Il rame ha fatto registrare oggi un rallentamento che ha posto fine al rialzo raggiunto ieri, vale a dire il picco massimo da due settimane a questa parte (vedi anche Gli ultimi rialzi dei futures sul rame). Il motivo di una simile inversione di tendenza sta tutto nelle preoccupazioni per la crescita debole dell’economia cinese, visto che l’ex Impero Celeste rappresenta il maggior utilizzatore al mondo di questa commodity.
London Metal Exchange
Gli ultimi rialzi dei futures sul rame
Il rame ha fatto registrare una performance positiva ieri a Londra, grazie soprattutto ai rialzi del settore manifatturiero e immobiliare degli Stati Uniti, secondo maggior acquirente al mondo per quel che concerne questo metallo (vedi anche Il manifatturiero Usa fa rallentare i futures sul rame). Gli ordini per i beni durevoli americani sono aumentati oltre le previsioni a febbraio, con una buona domanda per quel che concerne soprattutto le automobili. In aggiunta, l’indice sulle proprietà immobiliari (relativo a venti città) è cresciuto di oltre otto punti percentuali, il massimo dal giugno del 2006.
Futures su piombo e zinco in rialzo a Londra
Piombo e zinco sono riusciti a guadagnare entrambi nel corso delle ultime contrattazioni presso il London Metal Exchange. Nel primo caso, si tratta del secondo giorno di rialzi, mentre nel secondo della terza sessione consecutiva in positivo, la conseguenza più naturale dell’espansione manifatturiera registrata dalla Cina, maggior consumatore al mondo di metalli industriali (vedi anche La polemica tra Cina e Usa-Ue sui metalli rari). In aggiunta, anche il mercato immobiliare dell’ex Impero Celeste ha contribuito non poco a tali performance, trascinando l’indice di riferimento della piazza londinese dal livello più basso dallo scorso mese di novembre.
Futures sul piombo ai massimi dell’ultima settimana
Il prezzo del piombo è salito al suo livello più alto dell’ultima settimana: questa performance è stata agevolata dagli ultimi segnali che hanno messo in luce un rafforzamento dell’economia negli Stati Uniti, secondo maggior consumatore al mondo per quel che concerne questo metallo (vedi anche Materie prime: a Londra ottimo rialzo del piombo). Allo stesso tempo, lo stagno ha fatto registrare un aumento che dura ormai da quattro sessioni consecutive. Tra l’altro, l’indice relativo alle rivendite in sospeso di immobili negli Stati Uniti è cresciuto di 4,5 punti percentuali, giungendo in questa maniera a quota 105,9, il picco più alto in assoluto da aprile 2010, dopo un calo di quasi il 2% nel mese precedente.
Zinco ancora in calo presso il London Metal Exchange
Lo zinco è stato protagonista del suo terzo giorno consecutivo di ribasso presso il London Metal Exchange: si tratta comunque del primo declino settimanale, conseguenza inevitabile delle difficoltà che continuano a vivere le economie dell’eurozona a causa della crisi del debito. Decisivo, inoltre, è stato il calo a dicembre della produzione industriale spagnola, dato che il paese iberico rappresenta la quarta più grande economia della regione (è il sedicesimo mese di fila che questo declino sta proseguendo). Non è un caso che si stia parlando del Vecchio Continente: l’Europa, infatti, può vantare il 18% della domanda complessiva di zinco (si tratta di dati calcolati da Barclays).
Il manifatturiero Usa fa rallentare i futures sul rame
Il rame ha fatto registrare il primo ribasso degli ultimi quattro giorni, dopo aver sfiorato, però, il livello più alto in assoluto delle ultime sei settimane: in particolare, la performance in questione è stata favorita dall’inattesa discesa del settore manifatturiero americano, un evento che ha provocato il declino anche di altri metalli, quali l’alluminio, lo zinco e il piombo. Due settimane fa, al contrario, i futures sul rame riuscirono a salire grazie a Cina e fiscal cliff. Stavolta, il contratto che è collegato alle spedizioni a tre mesi ha messo a segno una perdita di 0,5 punti percentuali, con la quotazione complessiva che si è attestata a 7,963 dollari la tonnellata presso il London Metal Exchange.
Gli hedge fund scommettono sul rialzo del palladio
Gli hedge fund (fondi speculativi) stanno convincendo gli analisti finanziari a effettuare previsioni ben precise per quel che riguarda i prezzi del palladio: in effetti, questi ultimi sono destinati a raggiungere i livelli più alti degli ultimi dieci anni, visto che gli investitori hanno tagliato le loro holding relative agli Etp (Exchange Traded Products) a causa delle pessime performance di quest’anno del metallo. Eppure, poco meno di un mese e mezzo fa si parlava con grande entusiasmo di volumi da record per gli Etp legati al platino, ma la situazione poi è profondamente cambiata. Il mese di ottobre, in particolare, è stato deleterio per tali strumenti finanziari, scesi ai loro minimi degli ultimi sette mesi.
Le nuove regole del London Metal Exchange
Il London Metal Exchange, la borsa dei metalli non ferrosi più grande al mondo, è intenzionato a modificare alcune sue regole relative ai depositi, in modo da capire cosa è davvero importante per il mercato in senso ampio: la conferma è giunta direttamente da Charles Li, amministratore delegato della Hong Kong Exchanges & Clearing Limited, l’azienda asiatica che detiene il controllo della piazza londinese. Inoltre, giusto una settimana fa l’ad dell’Lme, Martin Abbott, ha annunciato la revisione dei tassi di spedizione, una operazione che dovrebbe essere perfezionata nel corso dei prossimi sei mesi.
La Borsa di Hong Kong fa la sua offerta al London Metal Exchange
L’Hong Kong Exchanges & Clearing Limited, il maggior operatore di Borsa di tutto il continente asiatico, ha fatto sapere di voler considerare con la massima attenzione una offerta da rivolgere al London Metal Exchange: la crescita economica è ancora rallentata ed è per questo motivo che la piazza cinese sta puntando con decisione a costruire un nuovo business che abbia come punto di riferimento le principali commodities internazionali. L’opportunità è interessante, ma l’Hkex non ha escluso che vi possano essere altre opzioni simili. In questo caso, comunque, si è interessati alla più grande piattaforma al mondo per quel che concerne appunto il trading dei metalli.
Gli investitori puntano sui rialzi del rame
Il rame e i suoi investimenti finanziari, quindi i contratti futures che vengono scambiati a livello internazionale, stanno beneficiando di una fase molto lunga di scommesse al rialzo (bullish): il rally in questione, infatti, dura da almeno quattro settimane consecutive e rappresenta il periodo più lungo in questo senso da quattro mesi a questa parte. Nello specifico, i rialzi sono stati favoriti dal rafforzamento delle manifatture che ha coinvolto sia la Cina che gli Stati Uniti, oltre al calo piuttosto consistente delle scorte in questione, a livelli che non venivano rilevati da ben due anni. Le contrattazioni di riferimento sono ovviamente quelle del London Metal Exchange.
Metalli di base, prosegue il rally al London Metal Exchange
I metalli industriali stanno proseguendo imperterriti il loro incredibile rally: si tratta infatti del secondo giorno consecutivo che il London Metal Exchange fa registrare dei guadagni importanti, configurando uno dei migliori risultati dell’ultimo biennio (era dal 2009 che non si verificava una situazione simile), grazie soprattutto ai buoni dati manifatturieri che sono giunti dalla Cina. Nel dettaglio, l’ex Impero Celeste ha messo in luce una interessante crescita delle proprie produzioni nel corso di questo mese, almeno secondo quanto rilevato dagli indici di Hsbc e Markit Economics. Ma c’è anche da dire che i metalli hanno subito questo fondamentale rialzo a causa delle buone performance delle esportazioni giapponesi, aumentate più di quanto ci si potesse aspettare.
Rame, buon rialzo dei futures a Londra e a Chicago
Tra i vari rialzi del London Metal Exchange, quello del rame è senza dubbio tra i più importanti: questa performance rappresenta la principale conseguenza della stabile domanda proveniente dal continente asiatico, con la Cina a dominare come di consueto i consumi in questione. In particolare, le scorte di rame in Asia sono diminuite nel corso della ventunesima e ventiduesima sessione, mentre le due successive sono state caratterizzate da un incremento che ha compensato tutto. Come ha opportunamente rilevato Standard Chartered, inoltre, la domanda ha subito un interessante aumento anche in Giappone, senza dimenticare gli ottimi ordinativi. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che le spedizioni di rame relative ai prossimi tre mesi sono riuscite a guadagnare 2,1 punti percentuali, attestandosi a quota 7,441 dollari la tonnellata presso la stessa piazza londinese.
Il rame rallenta a causa del report Usa sull’occupazione
La caduta del rame a New York e Londra è stata tanto fragorosa quanto inattesa. Solamente pochi giorni fa, infatti, la commodity era riuscita a far registrare performance importanti, invece l’ultima settimana è stata contrassegnata da un declino che non veniva conseguito da almeno due settimane: in particolare, il calo è stato provocato dal rapporto statunitense sull’occupazione, con gli stipendi degli americani che sono cresciuti meno di quanto ci si aspettasse a giugno. Come si collegano questi due eventi? I datori di lavoro statunitensi hanno aumentato di 18mila unità la forza lavoro in questione, il dato più basso da ottobre scorso; di conseguenza, il tasso di disoccupazione ha subito un incremento a dir poco inatteso, come messo in luce chiaramente dal Dipartimento del Lavoro. Gli economisti si aspettavano un rialzo molto più consistente, ben 105mila lavoratori, e questo è stato un vero danno per gli Stati Uniti, maggior consumatore di rame dopo la Cina.
Futures: si prevede una settimana in forte calo per il rame
Il rame comincia a brillare molto meno che nei giorni passati: la domanda del metallo in questione dovrebbe infatti indebolirsi parecchio in Cina, la quale rappresenta il maggior consumatore a livello internazionale, visto che la nazione asiatica vuole contrastare in questo modo l’inflazione galoppante. È evidente, quindi, come anche i contratti futures legati a tale elemento chimico stiano risentendo in modo negativo di questa situazione. Cerchiamo di capire la vicenda dal punto di vista degli investimenti finanziari. I prezzi sono previsti in discesa per la prossima settimana; in pochi si sono sbilanciati su un possibile rialzo e ancora meno su delle leggere variazioni. In particolare, il rame relativo alle spedizioni dei prossimi tre mesi ha già ceduto 1,1 punti percentuali, attestandosi a quota 8,735 dollari per ogni singola tonnellata, un dato che si riferisce al London Metal Exchange.