La maggior parte delle case d’affari è convinta che l’investimento nei paesi emergenti possa ancora sorridere agli investitori nel 2013. Sono davvero poche le voci fuori dal coro, come ad esempio Schroders che mantiene un atteggiamento molto prudente. La parola d’ordine resta la selezione, in quanto non tutti i paesi emergenti avranno gli stessi tassi di crescita e godranno dello stesso appeal degli investitori. Secondo Angelo Drusiani di Banca Albertini Syz, la posizione degli analisti non crea un fronte compatto nella view generale sui mercati emergenti.
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Investire sulla Cina: i bond di Baidu
Baidu è il principale motore di ricerca in lingua cinese, la variante di Google per quel che riguarda l’ex Impero Celeste: visto che è stato suggerito di investire in Google a ottobre 2012, il mese di novembre può diventare invece l’occasione per puntare su questa alternativa asiatica. In effetti, la compagnia di Pechino ha provveduto a emettere 1,5 miliardi di dollari in titoli obbligazionari, con due scadenze specifiche, vale a dire cinque e dieci anni. Volendo essere ancora più precisi, comunque, l’offerta in questione è stata riservata principalmente agli investitori americani, come si può evincere dalla denominazione in moneta verde. Può essere conveniente un investimento di tale tipo?
I junk bond approdano in Cina
Nel corso della decade degli anni Settanta, il Dow Jones Industrial Average riuscì a raggiungere quota ottocento punti, con poche offerte azionarie e molte compagnie indebitate che non avevano la possibilità di emettere titoli obbligazionari: questo voleva dire che le piccole e medie imprese avevano rare opportunità di accedere al capitale per finanziare la crescita dei loro business. Il successivo sviluppo dei cosiddetti junk bond (i “bond spazzatura”, per intenderci quelli maggiormente a rischio default) ha finito per trasformare questo stesso accesso a cui si è appena fatto riferimento, tanto che i bassi rating delle compagnie non impediscono le emissioni obbligazionarie.
Grecia e Cina sollevano Wall Street
L’avvio positivo di Wall Street nella giornata di oggi (dopo che in Eurozona ci sono state ore di altalena sui book di negoziazione prima di vedere il terreno positivo) sembra sia dovuto in particolar modo a Cina e Grecia, che oggi rilasciano rispettivamente notizie positive riguardo la loro posizione.
Il Dragone innanzitutto ha annunciato nuove misure di rilancio e stimolo dell’economia; la sua posizione sul mercato non è mai stata messa in discussione e sui piani a lungo termine la Cina si prepara a diventare forse la prima potenza mondiale, anche se questo nell’immediato richiede dei sacrifici. Più interessante invece la posizione della Grecia, che in una giornata riesce, contro ogni aspettativa, a rilanciare il mercato azionario. I sondaggi ad Atene danno per favorita quella parte di politica che sostiene ancora l’Unione Monetaria Europea e la notizia fa’ rimbalzare i mercati del Vecchio Continente. Gli investitori rispondono chiaramente alla domanda di qualche giorno fa’; quali sarebbero gli effetti dell’uscita della Grecia dall’Euro? Le ripercussioni sarebbero a 360° e colpirebbero la stessa Atene ma anche tutto il mondo, visto che l’Euro è riuscito nella sua esistenza a guadagnarsi un posto d’eccellenza nel mondo della finanza.
Ingegneria clinica: TBS Group, joint venture in Cina
Via libera, nell’ambito dei servizi di ingegneria clinica, al primo polo misto, italo e cinese, con la Sinopharm TBS (Beijing) Clinical Engineering Technology Co. Ltd., una joint venture nata da un accordo tra TBS Group S.p.A., società quotata sul mercato AIM Italia, e la China National Scientific Instruments and Materials Corporation Ltd. (CSIMC). A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata la TBS Group S.p.A. nel precisare come la joint venture, con sede a Pechino, offrirà nel Paese sull’intero territorio, ed in particolare alle strutture sanitarie, servizi multivendor in outsourcing nel campo dell’ingegneria clinica. Per la costituzione della joint venture, per la quale è stata ottenuta l’approvazione da parte della Camera di Commercio di Pechino, TBS Group S.p.A. e CSIMC hanno complessivamente versato, in via paritetica, un capitale sociale pari a 10.000.000 di Renminbi, corrispondenti ad oltre un milione di euro.
Elica: dividendo 2010, CdA propone distribuzione cedola
Una cedola pari a 2,51 centesimi di euro per azione con pagamento il 26 maggio e stacco il 23 maggio del 2011. E’ questa la proposta di distribuzione del dividendo 2010 da parte del Consiglio di Amministrazione di Elica S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader nella produzione di cappe aspiranti da cucina. Il CdA si è riunito per esaminare ed approvare il bilancio consolidato 2010, caratterizzato da una crescita dei ricavi, anno su anno, del 9,9% a 368,3 milioni di euro. mentre l’Ebitda è balzato del 30,6% passando dai 20,1 milioni di euro del 2009 ai 26,2 milioni di euro al 31 dicembre del 2010. In forte miglioramento si è inoltre attestato il risultato netto di pertinenza del Gruppo, passato da 0,2 milioni di euro a 4,3 milioni di euro. Per effetto degli investimenti che sono stati realizzati in Cina ed in India dalla società, la posizione finanziaria netta, in debito, è passata dai 22,9 milioni di euro al 31 dicembre 2009 ai 34,9 milioni di euro al 31 dicembre del 2010.
Cina: il segreto dei rendimenti degli Airline bond
I rendimenti dei bond delle principali compagnie aeree cinesi hanno subito dei rialzi da record a causa dell’andamento positivo dei prezzi petroliferi; in effetti, sono state proprio queste tariffe a pianificare un investimento da 228 miliardi di dollari nell’infrastruttura dell’aviazione del paese più popoloso al mondo. Ma quali sono i cosiddetti Airline bond e si può davvero approfittare dei loro aumenti? China Southern Airlines ha quotato dei titoli con scadenza nel 2014 e un ritorno economico pari al 4,62%, mentre Air China Ltd. ha puntato sullo stesso arco temporale e su un rendimento pari al 3,48%, così come indicato dalla piattaforma Chinabond. Inoltre, è previsto un investimento superiore agli 1,5 trilioni di yuan sempre in questo settore entro il 2015, dato che i vettori dell’ex Impero Celeste sono stati appositamente costruiti per venire incontro alla crescente domanda di voli, secondo quanto affermato dall’Aviazione nazionale.
IMA cresce nel packaging di nicchia
In linea con quanto già annunciato nello scorso mese di ottobre, IMA, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nella produzione di macchine automatiche per il confezionamento, ha perfezionato l’acquisizione, dal Gruppo Sympak Corazza, del comparto “Dairy & Convenience Food” con l’obiettivo di espansione societaria nel packaging alimentare di nicchia. IMA ha altresì acquisito il business “Chocolate & Confectionery” a fronte di un corrispettivo, con pagamento in un’unica soluzione, pari a 57,5 milioni di euro. Dal punto di vista finanziario l’operazione è stata coperta attraverso un finanziamento per complessivi 100 milioni di euro avente anche la finalità del riposizionamento a medio termine del debito della società. Secondo quanto dichiarato dal Presidente e Amministratore Delegato di IMA, Alberto Vacchi, l’acquisizione perfezionata è molto importante in quanto viene fatta in un settore vivace come quello in cui opera il Gruppo Sympak Corazza. Al riguardo l’AD ha inoltre spiegato che sono in fase di studio delle alleanze importanti nel comparto del packaging per l’industria del cioccolato con eventuale estensione anche ad altri settori limitrofi rispetto a quelli attualmente presidiati dalla società quotata in Borsa a Piazza Affari.
Cina: il 1° marzo le banche lanceranno swap valutari
L’ultima mossa finanziaria della Cina riguarderà soprattutto quegli investitori che sono interessati ai contratti swap: a partire dal prossimo 1° marzo, infatti, l’ex Impero Celeste lancerà questi specifici titoli collegati alla propria valuta e destinati, in particolare, ai clienti delle banche, così come è stato precisato dall’ente regolare degli scambi esteri del paese asiatico. La decisione è stata adottata al fine di agevolare la copertura monetaria, visto che il commercio cinese continua a espandersi a ritmi impressionati e gli investimenti cross-border hanno cominciato ad accelerare. Gli istituti di credito di Pechino e dintorni hanno avviato per la prima volta il trading di swap valutari nel mercato interbancario circa tre anni e mezzo e fa, più precisamente a partire da agosto 2007.
Le regole sui derivati accrescono i rischi degli swap cinesi
Le nuove regole che disciplinano i Credit Default Swap in Cina vengono già considerate troppo limitate, anche perché accusate di ostacolare la crescita del settore e di provocare una distorsione dei prezzi quando invece il mercato dei corporate bond è in aumento del 45%; circa ventitre accordi (1,99 miliardi di yuan per quel che riguarda il volume di affari) sono stati introdotti un mese fa, secondo quanto fatto sapere dalla People’s Bank of China, l’istituto di credito centrale dell’ex Impero Celeste. Una delle critiche più forti è giunta da Gao Feng, a capo del settore che analizza i mercati globali cinesi presso Deutsche Bank, il quale ha chiesto espressamente che i regolamenti in questione possano contenere qualche elemento più innovativo. Gli swap a cinque anni costano attualmente in media circa 81 punti base in rapporto al debito cinese (valutato col rating AAA): è ormai noto come questi specifici contratti tendano solitamente a far registrare dei rialzi non appena la fiducia dell’investitore si deteriora, mentre i ribassi sono relativi ai miglioramenti di tale confidenza.
Datalogic annuncia accordo strategico con società cinese
Datalogic in data odierna, giovedì 11 novembre 2010, ha annunciato un rafforzamento del proprio business in estremo Oriente attraverso la stipula di un accordo strategico con Fujian Newland Computer Co. Ltd., una società cinese attiva nella raccolta dati e nell’identificazione automatica. Datalogic, leader nel mercato dei lettori di codici e barre, nei sistemi di visione ed in quelli a tecnologia RFID, nonché nel mobile computer per la raccolta dei dati, punta così a penetrare nel mercato asiatico attraverso la crescita della propria rete di distribuzione globale ed in particolare con l’obiettivo di valorizzare i punti di forza sia della società italiana, sia di Newland, per quel che riguarda la tecnologia innovativa “AIDC”, ovverosia quella della raccolta dati e dell’identificazione automatica. Secondo quanto dichiarato dal CEO di Datalogic, Mauro Sacchetto, le due società per quel che riguarda la tecnologia Imaging condividono la stessa visione; di conseguenza unendo le forze sarà possibile sia sviluppare prodotti di nuova generazione, sia migliorare ulteriormente i livelli di servizio per i propri clienti.
Poltrona Frau: alleanza con Da Vinci per il mercato asiatico
Poltrona Frau Group, società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari, ha siglato per il mercato asiatico un’importante alleanza con Da Vinci che permetterà un rafforzamento ed un’accelerazione del business nell’area. Questo perché Da Vinci è proprio in Asia il primo gruppo riconosciuto nell’ambito delle soluzioni d’arredo di alta gamma con oltre venti showroom sparsi in Malesia, Cina, Singapore, Indonesia ed Hong Kong. Di conseguenza, il Gruppo Poltrona Frau sottolinea la crescente importanza del mercato asiatico sui propri livelli di ricavi, ed ha confermato con un comunicato ufficiale l’incremento del 30% per quest’anno e di oltre il 20% in media per i prossimi anni. La rete commerciale in Asia prosegue nel suo processo di espansione con Mumbai e Sidney, Seul per Cassina, ma anche con il quinto show room a Taiwan. Entro l’anno il Gruppo aprirà anche a Melbourne, così come Poltrona Frau, Cappellini e Cassina saranno presenti a Pechino ed a Shangai negli showroom di Da Vinci.
Cina, i Cds mostrano la nuova sicurezza delle obbligazioni
L’attuale periodo storico ed economico si sta segnalando soprattutto per i crescenti debiti a cui i governi devono far fronte: la Cina, seconda economia internazionale dopo gli Stati Uniti, appare invece in controtendenza, con i propri titoli obbligazionari che stanno diventando sempre più sicuri, al pari di quelli americani. In effetti, i Cds (Credit Default Swap) a cinque anni dell’ex Impero Celeste hanno ceduto il 29% nel corso del mese di settembre, il maggior calo del gruppo del G20, completando invece quest’ultima settimana a quota 56 punti base. Ciò vuol dire che i bond cinesi sono divenuti ancora più economici rispetto a quelli francesi o britannici, alla luce, poi, del famoso sorpasso dell’economia interna ai danni del Giappone.
IMA: espansione e rafforzamento in Cina
IMA, società italiana leader al mondo nella progettazione e nella produzione di macchine automatiche per il confezionamento, nella giornata di ieri ha alzato il velo su un ulteriore rafforzamento sul mercato internazionale. Nel dettaglio, Alberto Vacchi, Presidente della società, ha siglato un importante accordo di cooperazione con China Development Bank Securities e Fondo Mandarin; il tutto dopo che, tra l’altro, la CSRC, l’equivalente della nostra Consob in Cina, ha espresso parere favorevole in merito alla possibile quotazione di IMA presso la borsa cinese di Shanghai. In particolare, in accordo con quanto recita una nota emessa da IMA, ed in base a quanto dichiarato dal Presidente Vacchi, l’ipotesi/idea è quella di andare a quotare presso la Borsa di Shanghai l’unità produttiva della società italiana che opera in Cina. Tutto ciò, nel complesso, rientra in un quadro più ampio inerente un percorso articolato che ha già avuto inizio con la quota dell’8,18% acquisita da IMA nel Fondo Mandarin.