La Mongolia cancella l’emissione di bond in dollari

Se ne era parlato molto nei mesi scorsi, ma la Mongolia ha ora deciso di rinunciare ai bond denominati in dollari americani, cancellando di fatto l’emissione: il piano in questione, il quale prevedeva dei titoli obbligazionari da lanciare entro quest’anno, non avrà alcun seguito a causa della crescita che si prevede quest’anno per il paese asiatico, circa venti punti percentuali di rialzo, grazie, in particolare, alle esportazioni di carbone. Quindi, l’emissione non viene più ritenuta necessaria ed essenziale. Nel dettaglio, alcune banche internazionali si erano offerte di gestire la vendita di oltre due miliardi di dollari in bond, un importo superiore di addirittura quattro volte rispetto alla cessione di giugno (cinquecento milioni di dollari per la precisione).

Perù, bond in rialzo dopo la vittoria elettorale di Humala

La vittoria elettorale di Ollanta Humala nelle presidenziali peruviane ha influito enormemente anche sull’andamento dei titoli obbligazionari del paese denominati in dollari: i bond in questione hanno infatti conseguito dei ricavi importanti, grazie soprattutto a Credit Suisse e Royal Bank of Scotland, le quali hanno raccomandato gli strumenti in questione. Humala, il quale ha sconfitto la giovane sfidante Keiko Fujimori, ha già fatto sapere di voler emulare le politiche finanziarie adottate dall’ex presidente brasliano Luiz Inacio Lula da Silva. C’è da dire, in tal senso, che il Perù sta espandendo la propria economia a un ritmo superiore al 7%, una percentuale che resiste da almeno tredici mesi e che rappresenta uno dei migliori risultati dell’America Latina.

Messico: imminente la vendita di bond a trent’anni

Il governo messicano è fortemente attivo in questo preciso momento storico sul mercato dei titoli obbligazionari: la nazione centroamericana sta infatti pianificando nel dettaglio la vendita di ben cinquecento milioni di dollari relativi al proprio debito interno, con i prodotti che andranno a beneficiare di una durata trentennale (la scadenza è stata fissata nel 2040) e di un rendimento pari al 6,05%. Si tratta, in pratica, della seconda cessione di bond denominati in dollari da parte di Città del Messico in questo 2011. Come verrà strutturata di preciso questa operazione finanziaria? Gli istituti di credito che si occuperanno della gestione della vendita saranno due, vale a dire Bank of America Corporation e Deutsche Bank, secondo quanto sta trapelando dalle prime indiscrezioni in questo senso.

Nigeria: i bond in dollari potrebbero sostenere l’offerta kenyana

Le nazioni africane sembrano essere più collaborative e unite quando si tratta di investimenti finanziari: l’esempio più evidente è quello di questi giorni, visto che la vendita di titoli obbligazionari denominati in dollari da parte del governo nigeriano sta incoraggiando anche il Kenya a puntare sullo stesso tipo di operazione, una cessione pianificata di eurobond che rappresenterebbe un vero e proprio debutto per Nairobi. Come ha sottolineato Leon Myburgh, il quale si occupa di strategie finanziarie relative all’Africa sub-Sahariana all’interno di Citigroup, lo stesso Kenya sarebbe intenzionato a vendere in blocco il proprio debito all’estero, ma bisogna tener presente che nel momento attuale non esiste alcun tipo di disposizione per i bond sovrani emessi nell’ambito del piano di bilancio dell’anno fiscale che terminerà a giugno del 2012.