Barclays ha dimostrato di nutrire una certa predilezione nei confronti degli Exchange Traded Notes (vedi anche Da Barclays un Etn legato al Cape Ratio). L’ultima offerta in questo senso da parte della banca britannica consiste in un prodotto che tenta di replicare le performance dell’Atlantic Trust Select Mlp Index, un indice che ricomprende al suo interno Mlp americane e canadesi che fanno parte del settore energetico e di quello del gas. La sigla Mlp sta a indicare le Master Limited Partnership, l’equivalente delle nostre società in accomandita semplice per intenderci.
Etn
Perchè gli Etn fanno così paura?
Per molti investitori finanziari la sigla Etn (Exchange Traded Notes) suona quasi come minacciosa: questi strumenti sono sostanzialmente nuovi, dunque può essere forse per questo motivo che appaiono poco adatti all’”uomo della strada”. Questi fondi sono molto più giovani rispetto agli Etf, ma consentono comunque di sfruttare con successo delle caratteristiche particolari, in primis l’accesso a determinate classi di assets e strategie. In più, solo per ricordare qualche altro punto a favore, essi risultano più economici e maggiormente liquidi (vedi anche Diversificare gli investimenti finanziari con gli Etp).
Da Barclays un Etn legato al Cape Ratio
Diversificare gli investimenti finanziari con gli Etp è diventata una delle strategie di maggior successo di questo 2012: l’ampia gamma di tali prodotti viene ora rinfoltita ulteriormente dal lancio di un nuovo Etn (Exchange Traded Note) da parte della banca britannica Barclays. Si tratta di uno strumento piuttosto particolare, in quanto il sottostante preso a riferimento è la misura di mercato ideata da un professore di Yale, Robert Shiller. Si tratta del Cape, un acronimo che identifica il Cyclically Adjusted Price-Earnings Ratio, vale a dire l’indice che misura il rapporto ciclicamente corretto tra il prezzo e i guadagni.
Ubs annuncia due Etn collegati a petrolio e gas naturale
L’ultimissima innovazione in fatto di Etp giunge direttamente da Ubs: la banca elvetica ha infatti lanciato una serie di prodotti finanziari progettati appositamente per sfruttare al massimo il contango dei mercati in questione. Come è noto, con questo termine si indica solitamente una situazione in cui il prezzo spot è sensibilmente più basso rispetto a quelli futuri. Le denominazioni ufficiali sono Etracs Natural Gas Futures Contango Etn e Etracs Oil Futures Contango Etn, dunque come si può evincere piuttosto agevolmente c’è un collegamento stretto con commodities importanti quali il petrolio e il gas naturale. In particolare, gli investitori potrebbero essere interessati da una lunga esposizione ai contratti futures a medio termine.
Etn: anche la Borsa di Tel Aviv è pronta al debutto
Anche la Borsa israeliana decide di lanciarsi nell’avventura degli Exchange Traded Notes: i primi Etn, strumenti debito di tipo senior, senza garanzie e non subordinati, saranno quotati presso il Tel Aviv Stock Exchange nel corso del prossimo mese, in modo che gli investitori possano essere in grado di speculare sui principali gruppi industriali del paese. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente da Ester Levanon, amministratore delegato della stessa piazza mediorientale. Come verranno strutturati esattamente questi prodotti? I settori coinvolti saranno tra i più diversi e tra di essi si possono ricordare l’energia, le telecomunicazioni, la tecnologia e il comparto biomedico, una circostanza confermata dallo stesso Levanon. Si tratta soltanto della prima emissione in assoluto di questo tipo, dunque si può pensare che ve ne saranno delle altre in futuro: il mercato in questione è fortemente intenzionato ad attrarre nuovi sottoscrittori e strumenti, così da ottenere il massimo profitto possibile anche dai soggetti di nazionalità straniera.
Borsa Italiana: Etfs Foreign Exchange quota dodici Etn
È l’EtfPlus di Borsa Italiana il segmento finanziario protagonista del nuovo approdo di Exchange Traded Notes: questi ultimi strumenti, meglio noti con la sigla Etn, non sono altro che titoli emessi da società veicolo quando si verifica un investimento diretto in una specifica attività sottostante o in dei contratti derivati, senza contemplare però le commodities principali. Ebbene, le nuove negoziazioni sono state avviate da Etfs Foreign Exchange, una società emittente che ha deciso di lanciare ben dodici Etn sul mercato del nostro paese. Entrando maggiormente nel dettaglio dell’offerta, si tratta di strumenti collateralizzati al 100% del loro valore e uno spread annuo che ammonta allo 0,85%; in aggiunta, la liquidità di tali strumenti verrà garantita da un’altra compagnia, Nyenburgh Holding, la quale ha avuto questo incarico in relazione al mercato di tipo secondario.
Etf Securities: emessi dodici Etn su indici di valute
Il segmento EtfPlus di Borsa Italiana ha accolto con entusiasmo i primi Etn per quel che concerne il comparto degli strumenti derivati cartolarizzati: l’acronimo in questione si riferisce agli Exchange Traded Notes, vale a dire titoli di debito non subordinati il cui rendimento si riferisce alle performance di un apposito indice di mercato. L’intento, dunque, è quello di combinare le caratteristiche migliori dei bond e degli Etf. L’emissione a cui ci stiamo riferendo è stata curata da Etf Securities, leader per quel che concerne soprattutto gli Exchange Traded Commodities, la quale vuole far sì che tali prodotti replichino in maniera passiva gli indici collegati a determinate valute e calcolati dalla Morgan Stanley & Company. Di quali Etn si tratta esattamente?
Piazza Affari: esordio per l’Etn iPath di Barclays
La storia degli Etn come investimento finanziario è relativamente breve: la prima quotazione risale infatti al 12 giugno di 2006 grazie a Barclays, vera e propria leader in tale comparto, che da quel momento sta cercando di espandersi in maniera progressiva. Il debutto di questi giorni presso Borsa Italiana di questo specifico strumento è una conferma importante dell’interesse crescente nei confronti degli Exchange Traded Notes: la firma è sempre la medesima e inconfondibile, quella della britannica Barclays, la quale ha deciso dunque di mettere a disposizione il suo secondo prodotto destinato al nostro paese. La struttura è quella tipica, visto che l’Etn altro non è che un titolo di debito non subordinato e quotato appunto da un istituto di credito; la sua caratteristica conformazione consente agli investitori di accedere ai rendimenti dei vari indici di mercato, usualmente collegati a una strategia benchmark.