L’euro poco mosso di questi giorni fa comodo alla BCE: se si osservasse con attenzione quella che è l’attuale politica della banca centrale europea ci si renderebbe conto che l’attuale andamento della moneta unica viene a favore delle politiche economiche attualmente in atto.
cambio euro-dollaro
Powell alla Fed secondo Trump ed il dollaro cala
Jerome Powell è fortemente voluto da Donald Trump come presidente della Fed: e mentre si sparge la voce che la scelta sia stata già fatta e comunicata all’analista, il dollaro scende a colpi di indiscrezioni grazie agli investitori. Il cambio euro/dollaro è infatti pari a 1,1656 ora.
Forex statico in attesa incontro banche centrali
Il mercato del Forex sembra essere vittima di una sorta di staticità estrema in questi giorni. Gli investitori sono infatti in attesa di ascoltare tutti i rappresentanti delle banche centrali mondiali per comprendere come regolarsi con sicurezza sui vari cross.
Euro in salita grazie a crollo Nasdaq
Una giornata davvero particolare per Wall Street quella di oggi: dopo aver visto un’apertura positiva sta ora virando al ribasso sostenuto, trascinando il Nasdaq e portando l’euro a contrattazioni positive.
Valute stabili in attesa del G-7
Sul mercato forex c’è grande fermento per le recenti mosse delle banche centrali, ma le valute più importanti restano stabili e in range ben definiti. In attesa del meeting del G-7, previsto per questo fine settimana nel Regno Unito, continua ad esserci una prevalenza di acquisti sulla moneta unica nonostante il taglio dei tassi della Bce della scorsa settimana. Il clima di “risk on”, ovvero di appetito per il rischio, favorisce valute più rischiose come l’euro, che così mantiene un’impostazione positiva sulle major currencies. Intanto, stanotte è salita in cattedra un’altra banca centrale.
Previsioni euro/dollaro dicembre 2012
Dopo aver superato quota 1,31 nella giornata di ieri, molti analisti finanziari ritengono che nel breve periodo la spinta rialzista sul tasso di cambio euro/dollaro possa esaurirsi per mancanza di compratori a prezzi tutto sommato elevati se confrontati con quelli registrati meno di un mese fa. A partire dai minimi di metà novembre scorso, ovvero area 1,2660, il cambio euro/dollaro ha mostrato ben 12 sedute positive su 15 mostrando una performance del 3,5%. Il cambio si è messo alle spalle resistenze molto importanti, senza quasi mai soffrire particolarmente.
Forex euro/dollaro sopra 1,31 sui massimi a 30 giorni
Sul Forex il trend principale del mercato resta favorevole all’euro, soprattutto dopo che la Grecia ha annunciato ieri il lancio del piano di buyback da 10 miliardi. La moneta unica sta guadagnando terreno contro tutte le principali monete, in particolare contro il dollaro americano che risente molto del brutto dato dell’Ism manifatturiero pubblicato ieri. Infatti, a novembre l’attività manifatturiera negli Stati Uniti ha sperimentato una brusca discesa sotto la soglia “psicologica” dei 50 punti, spartiacque tra crescita e rallentamento economico.
Il dato è stato inferiore alle attese e il peggiore dal luglio 2009. Nei due mesi precedenti l’attività manifatturiera americana era cresciuta, lanciando importanti segnali di ripresa economica. Ora, complice anche l’uragano Sandy che ha colpito duramente la East Coast a inizio novembre, l’economia americana fa più di un passo indietro. Il biglietto verde mostra anche una certa debolezza a causa delle incertezze legate al fiscal cliff, nonostante le recenti dichiarazioni di Barack Obama che prevede un’intesa entro Natale.
Sul Forex il tasso di cambio euro/dollaro è salito oggi fino a 1,3106, che equivale al massimo più alto da oltre un mese. Oggi l’euro è molto forte anche contro la sterlina (cambio Eur/Gbp sopra 0,8120), il franco svizzero (nuovo massimo da oltre due mesi a 1,2144), il dollaro canadese (cambio Eur/Cad ai top degli ultimi sei mesi circa sopra 1,30). Resta più o meno stabile, invece, il tasso di cambio euro/yen poco sopra 107, anche se il trend è ancora decisamente orientato verso l’alto. Per quanto riguarda il cambio euro/dollaro, le prospettive restano rialziste per i prossimi giorni.
Da un punto di vista tecnico, dopo il breakout esplosivo di area 1,30 – 1,3020, il cambio euro/dollaro è riuscito a superare anche la resistenza-chiave di 1,3080. Se dovesse chiudere la seduta sopra questi liveelli, o addirittura sopra 1,31, è probabile un proseguimento del bullish trend verso la prossima area di resistenza di 1,3140. A quel punto, il cambio potrebbe puntare anche a raggiungere i top di metà settembre scorso toccati in area 1,3170.
Bot in dollari: a chi si rivolge il Tesoro italiano
Lo scorso 26 gennaio il Tesoro italiano ha provveduto ad emettere dei global bond in dollari statunitensi: nello specifico, il loro rendimento sarà pari al 3,1965%, ben superiore a quello del tasso interbancario Usd Libor. Il prezzo fissato dal ministero dell’Economia, a tal proposito, è di 2,5 miliardi di dollari, con una cedola del 3,125% e scadenza nel 2015. Gli istituti in prima fila per questo tipo di collocamento sono Citibank, Barclays Capital e Credit Suisse. A questo punto ci si può chiedere il motivo dell’emissione, vale a dire cosa intende perseguire lo Stato italiano con delle obbligazioni in valuta estera: anzitutto bisogna precisare che il debito che grava sull’Italia è pesante, dunque l’emissione di molti titoli risulta essere una conseguenza immediata di ciò. Inoltre, con l’acquisto di questi buoni ci si espone al rischio di cambio, scommettendo sull’andamento di euro e dollaro nei prossimi cinque anni.