Venerdì negativo per i futures sulla gomma

La gomma è stata protagonista ieri di un declino che ha compensato il primo ricavo settimanale della commodity: in particolare, stanno crescendo le preoccupazioni relative al rallentamento delle economie globali e alle conseguenze di questo evento sulla domanda della materia prima. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre sottolineare come i contratti futures relativi alle spedizioni di marzo sono calati di un punto percentuale, attestandosi a quota 257,7 yen il chilogrammo (3,224 dollari la tonnellata per la precisione) presso il Tokyo Commodity Exchange.

Contratti futures: gomma in forte calo a Tokyo

La gomma ha vissuto un’ultima giornata di contrattazioni davvero negativa: i futures relativi alla commodity sono infatti calati in maniera consistente dopo essere aumentati fino a uno dei loro livelli massimi. La spiegazione per un andamento così altalenante è semplice, visto che tali strumenti finanziari sono stati influenzati dal rafforzamento dello yen, il quale ha ridotto sensibilmente l’appeal dei contratti denominati in valuta giapponese. Le spedizioni di settembre hanno ceduto 1,3 punti percentuali, attestandosi a quota 420,5 yen per ogni chilogrammo, bruciando di fatto il guadagno precedente (+2,8%) presso il Tokyo Commodity Exchange. Il record che si accennava in precedenza è stato invece raggiunto pochi giorni fa (+5,3%). Secondo gli analisti asiatici, questo fatto deve essere esaminato come un vero e proprio mix di fattori: in particolare, uno yen più forte vuole significare una gomma più debole, mentre la produzione di lattice è risultata bassa per tutta la stagione invernale.

Bond giapponesi in evidente calo: lo yen si rafforza

Le obbligazioni del governo giapponese hanno subito una fondamentale impennata proprio nel corso della giornata di ieri: è stato proprio questo incremento a provocare lo spostamento della curva dei rendimenti verso i livelli pluriennali più bassi, visto che gli investitori devono fronteggiare una situazione economica in cui lo yen continua a rafforzarsi e le esportazioni della nazione asiatica diventano sempre più dipendenti dai paesi esteri. In particolare, i ricavi che si possono ottenere dai bond più “lunghi” hanno fatto registrare dei ribassi piuttosto consistenti, a causa degli ultimi annunci di Bank of Japan, la quale ha avanzato un’offerta per l’acquisto di 350 miliardi di yen, con i prodotti che presentano una scadenza che arriva fino ai trent’anni. Il benchmark decennale, invece, ha sfiorato per un breve momento il punto percentuale (0,980%), il peggior record in senso negativo da sette anni esatti.

Yen sottovalutato? Con Credit Suisse si sfrutta l’apprezzamento

yen_dw_wirtschaft_s_337215gLo yen, valuta giapponese di importante riferimento sui mercati finanziari, si trova ancora in una fase di sottovalutazione. Eppure, la divisa nipponica è la protagonista assoluta delle ultime offerte del mondo degli investimenti: in particolare, Vontobel Europe, per mezzo del suo direttore del comparto, Massimo Jakelich, ha fatto sapere di avere effettuato consistenti acquisti proprio in yen, una curiosità e una conferma allo stesso tempo che è stata svelata agli investitori al momento della presentazione del fondo target return, il quale fa completo affidamento alla gestione dell’Italia. Tutto questo interesse è presto spiegato. In effetti, c’è la convinzione che il fatto che la moneta asiatica sia attualmente asiatica prelude a una intensa fase di apprezzamento valutario, almeno per quel che concerne il breve termine. Allora è possibile sfruttare in qualche modo questa opportunità con adeguati prodotti finanziari?