I contratti futures sul platino sono cresciuti nel corso delle contrattazioni di ieri come non accadeva da ben diciassette settinane: le performance dei derivati collegati al metallo prezioso sono schizzate verso l’alto a causa del calo produttivo fatto registrare dalla Anglo American Platinum Limited, maggior produttore al mondo. Allo stesso tempo, il palladio ha proseguito il proprio rally, raggiungendo la quotazione più alta dal settembre del 2011 (un ulteriore rialzo dunque). Il colosso industriale sudafricano ha riportato una perdita piuttosto evidente nel corso del 2012, vale a dire 8,8 punti percentuali in meno, con i costi che sono invece aumentati in modo deciso.
New York Mercantile Exchange
Futures: gas naturale in rialzo grazie alle rigide temperature
I futures collegati al gas naturale e scambiati a New York sono aumentati fino al loro picco più alto delle ultime tre settimane: gran parte del merito per questa performance positiva si deve senza dubbio alle ultime previsioni metereologiche, le quali hanno messo in luce temperature al di sotto della media e, di conseguenza, un maggior consumo di carburante. Il +4,2% fatto registrare dalla commodity in questione ha colto al balzo le ultime statistiche rese note dall’Mda Weather Services, secondo cui i valori più basso saranno riscontrati nella regione dei Grandi Laghi tra il 21 e il 25 gennaio prossimi. Un report della Us Energy Information Administration ha invece mostrato come le scorte di carburante siano scese la scorsa settimana ai minimi da febbraio del 2011.
Il clima mite rallenta i futures sul gas naturale
Le previsioni settimanali per i futures sul gas naturale di due mesi fa sono state dominate da performance al rialzo per quel che concerne questi derivati: la giornata odierna, al contrario, ha visto gli strumenti in questione scendere fino al livello più basso delle ultime undici settimane. Il declino è stato provocato, in particolare, da un report del governo americano, secondo cui le scorte a stelle e strisce sono aumentate in maniera inattesa, dopo che il clima mite ha tagliato la domanda di combustibile per il riscaldamento.
Le previsioni settimanali per i futures sul gas naturale
Una settimana esatta fa c’è stato ancora un calo per i futures sul gas naturale: che cosa si prospetta invece per quel che riguarda i sette giorni che cominciano proprio oggi? Le contrattazioni di venerdì si sono caratterizzate per una sostanziale stabilità e un livello molto vicino ai massimi di dicembre 2011. In aggiunta, non bisogna nemmeno dimenticare che i contratti relativi alle spedizioni del prossimo mese di novembre si sono attestati a quota 3,602 dollari per milioni di unità termiche britanniche presso il New York Mercantile Exchange.
Ancora un calo per i futures sul gas naturale
Con l’avvicinarsi dell’inverno e delle temperature più fredde non si può non parlare dei contratti futures legati al gas naturale: gli strumenti finanziari in questione sono stati protagonisti del terzo declino negli ultimi tre giorni, a causa, in particolare, delle previsioni metereologiche, le quali hanno messo in luce come il clima sarà più caldo del normale nei prossimi giorni. Di conseguenza, si è ridotta e non poco la domanda per il gas utile al riscaldamento delle abitazioni. Dopo i rialzi di due settimane fa (il punto sui contratti futures), il gas naturale ha perso negli ultimi tempi qualcosa come due punti percentuali. Le previsioni a cui si è fatto riferimento in precedenza sono quelle degli Stati Uniti per il periodo compreso tra il 13 e il 17 ottobre.
Il punto sui contratti futures
Una nuova settimana si sta per concludere e occorre fare il punto su quelle che sono state le principali performance dei contratti futures. Si può cominciare questo discorso con il gas naturale. In effetti, gli strumenti in questione sono riusciti a terminare la giornata di ieri con il secondo guadagno consecutivo a New York, sfruttando la speculazione che riguarda le scorte, visto che c’è la convinzione che non raggiungeranno la loro capacità massima prima che le temperature invernali facciano aumentare la domanda.
Futures e soft commodities: in rialzo zucchero e caffè, tonfo del cacao
La giornata di ieri è stato davvero intensa per quel che concerne le soft commodities per eccellenza che sono quotate, vale a dire lo zucchero, il caffè e il cacao. Cerchiamo dunque di capire quali sono state le ultime performance dei rispettivi contratti futures e quali eventi hanno influenzato le stesse. Cominciando a parlare dello zucchero grezzo, c’è da dire che il contratto maggiormente attivo in questo momento è quello che prevede le spedizioni del mese di luglio: ebbene, il New York Mercantile Exchange ha assistito a un rialzo di tredici centesimi, il che equivale a dire che gli strumenti finanziari in questione sono aumentati dello 0,6% e si sono attestati a quota 20,86 centesimi la libbra. I mercati si sono più che consolidati, ma bisogna sottolineare soprattutto le pressioni esercitate dalle ultime notizie provenienti dai raccolti del Brasile, il maggior produttore al mondo.
Il nuovo rating spagnolo fa calare i futures petroliferi
Il petrolio è calato dopo aver toccato il suo livello più alto delle ultime quattro settimane a New York: il ridimensionamento del rating creditizio della Spagna ha inciso in maniera profonda su queste quotazioni, tanto da influire in modo decisivo sulla domanda di carburante per quel che riguarda il continente europeo. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che i contratti futures collegati al greggio sono scesi di oltre 0,8 punti percentuali al momento dell’annuncio del declassamento della nazione iberica da parte di Standard & Poor’s. La qualità petrolifera West Texas Intermediate potrebbe subire la stessa sorte nel corso della prossima settimana, in particolare alla luce della minore fiducia nei confronti dell’area dell’euro e della crescita inferiore alle attese dell’economia americana.
Futures e gas naturale, un’ultima settimana in declino
I contratti futures sul gas naturale sono ormai giunti al loro livello più basso dell’ultimo anno, dopo gli alti livelli raggiunti negli Stati Uniti e le previsioni relative al meteo di questo mese di novembre, le quali hanno guidato al ribasso le tariffe: per quel che concerne il New York Mercantile Exchange, i contratti futures relativi a questa commodity (nello specifico si tratta di quelli collegati alle spedizioni del mese di dicembre) hanno perso oltre sei punti percentuali nel corso dell’ultima settimana, facendo segnare uno dei ribassi più consistenti da cinque mesi a questa parte. Tra l’altro, questi stessi contratti sono calati nelle ultime otto sessioni di trading, cedendo sul terreno ben quindici punti percentuali dall’inizio di questo mese.
Gas naturale: i futures avanzano a causa delle speculazioni
Il gas naturale può essere considerato il protagonista principale delle ultime contrattazioni dei futures: tali strumenti finanziari, infatti, sono saliti fino al loro prezzo più alto dell’ultimo trimestre, a causa, in particolare, delle speculazioni relative a un deficit delle scorte conseguente al clima più caldo e alla bassa produzione. Il rialzo che è stato fatto registrare in questo senso è stato pari al 2,8% presso l’Intercontinental Exchange di New York. Si tratta di un dato importante, il quale deve essere strettamente collegato all’ultimo report del Dipartimento Energetico americano: tale documento ha parlato espressamente di un output di gas naturale in calo di ben 1,9 punti percentuali in quarantotto stati federali, mentre le riserve attualmente disponibili ammontano a 1.685 trilioni di piedi cubici (circa 47 trilioni di metri cubi), un totale in declino rispetto alla media quinquennale.
Gas naturale, brusco declino per i futures a New York
L’ultimo declino dei contratti futures sul gas naturale a New York non è altro che la principale conseguenza dell’ultimo rapporto del Dipartimento energetico americano, il quale ha messo in luce un calo piuttosto imprevisto delle scorte statunitensi. Entrando maggiormente nel dettaglio, il gas è sceso ai livelli dello scorso 1° marzo, con le scorte in questione che si sono attestate a quota 1,674 trilioni di piedi cubici. Secondo Cameron Horwitz, analista presso la Canaccord Genuity di Houston, si tratta indubbiamente di numeri improntati al ribasso, con il mercato di riferimento che ha alcuna ragione, a questo punto, di alzare le proprie tariffe oltre i quattro dollari. Le spedizioni relative al mese di aprile sono calate di dieci centesimi di dollaro (-2,5%) al New York Mercantile Exchange, con lo stesso gas che è stato scambiato a 3,867 dollari. Nel complesso, poi, i contratti futures hanno ceduto il 13% nel corso di questi primi mesi del 2011.
New York: in crescita i contratti futures sul gas naturale
Il gas naturale comincia a dominare la scena degli investimenti finanziari ancor prima dell’inizio vero e proprio della stagione più fredda: in effetti, stupisce soprattutto il rialzo fatto registrare dai relativi contratti futures, i quali hanno inanellato la loro quinta settimana consecutiva di guadagni, a causa soprattutto delle previsioni meteorologiche più rigide del normale che caratterizzeranno il mese di novembre e della conseguente domanda di carburante per il riscaldamento. Le temperature al di sotto della media stagionale dovrebbero riguardare, in particolare, la costa orientale degli Stati Uniti e parte del Golfo del Messico, secondo quanto rivelato dal Commodity Weather Group di Bethesda (Maryland).