I Certificati di Leonteq sul mercato europeo

LeonteqOggi inizia il collocamento sul mercato EuroTLX degli Express Certificate Worst Of di Leonteq Securitis. La Leonteq è una società svizzera che si è fatta conoscere l’anno appena passato, e oggi offre la possibilità di investimento con i suoi certificati. Si tratta di tre serie di derivati, due delle quali con aziende tech quotate a Wall Street e l’altro con blue chips italiane. Si tratta di certificati con sottostanti molto interessanti, secondo le performance dell’anno scorso. Si tratta di strumenti finanziari del segmento certificati a capitale con protezione condizionata su sottostanti. La Leonteq offre come sottostante delle azioni tech e blue chips. Si riconoscerà il prezzo di emissione e un premio. Si tratta di un collocamento di 30 milioni di euro, divisi equamente per ogni serie, con premio mensile condizionato all’1% per due anni, che è la durata dei certificati. Se si riesce a spuntare il coupon mensile dunque, il rendimento annuale è chiaramente del 12%, e naturalmente lordo. La scadenza dei certificati è a due anni, dunque per il 29 gennaio 2020, con data ultima di negoziazione per il 24 gennaio, su mercato secondario. Questo darà anche la possibilità di calcolare il prezzo finale. Ogni certificato ha un prezzo di emissione di 1.000 euro. Gli Express Certificate sono collocati su EuroTLX di Borsa Italiana.

Piazza Affari sprofonda, FTSE-Mib -2%

Ribasso devastante a Piazza Affari in apertura di ottava; tutto l’ottimismo per l’ottava positiva appena conclusa si trasforma rapidamente in un sell-off senza precedenti nel breve termine, che getta nel panico gli investitori ormai convinti della ripresa del mercato. Un ribasso prossimo al 2% si registra a meno di un’ora dalla chiusura del mercato Italiano, in una giornata in cui l’apertura delle contrattazioni prometteva il proseguo del lavoro iniziato Lunedì scorso.

Il gap-up in apertura che ha sfiorato 13750 punti ha dato il via alle prese di profitto di chi è rimasto “lungo” overnight. Presto la situazione è però precipitata con l’arrivo dei venditori, che hanno rapidamente trascinato il mercato verso il livello di chiusura della scorsa ottava in prossimità di quota 13500. Il ribasso è proseguito così da formare una serie di sole candele orarie rosse che ora si aggirano a 13170 punti per un ribasso superiore al 2% con il settore bancario che guida il ribasso.

Eni in rialzo grazie a Piazza Affari e Petrolio

La positività di Piazza Affari (e dell’Eurozona in generale) si riflette più o meno su tutto il listino, ad esclusione di pochi titoli presi di mira dalla speculazione ribassista e dalle prese di profitto. Nella fascia centrale del listino (quella prossima allo 0%) si posizione Eni che si mantiene comunque sopra la parità, anche se di poco.

L’andamento positivo di Piazza Affari influenza positivamente i petroliferi ed in particolare nel settore oggi l’attenzione è rivolta proprio su Eni; il cane a sei zampe beneficia degli acquisti sulle Blue Chips Europee, ma sopratutto viene trainata al rialzo dall’andamento positivo del prezzo del petrolio, prossimo ormai agli 87 dollari per barile dopo una fase di ritracciamento di medio termine forse giunta alla fine.

DIVIDENDO ENI 2012 ESERCIZIO 2011

Mercato Europeo poco mosso, domani Piazza Affari chiusa

Piazza Affari azzera i guadagni dopo un’avvio positivo e gli investitori abbassano le aspettative del pomeriggio; la giornata di festa di domani allontana dalle Piazze Europee i trader che preferiscono restare “liquidi” in vista della chiusura di Borsa Italiana, visto che oltre oceano il sarà aperto ed attivo al 100%.

I movimenti che vedremo a Wall Street tra questa sera e domani sera si ripercuoteranno fortemente in Europa ed in particolare a Piazza Affari durante l’apertura di Mercoledì mattina; la giornata di oggi probabilmente si archivierà con un “nulla di fatto”, anche se verrà interrotta la fase di inversione iniziata sul bottom del 24 Aprile scorso.

Previsioni Piazza Affari Aprile 2012

L’andamento di Piazza Affari preoccupa gli investitori dopo la perdita strategica di quota 16000 avvenuta in Marzo 2012. Dal bottom di Marzo 2009 sono passati esattamente due anni, anche se il ciclo biennale sembra si sia chiuso sul bottom di Settembre 2011 quando il FTSE-Mib ha disegnato un doppio minimo leggermente crescente rispetto al bottom storico.

L’avvio del nuovo ciclo annuale però delude fin dalle prime battute e l’indice non riesce a tornare sopra a 18000 punti, necessari a dare sicurezza nel medio lungo periodo. Dopo il restringimento dello spread infine si torna a parlare di differenziale e in contemporanea l’indice si “sgonfia” tornando a minacciare discese sotto i 15000. La perdita di questa quota strategia in close mensile indicherebbe che il ciclo iniziato sul bottom di Settembre scorso è già ribassista ed allora tornerebbe sugli schermi immediatamente quota 12000 che risulterebbe essere il primo step di un mercato orso storico.

Scorporo Rete Telecom Italia 2012

Mentre Piazza Affari crolla per il sesto giorno di fila andando a sfiorare la quota strategica di 15500 punti, Telecom Italia “alza la testa” e guadagna, contro corrente, l’1.55% portandosi a quota 0.8860. L’ottimismo deriva dalle parole spese da Bernabè sullo scorporo della rete telefonica; secondo l’amministratore delegato l’effetto sarebbe positivo e lo prenderebbe in considerazione se questo volesse dire avere una regolamentazione più favorevole dell’attuale.

L’AD si riferisce probabilmente alla necessità di aggiornare la rete ed investire nel cablaggio della fibra dalle centraline alle case; l’investimento è oneroso ma con uno scorporo ed una regolamentazione migliore sarebbe plausibile prenderlo in considerazione, e tramite anche l’aiuto della Cassa dei Depositi e Prestiti si potrebbero trovare i fondi per l’intervento.

Dati USA negativi affondano Eurozona

Dati USA cambiano la giornata; dopo un’avvio positivo e un andamento incerto, il FTSE-Mib cede sotto la pressione sui bancari partita in USA, con la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti in calo oltre le attese. L’indice a marzo è a quota 70.2 punti contro i 70.4 necessari per ottenere il consenso. Il calo dal mese precedente (71.6 punti) si riversa sulle Piazze Europee ed affonda i listini costringendo il fTSE-Mib ad un close inferiore alla soglia critica di un solo punto (16499 punti in chiusura di giornata).

La seduta di domani acquista un’importanza particolare; dopo le emissioni di titoli di Stato non entusiasmanti da parte di Italia e Spagna, l’attenzione è ancora rivolta ai debiti sovrani ed al problema del credito che ancora frena l’Euro. Nella giornata di domani sul listino italiano terremo sotto controllo Fondiaria-Sai, che catalizza sul book buona parte dell’attenzione mediatica, seguita solo da Fiat, intenta a consolidare il recupero dopo l’annunciato investimento di 1.1 miliardi di euro per la produzione.

Dividendo A2A 2012 a 0.013 euro

Rosso di 420 milioni per A2A. La chiusura del 2011 è stata fortemente compromessa da svalutazioni complessive per 627 milioni di euro. Il margine operativo lordo si attesta a 942 milioni di euro, mentre l’utile è di 168 milioni di euro.

Gli azionisti beneficeranno di un dividendo pari a 0.013 euro per ogni azione ordinaria detenuta, con pagamento previsto al 21 giugno 2012. Anche se le perdite spaventano a prima vista, il mercato era già pronto ad una svalutazione che nel complesso è invece risultata migliore delle attese.

Il 2011 è stato difficile per tutto e contenere le perdite per ridurle fino a sovraperformare le aspettative risulta essere un obiettivo importante ed il raggiungimento dello stesso è una buona base si cui ripartire.

Piazza Affari chiude a 15027 punti, spread fisso a 497

Buona giornata sui mercati azionari, o meglio non brutta; ci si attendeva un movimento ma i volumi scarsi ed il disinteresse degli ultimi giorni frenano le contrattazioni che a Piazza Affari risultano comunque positive. Il close giornaliero a 15027 del FTSE-Mib dopo il gap-up mattutino costringe a prendere in considerazione un Venerdì rosso per chiudere proprio la finestra di prezzo lasciata aperta ma in ogni caso l’attenzione sarà tutta sullo spread Btp-Bund che nel medio-lungo periodo farà la differenza anche sull’azionario.

Viste le tensioni degli ultimi mesi, la fase attuale anche se viene seguita passo per passo è una fase di stabilizzazione che si spera corrisponda all’ultimo top relativo prima di un ritracciamento consistente; per il momento comunque questo sembra il valore attorno a cui lo spread potrebbe continuare ad oscillare, corrispondente quindi a quello che il mercato ritiene attualmente la quota corretta che rispecchia la situazione Italiana in Europa.

Stock Picking: STM delude. Scenderà anche in futuro?

L’andamento di STM è stato ripreso più volte ed indicato come pericoloso già da tempo, ed ancora una volta ci troviamo a ribadire quando detto fin’ora; la discesa iniziata in sintonia con l’indice di rifeirmento da oltre quota 9.5 Euro per azione ha spinto il prezzo di STM sotto a 4.5 euro andando ben oltre il 50% di perdita in meno di un anno di tempo. Anche se questo dovrebbe bastare ad intuire la pessima reputazione che STM si è fatta tra gli investitori, possiamo ancora diminuire lo zoom sul grafico per andare ancora più indietro nel tempo e vedere come nel 2007 il prezzo si aggirava a quota 14-15 euro mentre intorno agli anni 2000-2001 si parlava di oltre 70 euro per azione.

Oltre ad avere top assoluti che sembrano ormai irrecuperabili, il grafico mostra un andamento in costante discesa che ha disegnato nel tempo swing di minimo ribassisti; pur non potendo scendere oltre una certa soglia, la perdita di quota 4 euro segnerebbe definitivamente un adeguamento del prezzo intorno ai 2 euro, diventando uno dei peggiori casi di blue-chips insieme a Telecom e Tiscali.

Crisi Italia: il Mib recupera terreno

Brusca inversione a Piazza Affari e per una volta in meglio; anche se l’abitudine è quella di correre ai ripari quando le giornate aprono in gap-down come oggi, una volta tanto siamo felici di essere smentiti dal Mercato che sconta le buone sulle vendite al dettaglio ed in una sola ora recupera circa 500 punti sul Mib invertendo la situazione negativa di buona parte delle blue-chips.

Il movimento rialzista veloce non sembra però destinato a durare, almeno non senza il supporto di Wall Street che continua a mostrare debolezza dopo l’open di Venerdì scorso decisamente sopra le righe; l’indice USA è infatti in difficoltà e la paura della recessione frena tutte le buone notizie costringendo a riflessioni di lungo periodo sul futuro del mondo finanziario. I problemi dell’Eurozona, tra cui la differenza sostanziale presente tra i diversi stati membri dell’UE, frenano i mercati con l’Italia che resta la sorvegliata speciale.

Blue-Chips: STM troppo speculativa

Al pari di altre blue-chips storiche italiane, STM è in una situazione in cui pur facendo parte dell’indice principale del Mercato Italiano ha caratteristiche tecniche che la accostano alle aziende quotate minori. Durante l’anno 2000 le azioni STM quotavano ben sopra 60 e si stavano dirigendo velocemente verso i 70 euro per azione con un movimento che lasciava poco spazio all’immaginazione; si trattava infatti di una bolla come quella che qualche anno più tardi colpì il petrolio e gli investitori aspettavano solo il momento migliore per uscire.

Chi ha mantenuto le azioni ora si ritrova una perdita fuori da ogni logica, visto che la quotazione attuale è intorno ai 5 Euro e le possibilità di tornare “agli antichi splendori” sono ormai prossime allo zero.

Restare su STM ha senso solamente se la cifra da disinvestire fosse diventata troppo bassa per essere posizionata altrove e quindi a questo punto si aspetta la fortuna con fede al detto “tutto prima o poi sale”.