Giusto tre giorni fa, Banca Imi, la banca d’affari del gruppo Intesa Sanpaolo, ha messo a disposizione del segmento Sedex di Borsa Italia dei certificati Express Premium Plus su indici (vedi anche I certificati autocallable di Banca Imi sui titoli Eni, Enel e Gdf Suez). Si tratta di strumenti che beneficiano di una liquidazione di tipo monetario e di una modalità europea per quel che concerne l’esercizio. In aggiunta, se si fa riferimento alla modalità di negoziazione, bisogna sottolineare come per tali prodotti la data effettiva è prevista a partire dal secondo giorno di mercato aperto che precede le rispettive date di registrazione.
Ftse Mib
Piazza Affari quali rischi e opportunità per il 2013
La borsa di Milano è stata una delle piazze finanziarie dei paesi sviluppati che ha avuto la migliore partenza nel 2013. A gennaio l’indice FTSE MIB ha messo a segno un rialzo superiore al 7%, grazie al processo di riallocazione delle risorse dei gestori mondiali che hanno puntanto con maggiore decisione sul recupero di Piazza Affari dopo un 2012 in chiaroscuro ed eccessivamente penalizzante a causa della crisi dello spread. Secondo molti analisti finanziari il recupero della borsa milanese potrebbe proseguire, ma ci sono molte insidie da affrontare lungo il percorso.
Sedex: Société Générale lancia 40 covered warrant sul Ftse Mib
L’indice Ftse Mib è l’assoluto protagonista dell’ultima quotazione italiana che Société Générale ha riservato oggi a Borsa Italiana: si tratta di ben quaranta covered warrant che hanno tutti come sottostante il celebre riferimento azionario, una serie di prodotti che ha trovato la propria collocazione ideale nel comparto Sedex “Covered Warrant Plain Vanilla”. Anzitutto, bisogna specificare che la liquidazione di tali strumenti sarà monetaria, mentre la modalità scelta per l’esercizio è quella americana. Entrando maggiormente nel dettaglio delle caratteristiche, occorre sottolineare che le scadenze saranno molto variegate. Quella più breve è infatti prevista per il 21 settembre di quest’anno (fra tre mesi esatti dunque), ma nel 2012 vi saranno anche altre tre date di maturazione, vale a dire il 19 ottobre, il 16 novembre e il 21 dicembre.
Previsioni Fiat Giugno 2012
L’azienda Torinese si affaccia già da tempo sul mercato internazionale e gli stabilimenti in Italia risultano essere sempre più a rischio. Anche se la protesta è fuori dall’attenzione dei media, la situazione della FIAT non è cambiata di una virgola e al volontà di andare all’estero è sempre presente.
Le condizioni sono chiare; o lo Stato Italiano lascia carta bianca alla FIAT ed a Marchionne, oppure la produzione verrà decentralizzata dove risulta essere più conveniente, sia per quanto riguarda il costo del lavoro, sia per quanto riguarda le condizioni sulla produzione. Lasciar sfuggire un’azienda simbolo come la Fiat dall’Italia sarebbe un colpo all’immagine irreversibile ed un segno che il prestigio Italiano non è più così importante a livello internazionale (anche se effettivamente Marchionne deve il suo successo internazionale proprio al suolo su cui si trova).
Dati USA decisivi per il recupero
L’andamento delle Borse Europee nella giornata di oggi fa’ dimenticare le precedenti settimane in cui il mercato azionario ha raggiunto livelli da panico. Il ritorno dello spread al centro della cronaca e la paura per il fallito tentativo di uscita dalla crisi dell’Eurozona, contrasta fortemente con le novità positive sul Portogallo e sulla negazione dell’uscita della Grecia dall’area Euro. Le notizie negative che hanno trascinato i mercati vicino a minimi pericolosi per il lungo termine sembrano svanire in questo Lunedì ormai chiuso, in cui si rilancia l’azionario Europeo con il Dow Jones in territorio incerto.
Il forte rialzo registrato durante la mattina ha spinto il FTSE-Mib in prossimità dei 13000 punti, livello “di sicurezza” su cui gli investitori fanno affidamento per i prossimi giorni come valore di supporto. Incerto il Dow Jones, che dopo una seduta contrastata (iniziata con un calo deciso e proseguita con il recupero totale della discesa) va a chiudere la giornata poco sopra ai 12100 punti, consolidando comunque le aspettative rialziste dell’Eurozona.
Telecom Italia Media vola a Piazza Affari
Balzo incredibile di Telecom Italia Media, dopo le parole di Gad Lerner che confermano quanto già si sospettava da settimane ormai; il titolo vola a 0.1437 euro per azione con un rialzo prossimo al 15% rispetto al valore di Venerdì scorso. L’annuncio riguarda ancora una volta la scissione delle infrastrutture che andrebbero poi in gestione ad una nuova società creata ad hoc, mentre la novità è il partner scelto; il gruppo L’Espresso potrebbe essere interessato alla costituzione della nuova realtà, su cui conferirebbero i multiplex.
Mentre TI Media vola (probabilmente anche sulla speculazione immediata che non darà continuità al rialzo) Telecom Italia scende leggermente perdendo quasi l’1% del suo valore e portandosi a 0.82 euro per azione, così come l’Espresso cede oltre l’1% a 0.9685 euro per azione.
Previsioni Piazza Affari Aprile 2012
L’andamento di Piazza Affari preoccupa gli investitori dopo la perdita strategica di quota 16000 avvenuta in Marzo 2012. Dal bottom di Marzo 2009 sono passati esattamente due anni, anche se il ciclo biennale sembra si sia chiuso sul bottom di Settembre 2011 quando il FTSE-Mib ha disegnato un doppio minimo leggermente crescente rispetto al bottom storico.
L’avvio del nuovo ciclo annuale però delude fin dalle prime battute e l’indice non riesce a tornare sopra a 18000 punti, necessari a dare sicurezza nel medio lungo periodo. Dopo il restringimento dello spread infine si torna a parlare di differenziale e in contemporanea l’indice si “sgonfia” tornando a minacciare discese sotto i 15000. La perdita di questa quota strategia in close mensile indicherebbe che il ciclo iniziato sul bottom di Settembre scorso è già ribassista ed allora tornerebbe sugli schermi immediatamente quota 12000 che risulterebbe essere il primo step di un mercato orso storico.
Ansaldo STS positivo grazie a due contratti
Altra giornata difficile a Piazza Affari; il FTSE-Mib apre in parità e per qualche istante sembra quasi convinto nel recupero di quota 16000 punti, resistenza strategica per il medio periodo, mentre poi la giornata gira in negativo e prosegue verso 15700 punti.
Attualmente l’indice italiano delle blue-chips segna 15744 punti con una perdita dell’1.29%; le probabilità di assistere ad un close superiore a questo valore ma inferiore all’apertura di giornata sono ampie ed in questo caso si lascerebbe aperta l’ipotesi di un recupero entro Venerdì prossimo. Sul listino pesano ancora una volta i bancari; il settore cede il 3.36% complessivamente con Banca Popolare di Milano in fondo alle blue-chips a quota 0.3884 euro con una perdita superiore al 5%. Segue Banco Popolare, nella stessa situazione a 1.3340 euro per azione e Intesa SanPaolo, che cede al momento il 3.75% scendendo a quota 1.2820. Unicredit viene scambiata a 3.58 euro per azione e la perdita è di poco superiore al 3%.
Telecom guadagna oltre il 4%
Telecom sorprende tutti ed in una giornata negativa per il FTSE-Mib (che si avvia al close giornaliero con una perdita di poco inferiore al punto percentuale) si porta nella parte alta del listino delle blue-chips, finendo direttamente in cima alla classifica delle migliori italiane. Anche dopo l’avvio negativo del Dow Jones a Wall Street la direzione non cambia, ed anzi si può dire che l’accelerazione inizia proprio ora.
Telecom Italia ha dichiarato che investirà 9.000 milioni di euro tra l’anno corrente ed il 2014; nulla che non fosse già in programma, ma la notizia sorprende i mercati per i tempi di attuazione che vedono così una drastica stretta.
Telecom ha investito nel triennio precedente oltre 7 miliardi di euro che hanno fruttato il 14,3% dei ricavi; per il 2012 l’outlook è ancora positivo, anche se questo effettivamente contrasta con la posizione storica del titolo.
Manovra Monti abbassa spread Btp-Bund?
Dopo il bottom a 356 di qualche giorno fa’ lo spread Btp-Bund torna al top relativo di 487 per poi scendere nuovamente durante la giornata di oggi chiudendo a 462, in calo del 5.171% rispetto al valore di ieri.
Prima di tutto una precisazione: i valori discordanti che si sono registrati negli ultimi 2 giorni leggendo in giro sono dovuti semplicemente al fatto che è stato cambiato il BTP di riferimento come comunicato per tempo dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il nuovo riferimento è quindi il Btp con scadenza Marzo 2022, che va’ a sostituire il BTP a 10 anni con scadenza Settembre 2021 usato fin’ora.La differenza di valore tra i due, data dalla diversa liquidità di mercato che presentano, è il motivo della differenza “tecnica” tra certi valori non ancora rettificati e per questo c’è stata confusione da parte di chi non ha seguito il comunicato stampa.
Ubs dà fiducia alle performance del Ftse Mib
L’Unione delle Banche Svizzere (Ubs) ha scelto il più importante riferimento azionario del nostro paese per strutturare il suo nuovo certificato: nello specifico, si tratta di un Express Certificate che è appunto collegato alle performance del Ftse Mib, con le quotazioni ufficiali che sono cominciate da appena due giorni. L’obiettivo dell’emittente elvetica è quello di ottenere una esposizione adeguata alla piazza italiana, nella quale sono stati riscontrati elementi positivi, nonostante le turbolenze piuttosto recenti. In realtà, volendo essere ancora più precisi, c’è anche un titolo obbligazionario che è legato a questo andamento, vale a dire il bond Ubs Ftse Mib Italia 2016, uno strumento che beneficerà di una scadenza quinquennale. Ovviamente, questo ulteriore prodotto è stato negoziato presso il Mercato Telematico delle Obbligazioni, mentre il certificato ha trovato la sua normale collocazione nel segmento Sedex.
Barclays, investire a leva con i nuovi Mini Futures
Investire a leva sulle piazze finanziarie può essere la soluzione giusta per affrontare la nuova crisi economica? Barclays, istituto di credito britannico di fama internazionale, ne è convinta, altrimenti non punterebbe gran parte dei propri sforzi su questo metodo specifico: in effetti, i nuovi Mini Futures Certificates della banca londinese sono stati progettati proprio a tale scopo, in modo da sfruttare in maniera piena e completa l’effetto leva di titoli azionari e indici. Un altro elemento su cui si punta molto per convincere gli investitori è lo spread tra le somme di denaro e la lettera, il quale viene proposto in una forma piuttosto contenuta e appetibile. Il funzionamento è comunque quello tipico di tutti i Mini Futures, quindi tali certificati andranno a incrementare le performance degli indici e delle azioni sottostanti, ma sarà anche possibile guadagnare mediante posizioni “short” (al ribasso).
Macquarie: Ftse Mib per i Bonus Certificates
Sono ormai due giorni che Macquarie, una delle principali compagnie finanziarie di tutta l’Australia, ha deciso di avviare le negoziazioni di certificati di investimento nuovi di zecca presso Borsa Italiana: il comparto prescelto è il Sedex, con la consueta scelta della liquidazione di tipo monetario e la modalità europea di esercizio. Di cosa si tratta con esattezza? La struttura di tali certificati è quella dei Bonus Cap, i quali andranno a prendere come punto principale di riferimento degli appositi indici azionari. Nel dettaglio, i prodotti finanziari in questione sono quattro, tutti collegati alle performance del Ftse Mib. La durata complessiva variabile, visto che vi sono due scadenze distinte, vale a dire il 30 marzo e il 29 giugno del 2012.
Barclays: Ftse Mib e Dax per i nuovi certificati
Barclays, tra le più celebri banche del Regno Unito, ma con una forte presenza anche nel nostro paese, ha avviato proprio ieri la negoziazione di una serie di Leveraged Certificates presso Borsa Italiana; in pratica, gli investitori potranno beneficiare di certificati finanziari in grado di replicare in modo perfetto le performance di indici azionari. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta. Il comparto scelto all’interno di Piazza Affari è ovviamente il Sedex, con il classico tipo di liquidazione monetaria e una modalità europea di esercizio. Gli strumenti in questione sono, nello specifico, gli Index Linked Mini Long e gli Index Linked Mini Short, certificati che appunto andranno a prendere come principale riferimento due indici molto importanti a livello continentale, vale a dire il Dax tedesco e il Ftse Mib.