimborso del 3% in relazione alle utenze domestiche del gas e dell’energia elettrica, vale a dire quelle che si trovano domiciliate sul conto corrente. Le giacenze in questione, comunque, devono essere comprese in un “arco finanziario” che va dai 10.000 ai 100.000 euro; tutti i clienti di Barclays potranno beneficiare di questa importante offerta per un buon periodo di tempo, vale a dire almeno fino al 31 dicembre del 2013, visto che la sottoscrizione del conto rimarrà in vigore fino a tutto quest’anno.
Barclays dà il via all’obbligazione Scudo Fisso 7% Variabile
Barclays Bank rappresenta una delle principali banche internazionali con la sua presenza in oltre sessanta nazioni: le ultime notizie finanziarie che si riferiscono a questo istituto di credito contengono delle interessanti novità in relazione agli investimenti. In effetti, è stata lanciata proprio nel corso della giornata di ieri un nuovo prodotto obbligazionario, vale a dire Barclays Scudo Fisso 7% Variabile. Si tratta, in pratica, di un bond della durata di dieci anni e, come suggerisce appunto il nome, appartiene alla famiglia Scudo dell’emittente (ci si riferisce a delle soluzioni di investimento che beneficiano della protezione del capitale); la nuova obbligazione che stiamo esaminando prevede anch’essa una protezione di questo tipo, per la precisione un rimborso integrale del capitale a scadenza. Secondo quanto è stato comunicato dalla banca britannica, la quotazione sul mercato Mot (quello delle obbligazioni telematiche) comincerà proprio oggi, precisando inoltre che Barclays Scudo Fisso 7% Variabile potrà essere sottoposta a negoziazione provvedendo a un investimento minimo pari a 1.000 euro; il bond in questione può dunque essere acquistato oppure rivenduto nelle filiali di Barclays Italia, ma anche in qualsiasi ufficio negoziazione di riferimento.