La Nuova Zelanda ha provveduto a emettere 2,5 miliardi di dollari locali (poco più di due miliardi di dollari per la precisione) in titoli inflation-linked: per la nazione oceaniana si tratta della prima vendita dal 1999 per quel che concerne questo tipo di debito, oltre che la maggiore offerta singola di sempre. L’andamento dei prezzi al consumo sembra essere una costante per il paese in questione, dato che già quattro mesi fa la Nuova Zelanda era concentrata su inflazione e lungo termine. Non bisogna comunque dimenticare che i “Kiwis” sono specializzati soprattutto nel settore dei covered bond.
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La Nuova Zelanda si concentra su inflazione e lungo termine
La Nuova Zelanda sta pianificando nel dettaglio un aumento delle vendite per quel che concerne i bond governativi a lungo termine: tra l’altro, il governo di Wellington sta considerando la sua prima quotazione collegata al tasso di inflazione, una decisione che non viene presa da ben tredici anni. Il motivo, però, è presto detto. In effetti, la domanda dei titoli in questione è aumentata in maniera decisa per la nazione oceaniana, il mercato sovrano che vanta le migliori performance al mondo. In pratica, il Debt Management Office locale è interessato a costruire un volume di strumenti che contempli la maturazione nel mese di aprile del 2023, vale a dire il debito di maggiore durata.
Nuova Zelanda: previsto boom di covered bond per le banche
Le banche della Nuova Zelanda hanno deciso di intensificare il loro utilizzo di covered bond e depositi retail al fine di finanziare i loro programmi di prestito: la scelta in questione si è resa necessaria alla luce del costo delle fonti di denaro che provengono da nazioni estere e che minaccia di rincarare in modo pesante. Tra l’altro, il governatore della Reserve Bank of New Zealand, Alan Bollard, ha fatto sapere che la stabilità finanziaria del paese oceaniano è sensibilmente migliorata, per lo meno da quando è stato pubblicato l’ultimo report, lo scorso mese di novembre. In aggiunta, la fragilità della situazione che si avverte a livello dell’Emisfero Settentrionale si sta leggermente allentando, tanto da poter essere la causa di rialzi per quel che riguarda i finanziamenti all’ingrosso destinati ai prestatori locali.
Westpac lancia un bond in favore dei terremotati di Christchurch
Westpac rappresenta una delle principali banche di tutta l’Australia, oltre che il secondo gruppo creditizio della Nuova Zelanda: l’istituto si sta segnalando in questi giorni per una operazione molto nobile, vale a dire il lancio del bond “Red & Black”, il quale si pone l’obiettivo di raggranellare il maggior quantitativo possibile di denaro da destinare poi ai terremotati di Christchurch. Come è noto, la città neozelandese è stata colpita da un terribile sisma nel 2010 e i danni materiali sono stati ingenti. Questo titolo obbligazionario beneficerà di una scadenza a cinque anni e un rendimento iniziale del 5,8%; mezzo punto percentuale di questo interesse, poi, verrà donato al Christchurch Eartquake Appeal Trust, in modo da rendere più rapida la ricostruzione. L’offerta potrà essere sottoscritta per altre tre settimane e a partire da martedì prossimo.
La Cina si propone per l’acquisto dei bond neozelandesi
Bill English, ministro delle Finanze della Nuova Zelanda, ha scoperto le carte in tavola per quel che riguarda il versante obbligazionario della nazione oceaniana: in effetti, China Investment Corporation, un fondo sovrano attivo in campo sanitario, ha espresso la forte intenzione di acquisire questi bond governativi. Che cosa li ha resi così appetibili per suscitare l’attenzione della seconda economia mondiale? C’è anzitutto da precisare che altri paesi asiatici si sono fatti avanti in tal senso, come ad esempio Hong Kong, Singapore e la Malesia. Il debito del governo di Wellington viene infatti visto da questi stati come la scelta più adatta per ridurre l’eccessiva dipendenza dagli assets denominati in dollari americani nel momento in cui le riserve finanziarie devono essere investite. L’indiscrezione di English è tratta da un giornale locale, il Marlborough Express, il quale ha riportato nel dettaglio le frasi del titolare del dicastero economico.
Prysmian in Australia per la nuova rete a banda larga
Prysmian ha annunciato d’aver acquisito in Australia una commessa da 300 milioni di dollari australiani, corrispondenti a 223 milioni di euro, per cavi in fibra ottica legati alla realizzazione della nuova rete di telecomunicazioni a banda larga. Il contratto, in particolare, è stato acquisto da NBN – National Broadband Network Co Limited, una società appositamente creata dal Governo australiano, ha una durata di cinque anni, ed è stato stipulato attraverso la controllata locale Prysmian Telecom Cables & Systems Australia Pty Ltd. Quello per il quale Prysmian ha acquisto la commessa è uno dei più grandi ed importanti progetti infrastrutturali che siano stati mai realizzati in Australia; la rete di telecomunicazioni a banda larga, infatti, andrà a collegare il 93% degli edifici commerciali e residenziali del Paese.