Per quanto riguarda il “Conto Arancio” di Ing Direct, uno dei conti di deposito remunerati più noti sul mercato in Italia, il calcolo degli interessi avviene su base giornaliera, mentre il loro accredito avviene ogni anno il 31 dicembre. Questo significa che i depositi, anche di importo elevato, presenti sul Conto Arancio, anche per pochi giorni, sono chiaramente validi per la maturazione degli interessi che il titolare intascherà alla fine dell’anno. Attualmente il Conto Arancio, nella classica formula promozionale per i nuovi clienti, viene offerto ad un tasso lordo del 2,50%, corrispondente all’1,825% netto, solamente per le sottoscrizioni effettuate entro la data del 28 febbraio 2010, ovverosia entro domenica prossima.
investire sicuro
Pronti contro termine CheBanca! a due, quattro e otto mesi
CheBanca!, la banca per le famiglie del Gruppo Mediobanca, da qualche tempo, oltre alla possibilità di sottoscrivere il Conto Deposito, con un tasso base attualmente offerto all’1% lordo sulle giacenze non vincolate, offre anche l’opportunità di ottenere una remunerazione più elevata dalla propria liquidità attraverso l’investimento in pronti contro termine. Quella in pronti contro termine è un’operazione rientrante tra quelle a basso rischio che prevede l’acquisto di un determinato quantitativo di Titoli di Stato o di Obbligazioni Mediobanca che poi a scadenza, a fronte della retrocessione di un tasso fisso e certo a favore dell’investitore, saranno riacquistate da CheBanca!. In particolare, la remunerazione offerta all’investitore deriva dalla differenza di prezzo tra quello di acquisto del pronti contro termine e quello di riacquisto da parte di CheBanca!.
Investimenti immobiliari a Milano
L’anno che ci siamo lasciati alle spalle è stato difficile anche nel nostro Paese per quel che riguarda il mercato immobiliare; le quotazioni, in media, sono scese, anche se non con percentuali ampie registrate in Paesi come il Regno Unito e l’America. Allo stesso modo i tempi di compravendita si sono dilatati, ma in ogni caso anche il 2009 è stato un anno di buoni affari per il mattone specie per gli immobili in grado di generare reddito, ovverosia quelli ben serviti dai mezzi pubblici, nelle aree centrali, ed in generale per gli immobili di pregio che nonostante la crisi si sono rivalutati, mentre hanno prestato il fianco al calo delle quotazioni e della domanda le case situate nelle zone semicentrali e periferiche unitamente a quelle sotto il livello dei 200-300 mila euro. In barba alla crisi, ad esempio, a Milano i prezzi hanno fatto registrare una crescita media dell’8,6% con valori al metro quadro pari a 3.834 euro, ovverosia oltre 300 euro in più a metro quadro rispetto al 2008.
Conto di deposito Santander: come funziona
Tra le offerte di conti di deposito remunerati sottoscrivibili in Italia, oltre al Conto Arancio di Ing Direct, Contoconto di Banca Carige e Rendimax di Banca Ifis, c’è anche il Conto Santander di Santander Consumer Bank, che offre, in linea con quanto permette un prodotto finanziario di questo tipo, massima flessibilità, sicurezza e semplicità. Attualmente, il Conto Deposito Santander è offerto ad un tasso lordo del 2,50%, corrispondente ad un netto dell’1,83% togliendo la ritenuta fiscale che, lo ricordiamo, è pari al 27%. Il prodotto, al tasso indicato, fermo restando le variazioni di mercato che ci possono essere sui tassi, viene offerto senza l’applicazione di un periodo promozionale, ragion per cui il tasso offerto rimane tale fino a revoca. La capitalizzazione degli interessi è trimestrale, così come l’estratto conto, sempre con cadenza trimestrale, è gratuito.
Conto deposito CheBanca! con interessi in anticipo
Per chi vuole ottenere rendimenti sicuri dai propri risparmi, ma non prossimi allo zero come, al momento, offrono strumenti finanziari come i Bot, una delle strade percorribili è quella del conto di deposito remunerato, sul quale vige sia la garanzia della banca, sia quella del fondo interbancario di tutela dei depositi. Ci sono diverse banche che offrono conti remunerati con un tasso netto superiore ai Bot: c’è ad esempio Ing Direct con il “Conto Arancio“, Banca Carige con “Contoconto“, oppure Banca Ifis con “Rendimax“. Ma ad offrire uno strumento finanziario simile è anche CheBanca!, la banca per le famiglie del Gruppo Mediobanca, la quale offre la possibilità di aderire ad un conto di deposito remunerato, con vincolo, che permette di avere gli interessi in anticipo. In particolare, il “Conto Deposito di CheBanca!” è innanzi tutto senza alcuna spesa sia per l’apertura, sia per la gestione e la chiusura del conto stesso, così come non è previsto a carico del titolare del “Conto Deposito di CheBanca!” il pagamento delle imposte di bollo trimestrali che di norma si pagano su un classico conto corrente.
Fondo Arca BT Tesoreria per gestire la liquidità
I Fondi Comuni di investimento possono essere sfruttati, puntando su prodotti a basso rischio, anche come strumenti per gestire, “parcheggiare” e far rivalutare la liquidità in eccesso. Basti pensare, ad esempio, ad un’impresa che ha accantonato somme, anche ingenti, per la stipula di accordi commerciali o acquisizioni che, però, saranno realizzate solo dopo parecchi mesi. Di conseguenza, se questa liquidità magari sul conto corrente rende zero o quasi, affidandosi ai Fondi Comuni, ed in particolare a quelli del comparto “liquidità“, si possono comunque ottenere dei rendimenti a fronte di un rischio molto basso. Uno di questi prodotti viene offerto sul mercato da Arca Sgr con il Fondo Arca BT Tesoreria, un Fondo che alla fine dello scorso mese vantava un patrimonio pari a ben 3861 milioni di euro.
Etf basso rischio: investire in liquidità
Per investire a basso rischio su strumenti finanziari aventi caratteristiche “monetarie”, ovverosia facilmente liquidabili e con rivalutazione costante, anche se bassa, del capitale investito, ci sono diverse strade. Ad esempio, si può investire in Buoni Ordinari del Tesoro a tre mesi, oppure in Fondi Comuni di investimento monetari, fermo restando il fatto che le commissioni bancarie per i Bot, ed eventuali commissioni di ingresso nei Fondi, possono incidere sul rendimento complessivo. Si può investire con un’ottica di brevissimo periodo anche sui pronti contro termine, ma in questo caso a fronte di un rendimento certo, anche se basso, il capitale investito non può essere disinvestito prima della scadenza, anche se questa è breve. E allora, per chi vuole puntare su strumenti finanziari assimilabili alla “liquidità“, può essere interessante investire in Etf che operano proprio sul brevissimo termine, con il vantaggio poterli negoziare in tutti i giorni di Borsa aperta.
Conto remunerato Contoconto Banca Carige: come funziona
Con i rendimenti dei titoli di Stato a breve termine, i Bot per intenderci, ridotti oramai all’osso, al fine di ottenere dalla liquidità un rendimento più elevato può essere interessante la soluzione dei conti remunerati, che offrono l’opportunità di un rendimento più elevato potendo tra l’altro sfruttare, di norma, un periodo promozionale nel corso del quale il tasso netto offerto è interessante. E’ il caso di Contoconto di Banca Carige, che attualmente offre il 2,50% lordo per sei mesi senza vincoli e senza spese per le somme depositate fino a 50 mila euro; considerando che la ritenuta sui conti remunerati è al 27%, Contoconto rende attualmente l’1,825% netto annuo per i primi sei mesi. Al termine della promozione, e comunque in ogni caso per le somme eccedenti i 50 mila euro, il tasso base lordo annuo offerto è dell’1,20%, ovverosia lo 0,876% annuo netto e con accredito degli interessi su base semestrale.
Titoli di Stato: le emissioni del primo trimestre 2010
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in vista del nuovo anno, ha provveduto a rilasciare il calendario dei collocamenti di titoli di Stato attesi per il primo trimestre del 2010; in particolare, sono stati comunicati i collocamenti dei Btp, Cct e Ctz, sia per le nuove emissioni, sia per le nuove tranche di titoli di Stato già in precedenza collocati sul mercato. Ebbene, l’anno prossimo il Tesoro ha in programma di collocare il nuovo Ctz con decorrenza 26/02/2010, e scadenza il 29/02/2012, per un importo minimo dell’intera emissione pari a ben nove miliardi di euro. Con una cedola lorda facciale al 2%, per l’anno prossimo, sempre nel corso del primo trimestre 2010, arriva il Btp con decorrenza 15/12/2009 e scadenza il 15/12/2012 sempre per un importo minimo dell’intera emissione pari a ben nove miliardi di euro.
Fondi Comuni di Investimento: commissioni e performance
I Fondi Comuni di Investimento rappresentano una delle più note forme di allocazione del risparmio da parte di investitori che, in base al loro profilo di rischio, acquistano le quote di uno o più Fondi Comuni che operano, sulla base di un preciso regolamento ed indirizzo di gestione, su uno o più mercati con l’obiettivo di creare valore per il sottoscrittore, nel medio e nel lungo periodo, e di “battere il mercato” conseguendo dei rendimenti superiori a degli indicatori di riferimento. I Fondi Comuni di Investimento si possono suddividere in tre grandi categorie: azionari, che investono in titoli di società quotate in uno più Paesi, obbligazionari, che investono su titoli pubblici e/o obbligazioni societarie, e quelli bilanciati che, in base alla politica di investimento, hanno in portafoglio un mix tra azioni ed obbligazioni in funzione di ben determinate sogli percentuali alle quali di norma il Fondo, per regolamento, deve sottostare.
Cct, Bot, Ctz e Btp: ecco le aste di fine 2009
Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha programmato nuove aste di titoli di Stato, le ultime del 2009, che riguardano i Bot, i Cct, i Ctz ed i Btp; nel dettaglio, l’asta dei Buoni Ordinari del Tesoro si terrà il prossimo 29 dicembre 2009, con data di regolamento fissata per il 4 gennaio 2010. Il Mef offre 10 miliardi di euro di Bot semestrali, con scadenza a 177 giorni; trattasi, nello specifico, del Bot 30.06.2010, prenotabile in asta da parte dei risparmiatori, nei giorni prima dell’avvio della stessa, come al solito per importi pari a 1.000 euro o multipli di mille euro. L’asta Bot, tra l’altro, è stata disposta dal Mef in concomitanza con la scadenza di Buoni Ordinari del Tesoro, per un importo pari a 10,55 miliardi di euro, in data 31 dicembre 2009.
Titoli di Stato: cosa offrono i Cct a lunga scadenza
Attualmente sul mercato dei titoli di Stato, restringendo l’attenzione sui soli Certificati di Credito del Tesoro (Cct), sono quotati una dozzina di titoli di questo tipo aventi una scadenza che parte dal 2010 fino ad arrivare al 2016. In particolare, i Cct dal 2010 al 2013 quotano attualmente sopra la pari, ovverosia sopra il valore di 100, anche se non di molto, mentre gli altri sulle scadenze più lunghe quotano sotto la pari ma allo stesso modo non più di tanto. Rispetto ai Btp, i Cct, anche quelli a lunga scadenza, essendo dei titoli a tasso variabile, presentano delle oscillazioni di prezzo decisamente più contenute. Questo significa che un Btp con scadenza 2016 ha di norma una volatilità più ampia rispetto ad un Cct con pari scadenza. Ma quale vantaggio offre attualmente l’investimento in Cct?
Investimenti immobiliari: come trasformare il capitale in rendita
Puntare sul mattone è una delle forme di investimento più comuni ma anche giudicate “sicure” dagli italiani, i quali negli ultimi anni, avendo dei capitali a disposizione, hanno fatto ottimi affari acquistando e poi rivendendo con delle plusvalenze di rilievo. Ma negli ultimi due anni molte cose sono cambiate, e le quotazioni degli immobili non presentano più quella tendenza ascendente, a tratti giudicata secolare, di un tempo. Gli investimenti immobiliari, pur tuttavia, rimangono in ogni caso delle forme di patrimonializzazione del capitale molto interessanti, ma rispetto al passato occorre fare attenzione all’immobile che si acquista.
Etf per investire in Cina
Per chi vuole investire sul mercato cinese, una delle aree a più elevato tasso di sviluppo visto che il Paese in futuro si candida a diventare la prima potenza economica mondiale, c’è la possibilità di “scommettere” sull’azionario “made in China” sfruttando i vantaggi offerti dagli Etf, ovverosia liquidità, possibilità di poter negoziare lo strumento nei giorni di Borsa aperta, e bassi costi. Uno degli Etf quotati sul mercato italiano che replica l’andamento dell’azionario cinese è il Lyxor Etf China, codice ISIN FR0010204081, emesso da Lyxor International Asset Management S.A. L’Etf è armonizzato, prevede la possibilità di ottenere annualmente un dividendo, e replica passivamente l’HSCEI, l’indice Hang Seng China Enterprises che viene sia calcolato, sia pubblicato, dall’Hang Seng Indexes Company Limited. L’indice, nello specifico, si compone delle più importanti azioni cinesi che vengono negoziate in dollari di Hong Kong.