La Franklin Templeton Investments, colosso finanziario americano fondato nel 1947, ha deciso di farsi conoscere ancora meglio dagli investitori italiani (vedi anche Franklin Templeton lancia nuovi fondi per l’Italia). Si tratta di un roadshow che verrà a comporsi di diciassette appuntamenti molto interessanti che coinvolgeranno tutto il paese, una strategia di sviluppo ben precisa. L’azienda di San Mateo, celebre per il risparmio gestito, punta a migliorare la conoscenza delle capacità gestionali e dell’offerta di servizi che potranno essere garantite.
Franklin Templeton
Franklin Templeton lancia nuovi fondi per l’Italia
Dopo aver consigliato di investire in Sudafrica, Franklin Templeton si è presentato in gran spolvero con l’offerta di ben cinque nuovi fondi comuni di investimento: le opportunità sono tra le più diverse, vale a dire il continente africano, il Brasile, i titoli convertibili, i bond ad alto rendimento e quelli Investment Grade. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Anzitutto, c’è subito da sottolineare che non si tratta di un emittente simile, visto che lo scorso mese di aprile Franklin Templeton ha trionfato agli Oscar del Risparmio. La compagnia di San Mateo ha voluto rafforzare la sua gamma relativa al nostro paese, in modo da potenziare le opportunità destinate agli investitori italiani.
Franklin Templeton trionfa agli Oscar del Risparmio
Le premiazioni dell’Oscar del Risparmio hanno sancito una vittoria importante per quel che concerne il mercato dei fondi comuni: in effetti, Franklin Templeton è stata in grado di piazzarsi al primo posto nella speciale classifica delle migliori case di investimento. A cosa si deve questo successo? Il premio è stato assegnato per dei motivi ben precisi, vale a dire la qualità ottimale dei prodotti finanziari che sono messi a disposizione, oltre al sostegno che viene fornito alle reti. In questa maniera, quindi, la conseguenza inevitabile è stata quella di un riscontro puntuale e opportuna per quel che riguarda i dati relativi alla raccolta e alle preferenze della clientela.
Franklin Templeton, secondo trimestre da incorniciare
Se lo stemma della Franklin Templeton potesse animarsi, l’espressione più adeguata di Benjamin Franklin (presente appunto in questo logo) sarebbe abbellita da un grande sorriso: il secondo trimestre di quest’anno della compagnia finanziaria newyorkese è stato caratterizzato da un ottimo dato in relazione al patrimonio gestito e un rafforzamento deciso della raccolta netta. Il periodo temporale compreso tra gli scorsi mesi di marzo e giugno è stato dunque foriero di importanti traguardi. In particolare, i flussi netti positivi sono ammontati a 2,87 miliardi di euro, un dato di non poco conto, soprattutto se si tiene conto che si tratta della maggiore raccolta in assoluto per quel che concerne il nostro paese.
Commodities: il panico coinvolge i Bric e i fondi comuni
Goldman Sachs e Franklin Resources Incorporated sono due delle principali società a livello globale che gestiscono fondi focalizzati sui mercati emergenti: ebbene, sono proprio questi specifici prodotti a far registrare degli andamenti piuttosto altalenanti, influenzati come sono dalle massicce vendite di commodities realizzate nell’ultima settimana. L’allarme è stato lanciato in relazione al Bric Fund di Goldman Sachs (831 milioni di dollari di giro d’affari) e al medesimo fondo di Templeton (825 milioni di dollari), i quali puntano sul gruppo di economie emergenti più sviluppato, quello dei Bric (Brasile, Russia, India e Cina). Gli ultimi dati parlano in entrambi i casi di una perdita molto vicina al 6%, tanto che i due colossi americani sono stati tra i peggiori performer per quel che riguarda i fondi azionari diversificati.
Franklin Templeton, terzo trimestre da record per i fondi aperti
Il nome di Franklin Templeton è sinonimo, a livello internazionale, alla gestione degli investimenti finanziari, in particolare i fondi comuni; anche la sussidiaria italiana della compagnia di San Mateo (California) può vantare queste importanti dimensioni, dunque i risparmiatori del nostro paese non possono che rallegrarsi per i risultati fatti registrare nel corso del terzo trimestre del 2010. In effetti, la società americana è risultata la migliore in assoluto per quel che riguarda la raccolta nei fondi aperti. C’è comunque da precisare che si tratta di un dato che lascia fino a un certo punto stupiti, visto che le sgr estere stanno vivendo attualmente un momento più che positivo e già a settembre si era fatta sentire in tutta la sua chiarezza la voce dell’industria straniera in questo segmento, con una chiusura trimestrale pari a 4,67 miliardi di euro relativi alla raccolta.