Si chiama “ContoFico“, ed è un conto corrente bancario ideato e pensato dall’Istituto di credito popolare Banca Etruria per permettere alla propria clientela di poter fruire dei servizi e delle operazioni bancarie di base rigorosamente a canone zero ed a costo zero. Una delle caratteristiche attualmente interessanti di “ContoFico” è in particolare quella che prevede sulle giacenze un tasso del 2,5% fino al mese di giugno del 2010 a patto che però a sottoscriverlo sia un nuovo cliente. Oltre a questo vantaggio sulla remunerazione, “ContoFico” è come accennato a canone mensile zero, operazioni illimitate gratuite, accredito della pensione e dello stipendio gratis così come senza costi e/o oneri aggiuntivi sono gli invii dell’estratto conto bancario e la domiciliazione delle utenze. Subito attivi per chi sottoscrive “ContoFico” sono altresì la carta Bancomat/Pagobancomat, l’operatività attraverso il canale dell’Home Banking e “Green Click“, il servizio che permette di ricevere la documentazione relativa alle comunicazioni della Banca in formato digitale evitando quindi sprechi di carta e potendo sempre avere a portata di PC i documenti.
interessi
Fondi pensione aperti: aumentano gli iscritti
Lo scorso anno in Italia la raccolta per quel che riguarda i Fondi pensione aperti ha sfiorato il miliardo di euro; a renderlo noto è Assogestioni che ha comunicato in data odierna, lunedì 29 marzo 2010, i dati relativi alla raccolta del quarto trimestre 2009, caratterizzata da un dato positivo per 281 milioni di euro a fronte di un numero di iscritti passati dal terzo al quarto trimestre 2009 da quota 865 mila a quota 874 mila circa al lordo delle duplicazioni. Nei dodici mesi, come accennato, la raccolta è stata pari a 974 milioni di euro a fronte di un attivo netto che ora sfiora la quota dei 6,2 miliardi di euro. Il 39% dei contributi complessivi sono stati versati nel quarto trimestre 2009 dai lavoratori dipendenti, mentre per il 37% a contribuire sono stati i lavoratori autonomi.
Come investire un patrimonio tra i 50 e i 300 mila euro
Come investono gli italiani che hanno da “gestire” un patrimonio dai 50 e i 300mila euro? Ebbene, risultati molto interessanti in merito ci vengono forniti dall’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in accordo con un’indagine che, condotta con la società specializzata GfK Eurisko, traccia i profili di chi investe. Ebbene, dall’indagine è emerso come riguardo a quanto sopra indicato possano essere individuate tre tipologie di investitori con altrettanti approcci e profili di rischio. C’è infatti l’investitore esploratore, quello amministratore e l’investitore affettivo; il primo tipo di investitore, quello “esploratore“, è una figura che, pur adottando un approccio responsabile nella gestione del patrimonio, è sempre alla ricerca di soluzioni di investimento che, a fronte chiaramente di un rischio più elevato, permettano di ottenere dei rendimenti più alti.
Investire Sicuro del Credito Emiliano
Si chiama “Investire Sicuro“, ed è una forma di investimento di natura assicurativa ideata dal Credito Emiliano finalizzata da un lato a preservare l’integrità del capitale investito, e dall’altro a garantire in tutta sicurezza un rendimento attraverso una rivalutazione legata ad una “gestione separata“. “Investire Sicuro” prevede alla stipula un versamento minimo iniziale pari a cinquemila euro, e poi versamenti successivi liberi ma almeno pari sempre a 5.000 euro; in caso di bisogno, anche solo dodici mesi dopo il primo versamento effettuato, il contraente può disinvestire totalmente o chiedere dei riscatti parziali fermo restando, in questo caso, il mantenimento di una giacenza non inferiore ai cinquemila euro. Oltre alla garanzia del capitale investito, il titolare di “Investire Sicuro” può beneficiare del consolidamento dei risultati ottenuti ogni anno e, come accennato, può effettuare liberamente anche degli ulteriori investimenti con dei versamenti aggiuntivi.
CheBanca!: clienti e depositi a +30% nel secondo semestre 2009
Nel secondo semestre dello scorso anno CheBanca!, la banca per le famiglie del Gruppo Mediobanca, ha riportato una crescita del 30% sia dei clienti, sia dei depositi. A comunicarlo è stata proprio Mediobanca, in data odierna, in concomitanza con il rilascio dei dati degli ultimi sei mesi, ovverosia quelli del secondo semestre dello scorso anno, caratterizzati per il Gruppo Mediobanca da una forte crescita dell’utile netto, passato da 100 milioni di euro a 270 milioni di euro. Nel periodo, CheBanca! ha riportato un balzo dei ricavi del 50% a fronte di dieci nuove filiali aperte nel semestre, ed un incremento dei dipendenti del 15%. Il semestre è stato anche quello del lancio per CheBanca! dei pronti contro termine al fine di incrementare l’offerta di prodotti per far fruttare il risparmio delle famiglie.