Su quali commodity investire a settembre 2012

L’estate 2012 era molto attesa dagli operatori finanziari, ma soprattutto dai principali policy makers mondiali che si aspettavano un nuovo deciso attacco della speculazione internazionale che teoricamente avrebbe potuto approfittare della mancanza di imponenti volumi di scambio per attaccare il debito sovrano dei paesi europei maggiormente in difficoltà. In realtà, luglio e agosto 2012 sarà ricordato quasi esclusivamente per il rally delle materie prime. Senza troppo clamore, le commodity hanno messo a segno importanti guadagni.

Express di Deutsche Bank: affidarsi alle commodity agricole

grano1-300x222Per chi avesse intenzione di investire su un interessante paniere di materie prime facenti parte del settore agricolo, il segmento X-markets di Deutsche Bank offre un’opportunità proprio in questo senso: il certificato Express Autocallable dell’emittente tedesca (il codice Isin è DE000DB3R1F1) permette di prendere a riferimento l’indice DBLCI Agriculture EUR-Hedged Excess Return. Di cosa si tratta esattamente? L’express autocallable è una tipica struttura nell’ambito dei certificati di investimento, ma nel caso di Deutsche Bank si può fare affidamento sull’innovativo indice delle commodity agricole; si parte, infatti, dal presupposto che quando la ripresa economica diventerà ancora più evidente, allora vi saranno delle ripercussioni positive sugli andamenti di beni agricoli, come la soia o il grano. Tra l’altro, tra circa tre mesi sarà possibile beneficiare di un più che probabile rialzo del comparto, tramite anche una protezione contro i ribassi che non superano il 30%.

 

Focus commodity: investire in materie prime nel 2010

etf-commodities-300x218L’economia dei portafogli ben diversificati si sta ormai sempre più caratterizzando per la forte presenza delle materie prime: in effetti, si può ben notare come l’andamento dei mercati finanziari e delle commodity sia correlato a quello delle economie emergenti, tra cui la Cina. Il petrolio può essere considerato, senza dubbio, la risorsa più determinante in questo senso, visto che la correlazione tra i movimenti dell’oro nero e quelli del dollaro diventa consistente e anche i mercati azionari tendono a guardare con maggiore attenzione ai dati sulle scorte petrolifere. Per quel che riguarda invece l’oro, il bene rifugio per eccellenza ha attirato numerosi investimenti nel 2009, toccando i propri massimi storici a 1.215 dollari l’oncia. Ma i veri e propri market mover devono essere ricercati nel gruppo delle commodity agricole, vale a dire quelle che riguardano più da vicino la gente, come il grano e il frumento.