Certificati: i quattro nuovi Bonus Cap di Bnp Paribas

Sono già tre giorni che il comparto Sedex di Borsa Italiana sta beneficiando della quotazione di alcuni interessanti certificati di investimento di Bnp Paribas: si tratta di quattro Bonus Cap che prevedono un accostamento a titoli azionari importanti, vale a dire quelli di Assicurazioni Generali, Enel (due prodotti nello specifico) e Unicredit. Dunque sono state scelte delle azioni di un certo prestigio e dall’affidabilità più alta. Il tipo di liquidazione di tali strumenti sarà quello monetario, mentre ci si affiderà anche alla modalità europea di esercizio. Quali sono le caratteristiche salienti di questa offerta dell’emittente francese?

Bnp Paribas: primi Bonus Cap del 2012 per Borsa Italiana

Soltanto un giorno ci divide dall’ultima quotazione “italiana” di Bnp Paribas Arbitrage Issuance: l’istituto francese ha optato in questa occasione su dei certificati di investimento di tipo Bonus Cap che seguono da vicino l’andamento di alcune azioni. Il Sedex di Borsa Italiana non poteva che essere il collocamento più adatto per tali strumenti. Si tratta, per la precisione, di sei prodotti distinti: due di essi sono stati collegati al titolo di Deutsche Bank, altri due alla banca transalpina Crédit Agricole, concludendo poi il tutto con Eni ed Assicurazioni Generali.

Macquarie, un certificato focalizzato su Intesa Sanpaolo

Macquarie Bank come garante e il comparto Structured Products in qualità di società emittente: sono questi i due punti di riferimento del nuovo certificato Bonus Cap messo a disposizione dalla compagnia australiana e in negoziazione dalla giornata di ieri presso il Sedex di Borsa Italiana. Il sottostante che è stato prescelto in questo caso è una delle principali banche italiane, Intesa Sanpaolo, nonostante il declassamento deciso da Standard & Poor’s per quel che concerne il rating di lungo termine. Nel dettaglio, tale certificato di investimento (il codice Isin è DE000MQ4D797) avrà una scadenza di quattro anni, con il termine naturale che è stato fissato al 31 marzo del 2015; inoltre, la prima barriera verrà raggiunta al livello di 0,7308 punti. C’è anche da aggiungere che il prodotto in questione sarà disponibile in 150mila unità complessive.

Stock option e bonus: più tasse per i manager

Tra le tante misure contenute nella manovra finanziaria, qualcuna va a colpire anche chi non è un operaio che guadagna 1.000 euro o poco più al mese. Scatta infatti un inasprimento della tassazione a carico dei manager che intascano bonus e stock option in linea tra l’altro con un orientamento già confermato nel corso dell’attuale Governo di centrodestra; ma poi per una ragione o l’altra non s’era mai fatto nulla. Le nuove regole sulla tassazione di bonus e stock option, in particolare, prevedono un innalzamento dell’asticella per quel che riguarda la base imponibile, sulla quale si va ad applicare una tassazione addizionale pari al 10%. Con la manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici la tassazione scatta su tutto quell’importo che va ad eccedere la parte fissa della retribuzione, mentre in passato si applicava solo per quelle somme che superavano il triplo della parte fissa della retribuzione intascata dal manager.

Deutsche Bank propone tre nuovi certificati Bonus Cap

Deutsche Bank, uno dei principali gruppi bancari di Germania e con un’ottima presenza anche nel nostro paese, si affida nuovamente ai certificati di investimento per la propria offerta finanziaria: la tipologia prescelta in questo caso è quella dei Bonus Cap, visto che ben tre di essi verranno negoziati presso il comparto Sedex di Borsa Italiana a partire dalla giornata di domani. Di cosa si tratta esattamente? Il riferimento di tali prodotti sarà rappresentato anzitutto dagli indici azionari. In pratica, ricordando che la negoziazione sarà continua e la liquidazione monetaria, c’è da precisare che l’emittente di Francoforte ha deciso di focalizzare la propria attenzione su tre indici piuttosto celebri, lo statunitense S&P 500, l’Eurostoxx 50 e il teutonico DivDax.