Il Tesoro fa buy back su titoli di stato fino a 2 miliardi di euro. In sintesi, Saranno offerti Btp con scadenza 2034 in cambio di 5 titoli di stato a varie scadenze. Vale dunque la pena conoscere tutti i dettagli dell’operazione.
Borsa Italiana
Dove conviene investire con i tassi bassi
Dopo che la Bce ha ancora abbassato i tassi di interesse, diminuiscono i tassi di rendimento di conti deposito e Btp e sembra che sia più conveniente investire in azioni e obbligazioni. Stando a quanto riportato da CorrierEconomia, secondo i fund manager e i grandi investitori internazionali dopo la mossa di rilancio monetario fatta dalla Bce e con i nuovi scenari di crescita degli utili aziendali nell’eurozona, sarebbe più opportuno optare per i comparti difensivi come le telecom, i farmaceutici, e il largo consumo, o le costruzioni (Lafarge, HeidelbergCement), l’hi tech (STMicroelectronics, Eurotech), i media (WPP, Mediaset) gli industriali (Cnh, Gefran) i finanziari (Unicredit).
> Rendimenti garantiti dei conti deposito, aumentano i costi
Sono titoli e settori che da gennaio hanno dato buone performance e che, come spiega Nicola Esposito, responsabile investimenti di Tendercapital, società indipendente di gestione del risparmio con sedi a Milano, Lugano e Londra, “potrebbero subire una ulteriore spinta, con rialzi medi compresi fra il 10 e il 15%, se la ripresa si consoliderà e se il cambio dollaro/ euro comincerà a scendere verso un target di 1,28 (oggi 1,35) che è il possibile obiettivo di fine anno dopo la manovra della Bce”.
Mislav Matejka, strategist azionario di JP Morgan Cazenove, dice : “Rispetto alle stime di inizio anno, che ipotizzavano per l’eurozona una crescita degli utili del 13% nel 2014, le continue revisioni al ribasso hanno portato le attese di aumento dei profitti all’attuale livello del 7%. Mala media non dice tutto. Infatti mentre le stime sui profitti a 12 mesi dei comparti difensivi sono scesi in media del 3,6%, nei settori ciclici sono salite del 2,1% rispetto ai valori ipotizzati a inizio anno”.
Il funzionamento della tassazione sulle rendite finanziarie
Ormai è noto che la tassa sulle rendite finanziarie è stata ufficialmente aumentata, ed è pronta ad entrare in vigore dal primo luglio. L’aliquota sulla tassazione delle rendite finanziarie, è passata dal 20 al 26%. Questa nuova tassazione andrà a incidere su tutti i prodotti finanziari, su azioni, su obbligazioni, su conti deposito, su conti correnti, su fondi di investimenti, su conti postali, con la sola eccezione di Bot e Btp, su cui rimarrà l’aliquota al 12,5% e fondi pensioni, su cui invece resta l’aliquota all’11%. Al fine di evitare che si verifichino vendite in massa nei giorni precedenti l’entrata in vigore delle nuove aliquote, il governo ha pensato al sistema cosiddetto dell’affrancamento per dare in questo modo una via d’uscita ai risparmiatori italiani.
> Tassa sulle rendite finanziarie al 20%. Titoli di Stato esclusi
Se verrà scelto l’affrancamento, il contribuente avrà la possibilità di scegliere che cosa è più conveniente fare e avrà la possibilità di decidere se assoggettare le plusvalenze all’imposta del 20%, mentre per il periodo successivo il nuovo valore di carico di azioni, obbligazioni ecc. sarà uguale a quello che il mercato ha rilevato al 30 giugno 2014. Il termine ultimo per l’operazione di affrancamento è previsto per il 30 settembre 2014, per cui chi arriva a ridosso della scadenza sarà soggetto alla nuova aliquota del 26% sul plusvalore.
Se, quindi, entro il prossimo 30 settembre l’investitore non dovesse decidere per l’affrancamento, nei prossimi mesi sarà soggetto al pagamento di una tassa retroattiva sui guadagni passati, tenendo conto che l’aliquota al 26% colpisce anche i guadagni maturati gli anni scorsi.
Piazza Affari ha fiducia del Governo Letta
Piazza Affari chiude, durante la giornata di ieri, con un rialzo del 3,1%. Ftse Mib durante la parte finale della seduta ha ampliato i rialzi segnando un +3%. Bene anche lo spread nonostante il suo rialzo, un rialzo che comunque è stato contenuto rispetto ai giorni scorsi. Il differenziale di rendimento tra Btp e Bund, a seguito di un cambio del titolo di riferimento, segna 262 punti con un rendimento italiano decennale che si appresta a stare al di sotto del 4,42%. La scadenza dei Bonus è inferiore a quella dei titoli di Stato ma il loro rendimento è del 4,1%.
Piazza Affari chiude a -1,2% per instabilità politica
È nuovamente la crisi politica e di governo a frenare gli investimenti dell’Italia, investimenti che sono andati in bilico a seguito delle possibili dimissioni dal governo delle larghe intesa da parte degli uomini del Pdl. Una settimana difficile per la borsa italiana, legata alla vicenda di Telecom e ora a quella della possibile caduta di governo, una caduta che potrebbe arrivare da parte dei parlamentari del Popolo delle Libertà qual’ora si decidesse di far decadere Silvio Berlusconi.
Piazza Affari chiude, sopra i minimi, a -1,2%. Parigi ha ceduto lo 0,21%, Francoforte -0,02% mentre ci sono stati rialzi per Londra +0,21% e Madrid +0,32%.
Telefonica prende il controllo di Telecom
Telefonica prende in gestione Telecom Italian con 350 milioni di euro. Cifra, quest’ultima, che ha permesso a Telefonica di conquistare il colosso italiano della telefonia, appunto Telecom Italia, un’azienda che ha fatto parte della storia del nostro paese, con ben 82 mila dipendenti al proprio servizio, un fatturato annuo di 30 miliardi e il possesso della rete nazionale delle telecomunicazioni. Generali e la Banca Intesa, con Mediobanca, sono tutte azioniste di controllo Telecom Italia e hanno optato di fare a meno di Telecom Italia e così sarà per tutto il paese. Con l’acquisizione di Telefonica da parte di Telecom Italia si arriva ad un gestione dell’intera telefonia operante nel territorio nazionale nelle mani degli stranieri.
Export in calo dall’inizio dell’anno
I dati dell’export italiano, ed anche Europeo, parlano chiaro, il mercato delle esportazioni è in calo. Un calo che si è cominciato a registrare dall’inizio dell’anno nonostante le stime fatte sul settore, stime che non prevedevano i reali dati negativi.
Lyxor riduce le commissioni annue di due Etf
Da quattro giorni circa Lyxor ha deciso di modificare il Ter (Total Expense Ratio) di due suoi strumenti finanziari. Entrando maggiormente nello specifico, si tratta delle commissioni totali annue che l’investitore deve sostenere per ogni singolo prodotto, in questo caso ridotte fino allo 0,15% (in precedenza, invece, si era puntato sullo 0,30 e sullo 0,20%). Volendo essere ancora più precisi, si sta parlando di due Exchange Traded Fund, entrambi relativi a indici azionari.
EuroMot: i due nuovi bond lanciati dal Fondo Salva Stati
Due giorni fa il segmento EuroMot di Borsa Italiana ha accolto due nuove obbligazioni che hanno visto come emittente il Fondo Salva Stati: che cosa ha messo a disposizione nello specifico l’Efsf (European Financial Stability Facility)? Anzitutto, le scadenze sono differenti. Entrando maggiormente nello specifico, i due titoli obbligazionari di cui si sta parlando sono l’Efsf Eur 1.500 per cent Guaranteed Notes due 22 January 2020 (il codice Isin su cui fare affidamento è EU000A1G0A81) e l’Efsf Eur 1,25 per cent Guaranteed Notes due 5 February 2018 (l’Isin è EU000A1G0A99).
A fine mese delisting per due Etf di Amundi
Come comunicato in via ufficiale da Borsa Italiana, a partire dalla giornata del prossimo 26 febbraio saranno cancellati dal listino due Exchange Traded Fund: gli Etf oggetto del delisting si riferiscono entrambi alla società Amundi Investment Solutions, compagnia celebre proprio per tali strumenti finanziari. Entrando maggiormente nel dettaglio, i fondi da liquidare e cancellare sono l’Amundi Etf All Commodities S&P Gsci Light Energy (il codice Isin di riferimento è FR0010821728) e l’Amundi Etf Commodities S&P Gsci Non Energy (l’Isin è FR0010821777), entrambi quotati in euro.
Borsa Italiana: delisting per ventiquattro Etf di iShares
Non sono passati che pochi giorni da quando BlackRock si è assicurata la divisione Etf di Crédit Suisse ed è già necessario parlare di nuovo di tale piattaforma: gli Exchange Traded Fund sono stati lanciati e offerti in maniera poco controllata e ragionata, dunque è giunto il momento per una razionalizzazione vera e propria. IShares ha annunciato in via ufficiale il delisting da Borsa Italiana (quindi la revoca della negoziazione) di ventiquattro di questi strumenti finanziari. L’intervento verrà concretizzato il prossimo 18 febbraio, senza dimenticare che sarà coinvolto perfino l’Euronext di Parigi, con altri quattordici fondi “delistati”.
Borsa Italiana: maxi-emissione di Etf targati Ubs
Molti record sono fatti per essere battuti: questo discorso è più che mai valido per le emissioni di prodotti finanziari. Un chiaro esempio ci è stato dato in queste ultime ore con la maggiore quotazione simultanea di sempre di Exchange Traded Fund. Protagonista di questo lancio di dimensioni eccezionali è stata Ubs Global Asset Management, la divisione per la gestione degli assets finanziari della celebre banca svizzera. L’annuncio ufficiale che ha riguardato Borsa Italiana comprende dunque dei fondi che sono destinati agli investitori del nostro paese. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è d dire che sono stati lanciati sessantuno nuovi prodotti, i quali sono in grado di replicare quaranta indici azionari, obbligazionari e anche alternativi.
Come è andata la Borsa con Monti
Un anno se ne è andato, e – come di consueto – è giunto il momento di effettuare qualche verifica statistica su quanto la presenza del governo Monti abbia influenzato il trend delle capitalizzazioni di Borsa. Il responso, occorre affermarlo in anteprima, sembra essere piuttosto positivo: nel 2012, infatti, Piazza Affari ha guadagnato circa l’8 per cento, con l’Ftse Mib in sviluppo dell’8,25 per cento, con un picco annuale di 17.133 punti il 19 marzo 2012 e un minimo il 24 luglio 2012 a quota 12.363 punti.
Il convegno di Banca Sella sul trading in opzioni
Il trading online in opzioni merita qualche approfondimento più per essere capito e apprezzato: Banca Sella sembra aver compreso pienamente questa esigenza, tanto è vero che è stato organizzato il consueto convegno annuale dedicato a questo tipo di operazioni. Si tratta di un appuntamento condiviso insieme a Borsa Italiana e che fa parte integrante di una iniziativa ancora più grande, vale a dire “Grandi eventi per il trader”. Nel dettaglio, il prossimo 20 novembre a Palazzo Mezzanotte (la sede di Borsa Italiana a Milano) vi sarà spazio per i partecipanti e i relatori, una occasione importante di confronto sulle strategie e sulle esperienze relative al trading collegato alle opzioni.