Perchè Facebook va’ male in Borsa?

Perchè l’IPO di Facebook è stato un flop totale? Mentre si parla dell’abbandono del Nasdaq da parte del social network, gli investitori continuano ad interrogarsi sulle problematiche legate al titolo che doveva essere la rivelazione dell’anno.

FACEBOOK POTREBBE ABBANDONARE IL NASDAQ

Con una causa in corso tra gli azionisti e Morgan Stanley la situazione si complica ulteriormente; sembra infatti che il taglio delle stime applicato da quest’ultima non sia stato comunicato per tempo agli investitori, che si sono trovati a prendere decisioni operative su previsioni sbagliate.

Causa al Nasdaq per IPO di Facebook

Durante il collocamento più importante dell’anno il Nasdaq ha avuto problemi tecnici che hanno fermato o reso difficili le contrattazioni per almeno mezz’ora (anche se qualcuno sostiene che anche durante la giornata i problemi si siano ripresentati). Con un po’ di ritardo, gli investitori colpiti dall’IPO più fallimentare che il Nasdaq ricordi alzano la voce, dopo essersi ripresi dallo shock.

L’avvio in borsa del social network più famoso del mondo ha visto una buona mezz’ora di problemi tecnici che, secondo Philip Goldberg, sono costati parecchi soldi agli investitori. Philip è il primo investitore che ha fatto causa ufficialmente al Nasdaq per i problemi sugli inserimenti degli ordini. Secondo quanto presentato al tribunale di Manhattan, l’investitore del Maryland avrebbe tentato più volte invano di cancellare degli ordini, che poi sono stati probabilmente eseguiti ed hanno portato un disagio economico, visto l’andamento controverso del valore delle azioni sul mercato.

Facebook vittima della speculazione?

Quella che doveva essere l’IPO dell’anno si sta lentamente trasformando nel più controverso collocamento della storia di Wall Street. Tanta pubblicità è stata fatta fino alla vigilia dell’avvio degli scambi e quasi sempre si sono raccolte opinioni positive sull’eventuale prospettiva rialzista del social network più famoso ed importante del mondo.

Poi arriva il giorno; quel 18 maggio in cui il Nasdaq ha aperto sulla campanella suonata da Mark in persona con mezz’ora di ritardo, per problemi tecnici. All’inizio, come era stato previsto, l’euforia ha il sopravvento ed in pochi scambi il guadagno diventa enorme. Oltre il 13% sul già eccessivo prezzo di collocamento nelle prime ore, poi cambia il vento. Le vendite rischiano di far crollare il prezzo delle azioni sotto il valore di collocamento, ed anche se a fine giornata questo non si verifica il destino è solamente rimandato.

Flop Facebook -8,4% a Wall Street

Un disastro. La stampa specializzata cerca di spiegare il crollo a Wall Street di Facebook ma nella realtà dei fatti non vi sono scuse per quella che dall’IPO dell’anno si sta lentamente trasformando nella più grande delusione del 2012.

L’imprevedibilità della Borsa ha fatto si che l’Eurozona sia ancora unita nonostante da mesi si predice la sua fine, e che Facebook deludesse milioni di  investitori dopo che le previsioni parlavano di numeri da capogiro.

Il collocamento ha deluso fin dall’inizio; le contrattazioni al Nasdaq nel giorno dell’IPO sono iniziate con un ritardo di 30 minuti per problemi tecnici (secondo la stampa) e dopo un’avvio guidato dalla speculazione che ha fatto guadagnare a Facebook un 13% praticamente immediato, è iniziata la discesa, fermata solo dal massiccio intervento da parte delle banche che hanno sottoscritto il collocamento.

Previsioni USA dopo IPO Facebook

Ennesima giornata “rossa” per Piazza Affari; dopo un’avvio incerto le Borse Europee sembravano puntare al ribasso sulla scia negativa della Spagna, ancora in difficoltà per il default di Bankia. I rating di Moody’s sul Paese poi infiammano la discussione, anche se gli analisti dicono che l’intervento era ormai scontato nel prezzo. Dopo qualche ora incerta però il quadro grafico cambia radicalmente e le sorti del close settimanale si affidano unicamente a Wall Street.

Anche se in Eurozona c’è un clima di incertezza, oltre oceano la situazione è ben diversa; l’aria che tira è di speranza, grazie sopratutto all’IPO di oggi attesa ormai da mesi. Il settore hi-tech vede oggi la discesa in campo di un colosso in grado di trainare al rialzo la ripresa, già ben avviata a Wall Street rispetto al Vecchio Continente. L’IPO dell’anno ha numeri destinati ad entrare nella storia; oltre 100 miliardi di capitalizzazione al momento della discesa sul Nasdaq, ed un prezzo per azione che è arrivato direttamente al massimo della forchetta prevista a 38 dollari per azione. 

Facebook al debutto in Borsa, Zuckerberg atteso al Nasdaq

Il grande giorno è arrivato e finalmente l’attesa per gli investitori è finita; quanto  vale Facebook? Quali sono le prospettive per il futuro? Quanto può arrivare a valere il social network che ha conquistato il mondo intero? Come evolverà la sua posizione nella vita di tutto i giorni? Oggi al Nasdaq si prova a rispondere a queste domande e gli investitori hanno ormai le idee chiare sul da farsi.

Il fondatore, ormai vera e propria star del settore, è atteso nel suo abbigliamento classico; felpa con cappuccio e sorriso stampato, pronto a suonare la campanella del Nasdaq che da’ il via alle contrattazioni. L’uomo del giorno è sicuramente lui; con 104 miliardi di euro di capitalizzazione ed un valore per azione pari a 38 dollari la sua creazione tiene con il fiato sospeso le più grandi istituzioni del mondo, pronte a misurare l’immediata risposta sul mercato per l’IPO dell’anno.

Facebook in borsa il 18 Maggio

L’IPO di Facebook si avvicina e gli investitori di tutto il mondo non vedono l’ora di negoziare sul book e “tastare” il vero potenziale del social network. Facebook è nato come un progetto ristretto ai soli studenti dell’Università di Harvard nel 2004; l’idea è stata vista subito come vincente su larga scala e, passo dopo passo, finalmente questa realtà approda a Wall Street, con premesse e numeri da capogiro.

La “forchetta” sul prezzo delle azioni è stata fissata tra 28 e 35 dollari, per un valore massimo complessivo di 96 miliardi di dollari e minimo di 77 miliardi di dollari. Il dato è leggermente inferiore a quello stimato da Wall Street, ma non si può certo parlare di aspettative negative. Questa sera si misurerà la reazione degli investitori, che ormai sono abituati alle politiche del fondatore, noto per non esagerare mai nelle sue azioni.

Grazie a questi numeri Facebook è già ora la società del settore internet che al momento dell’IPO ha la maggior capitalizzazione; il colosso Google è stato battuto ampiamente dato che si parlava di una capitalizzazione di 23 miliardi di dollari.