La stabilità ha un costo in termini di rendimento. Il piano di salvataggio orchestrato dalla Bce ha riportato la giusta dose di serenità sui mercati finanziari, che per ora hanno allontanato lo spettro di una disintegrazione dell’euro. Draghi ha varato il suo nuovo piano anti-spread e in questo modo ha creato i presupposti per la formazione di un contesto di forte appetito verso la maggior parte degli asset finanziari più rischiosi, dalle azioni ai bond. I risparmiatori interessati al reddito fisso (fixed income) devono ora fare nuove scelte di portafoglio per spuntare rendimenti interessanti.
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Le ultime prospettive dei corporate bond
Il mercato globale dei corporate bond ha fatto registrare il maggior calo di questo mese di agosto, dopo che le società emittenti hanno scelto di ridurre al minimo i costi dei prestiti in questione: investire in bond societari e bancari con la crisi dell’euro può essere una soluzione molto valida per gli investitori, ma questi ultimi dati mettono in mostra una realtà ben precisa. Un caso emblematico, infatti, è quello di Siemens, che insieme a JP Morgan ha guidato le cessioni mensili (237,6 miliardi di dollari per la precisione), molto meglio rispetto a due anni fa, quando il mercato dei corporate bond riuscì a rinsaldarsi con una offerta da cinque miliardi.
Corporate bond: i vantaggi del mercato australiano
Gli investitori che si stanno concentrando sui rendimenti offerti dal mercato australiano, potrebbero ritenere che i corporate bond siano una proposta molto attraente, nonostante strateghi e analisti siano molto cauti da questo punto di vista: è vero che non tutti i ritorni economici sono uguali, ma come bisogna comportarsi in questo caso? Secondo un altro punto di vista, si potrebbe essere addirittura disillusi da alcuni titoli obbligazionari governativi, in particolare del continente europeo, quindi occorre prestare la massima attenzione alla qualità e alle garanzie di ogni singolo strumento finanziario.
Kraft Foods sceglie quattro scadenze per le sue obbligazioni
I rendimenti del Tesoro americano sono scesi ai livelli più bassi di tutti i tempi ed ecco che le reazioni societarie non si sono fatte attendere: in particolare, bisogna approfondire la vendita di corporate bond da parte di Kraft Foods, la quarta maggior operazione di questo tipo nel 2012. L’importo complessivo dei titoli obbligazionari messi a disposizione dalla multinazionale alimentare è pari a sei miliardi di dollari, con ben quattro tranche che stanno a identificare le scadenze a tre, cinque, dieci e trenta anni. In aggiunta, occorre anche rilevare come i rispettivi ritorni economici siano stati fissati all’1,714, 2,289, 3,608 e 5,046%, con lo spread nei confronti dei medesimi strumenti del Tesoro compreso tra 1,35 e 2,35 punti. La domanda è stata immediatamente molto forte.
Per Toyota già quattro obbligazioni nel 2012
Toyota Motor non dovrebbe essere in grado di trarre il miglior profitto possibile dall’attuale situazione in cui vigono bassi tassi di interesse: è proprio per questo motivo che il colosso automobilistico giapponese ha incaricato la propria divisione finanziaria, la Toyota Motor Credit Corporation, di accedere al mercato americano del debito per la quarta volta nei primi cinque mesi di quest’anno, visto che i costi di indebitamento continuano a scendere in rapporto ai rendimenti messi a disposizione dal Tesoro statunitense. Nel dettaglio, l’azienda nipponica ha venduto dei bond quinquennali, con tanto di cedola fissata all’1,75% e per un importo complessivo di un miliardo di dollari.
Pacific Gas and Electric sfrutta il momento dei corporate bond
La Pacific Gas and Electric Company, società di San Francisco attiva nel mercato dell’energia elettrica e del gas naturale, ha tratto il massimo vantaggio dalle ultime sessioni relative ai mercato obbligazionario ad alto rendimento: volendo essere più precisi, infatti, l’assenza di concorrenza valida in questo caso ha consentito ai titoli trentennali della compagnia quotata a Wall Street di accrescere la propria offerta fino a un importo strategico, cento milioni di dollari. La vendita di parte del debito è la tipica soluzione che adottano questi gruppi per dare maggiore sollievo alla situazione finanziaria nel suo complesso, ma la Pge può comunque beneficiare di valutazioni ancora incoraggianti, visto che il rating affibbiato da Moody’s, ad esempio, è stato pari ad A3, l’ultimo gradino della affidabilità buona per quel che concerne gli investimenti finanziari, mentre Standard & Poor’s ha puntato su un giudizio più basso, ovvero BBB.
I migliori bond per il 2012
La scelta di un bond, specialmente se si tratta di un corporate, non è mai semplice, tenendo conto del fatto che la situazione economica che stiamo vivendo è alquanto complicata: l’ultima emissione da parte di Luxottica ha comunque riportato in auge il settore in questione, con uno strumento che è riuscito a raccogliere ben nove miliardi di euro per quel che concerne la domanda. I corporate bond vengono visti come una forma molto valida di investimento, l’alternativa migliore ai titoli di Stato, ma cosa scegliere esattamente? Bisogna anzitutto controllare e analizzare nel dettaglio le performance dei migliori titoli negli ultimi mesi e in questo modo si può ottenere un quadro più chiaro.
Eni, nuovo corporate bond a tasso fisso e variabile
L’Eni sta per riservare una interessante e importante novità per gli investitori italiani: l’Ente Nazionale Idrocarburi ha infatti deciso di lanciare sul Mot (Mercato Telematico delle Obbligazioni) dei nuovi bond tramite una apposita offerta pubblica di sottoscrizione. La quotazione a cui ci stiamo riferendo è stata pensata proprio per i risparmiatori del nostro paese, con un importo totale di ben un miliardo di euro. In realtà, questo ammontare non è definitivo ma potrà anche essere raddoppiato nell’ipotesi di una domanda superiore all’offerta, evento che si verifica molto spesso nel mondo degli investimenti. Di cosa si tratta esattamente? La tipologia è quella di un corporate bond che beneficia del tasso fisso oppure di quello variabile, una alternativa che risulterà senz’altro gradita: la scadenza, inoltre, sarà a sei anni (la maturazione è prevista nel 2017), mentre il denaro ottenuto da tali prodotti verrà sfruttato dall’Eni stesso per i propri finanziamenti aziendali.
Johnson & Johnson, obbligazioni per finanziare il debito
Johnson & Johnson rappresenta una delle quattro compagnie americane non finanziarie che possono vantare il miglior credito in assoluto. È proprio per questo motivo che il colosso farmaceutico di New Brunswick sta puntando con decisione sui titoli obbligazionari: in particolare, è in programma una vendita di ben 3,75 miliardi di dollari per quel che concerne questi strumenti, dopo che i rendimenti maggiori sono calati ai minimi degli ultimi sei mesi. Le altre società che fanno parte del ristretto novero descritto in precedenza sono McDonald’s, Hsbc Bank e Caterpillar Financial Services, le quali si focalizzeranno sullo stesso tipo di emissioni nel corso di questa settimana. L’interesse di Johnson & Johnson è andato nella direzione dei corporate bond, dopo aver seguito l’esempio di altre multinazionali americane; l’intento principale è quello di ricercare una struttura più stabile per quel che concerne il capitale interno e far fronte ai pagamenti per l’acquisizione di Synthes Inc.
Palestina: da Padico Holding la prima emissione obbligazionaria
La settimana attuale ha rappresentato una tappa molto importante per l’economia palestinese: Padico Holding è divenuta infatti la prima compagnia della regione mediorientale che ha concluso un aumento di capitale tramite la quotazione di corporate bond. Gli strumenti in questione, titoli obbligazionari con scadenza quinquennale, vantano un ammontare complessivo di settanta milioni di dollari e devono essere collocati in forma privata da un gruppo di quattordici istituti di credito della stessa Palestina e della Giordania. C’è comunque da dire che l’offerta è stata sottoscritta già per novanta milioni di dollari, con gli ordini degli investitori notevolmente superiori a quanto stabilito. La Palestine Development and Investment Limited, la quale vanta tre sedi principali (una in Giordania ad Amman, e due in territorio palestinese, a Ramallah e Nablus), si allinea in questo modo alla crescita economica piuttosto robusta fatta registrare dalla Palestinian West Bank.
PepsiCo. vende bond quinquennali per 1,75 miliardi di dollari
PepsiCo., leader mondiale per quel che concerne la produzione di snack e bevande, ha deciso di puntare sui titoli obbligazionari con scadenza a due e cinque anni: l’ultima vendita di questo tipo, la quale è avvenuta proprio nei giorni scorsi, ha avuto un ammontare totale pari a 1,75 miliardi di dollari. Gli scopi che la compagnia di New York intende perseguire sono soprattutto di tipo corporate, anche se la scelta di prodotti con una maturazione più vicina nel tempo (due anni) fa pensare alla ricerca urgente di disponibilità finanziarie. In effetti, il colosso statunitense sta traendo il maggior vantaggio possibile dai rendimenti dei propri corporate bond e ai profitti e alle vendite realizzate nel corso del primo trimestre del 2011, stime che sono di gran lunga superiori a quelle degli analisti. Le obbligazioni in questione hanno garantito un ritorno dell’1,2% lo scorso mese, un dato che è stato confermato dalle rilevazioni degli indici di Bank of America.
AT&T pianifica una vendita di corporate bond da tre miliardi
AT&T, la celebre azienda americana di telefonia, ha aumentato fino a quota tre miliardi di dollari la propria offerta di corporate bond: si tratta della prima volta che questa operazione al rialzo viene posta in essere, a causa, in particolare, del debito che dovrebbe maturare quest’anno. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che la compagnia di Dallas si focalizzerà su titoli con scadenza a cinque anni (il rendimento sarà pari al 2,95%) e a dieci anni (4,45%), con una leggera prevalenza in termini quantitativi per quel che concerne i primi. Si parlava del debito in precedenza, ed in effetti esso ammonta a circa 59 miliardi di dollari secondo l’ultimo rapporto annuale. Come hanno sottolineato molti analisti, inoltre, i tassi di interesse sono davvero molto interessanti.
Australia, ottimo rally dei corporate bond
I bond corporate australiani stanno offrendo in questo momento dei rendimenti di gran lunga superiori a quelli di qualsiasi altra compagnia che opera a livello globale: addirittura la proporzione in tal senso è di uno a quattro, visto che il primo trimestre si sta caratterizzando per una forte accelerazione della crescita economica da parte della nazione oceaniana. Gli obbligazionisti sono riusciti a conseguire un interessante 2,8% alla fine del 2010, battendo nettamente i ritorni economici del comparto internazionale (+0,6%) e quelli statunitensi (+1%), secondo quanto stimato dagli indici di Bank of America Merrill Lynch. Si tratta, a conti fatti, di un rally sensazionale per quel che concerne tali strumenti finanziari, dato che guadagni di questo tipo non venivano registrati addirittura dal 2007.
Lloyds Tsb: completata la disponibilità del bond retail
Lloyds Tsb è l’ultima istituzione in ordine di tempo ad offrire un corporate bond pensato appositamente per la clientela retail: la banca britannica ha infatti lanciato tre settimane fa una obbligazione con scadenza tra cinque anni e mezzo e con un rendimento atteso che sarà pari al 5,5%. Si tratta di una scelta ben precisa da parte dell’istituto di Londra, il quale ha messo a disposizione un prodotto che può essere acquistato per un lotto minimo di mille sterline o in blocchi da cento sterline ciascuno. In entrambi i casi, comunque, l’interesse che viene pagato ha una cadenza semestrale. La disponibilità finanziaria è appena terminata, ma le caratteristiche sono ormai note da tempo; il ritorno economico è stato già menzionato e si riferisce a un arco di tempo pari a un anno, mentre la protezione del capitale sarà sostanzialmente completa fino al momento della maturazione finale dello strumento stesso.