Il Conto Arancio, promosso dal colosso Ing Direct, è uno dei conti remunerati più noti sul mercato, ed offre la possibilità di “parcheggiare” la liquidità ottenendo da questa un rendimento superiore sia a quello offerto di norma da un “classico” conto corrente, sia agli strumenti finanziari a breve termine ed a basso rischio come possono essere i Buoni Ordinari del Tesoro (Bot). Attualmente, il Conto Arancio offre un rendimento base lordo dell’1,50%; la tassazione sui conti di deposito remunerati è al 27%, il che significa che il rendimento annuo netto di Conto Arancio è all’1,09% con capitalizzazione annuale degli interessi. In ogni caso, c’è la possibilità di ottenere rendimenti più elevati con il Conto Arancio: innanzi tutto, tutti i nuovi sottoscrittori possono aderire alla promozione che prevede, per i primi sei mesi, un tasso annuo lordo del 2,50%; questo significa che nei primi sei mesi il rendimento netto ottenuto sarà pari allo 0,91%.
rendimenti
Buoni fruttiferi: cosa sono e quanto rendono
I Buoni fruttiferi, così come i titoli di Stato, ovverosia i Bot, Btp, Cct, e Ctz, sono degli strumenti d’investimento del risparmio ideali per chi a fronte di un rendimento, basso in questo momento, vuole proteggere il capitale e dormire sonni tranquilli. I Buoni fruttiferi, infatti, sono garantiti dallo Stato, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, e sono distribuiti dal Gruppo Poste italiane; la restituzione del capitale investito è sempre garantita, così come è garantita la maturazione degli interessi che i Buoni fruttiferi offrono. Escludendo le spese fiscali, i Buoni fruttiferi postali possono essere sottoscritti dal risparmiatore senza spese, così come il loro rimborso è senza l’applicazione di costi ed oneri. Il risparmiatore, in base ai propri obiettivi temporali di investimento, può sottoscrivere Buoni fruttiferi con scadenze brevi, oppure con scadenze lunghe, fino ad una durata massima di 20 anni.
Conti remunerati: cosa offre Rendimax
Rendimax è uno dei più noti conti remunerati presenti sul mercato. E’ uno strumento finanziario a basso rischio, promosso da Banca Ifis, che permette di ottenere dalla liquidità, versata sul conto remunerato, un interesse superiore non solo alla media dei rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), e quindi dei titoli di Stato a breve e brevissimo termine, ma anche alla media dei rendimenti offerti di norma dal sistema bancario ed in particolare da un “classico” conto corrente. Attualmente, Rendimax offre il 2,48% lordo di interesse potendo fruire del vantaggio che non ci sono vincoli, non ci sono spese, ed i soldi sono sempre disponibili per prelevarli dal conto remunerato, così come si possono chiaramente effettuare anche dei versamenti aggiuntivi.
Fondi Comuni: focus su Obbligazionari e Flessibili
Per il quinto mese consecutivo, anche nello scorso mese di novembre in Italia i Fondi comuni di investimento hanno fatto registrare in Italia un andamento positivo della raccolta; a guidare il settore, al netto dei riscatti, sono stati i Fondi della categoria degli Obbligazionari, in linea con la tendenza dei risparmiatori ad avvalersi di strumenti del risparmio gestito aventi un basso livello di rischio ed un buon potenziale di guadagno nel breve, medio e lungo periodo. Non a caso, con un patrimonio complessivo pari a ben 160,5 miliardi di euro, i Fondi Obbligazionari “coprono”, in base ai dati di fine novembre, il 38% del totale degli asset detenuti e gestiti dai Fondi; inoltre, sulla base della consueta rilevazione mensile a cura di Assogestioni, a novembre c’è stato un discreto interesse anche per i Fondi Bilanciati, che hanno fatto registrare una raccolta pari a 124 milioni di euro per un totale di asset detenuti pari a 16 miliardi di euro, corrispondente al 3,9% dell’intero patrimonio investito in Fondi.
Ctz e Cct: rendimenti a confronto
Chi punta ad investire somme di denaro su strumenti finanziari sicuri e garantiti dallo Stato, anche a fronte di un rendimento basso, ha sostanzialmente quattro possibilità di scelta tra Bot, Btp, Cct e Ctz. Negli ultimi tempi, il Bot, sia con scadenza trimestrale, sia semestrale o annuale, rende così poco che, togliendo le tasse e le commissioni bancarie, gli interessi netti percepiti su base annua sono risibili. Il Btp, invece, offre rendimenti più elevati all’aumentare della scadenza del titolo stesso, ma contestualmente ci si espone ai rischi di oscillazioni di prezzo che di norma Btp con scadenza a dieci, venti o trenta anni fanno registrare anche nel breve e nel brevissimo periodo. Di conseguenza, al fine di ottenere rendimenti più elevati, a fronte di un minor rischio legato alle oscillazioni di prezzo sul mercato, può essere interessante l’investimento in Cct oppure in Ctz.
Bot: massima sicurezza, basso rendimento
Il Bot, Buono Ordinario del Tesoro, è una delle soluzioni d’investimento e di remunerazione del risparmio tra le più sicure sul mercato in Italia, visto che trattasi di un titolo pubblico, garantito dallo Stato, e collocato con procedure chiare e trasparenti da parte del Ministero dell’Economia. A fronte della sicurezza massima, pur tuttavia, corrisponde un rendimento che attualmente è molto basso. In passato, i Buoni Ordinari del Tesoro, infatti, offrivano rendimenti molto interessanti al punto che è stata coniata negli anni la categoria dei “Bot-people“, ovverosia quella categoria di risparmiatori alla ricerca di una remunerazione del capitale certa, buona e senza rischi. Ma con il costo del denaro in Europa all’1%, così come attualmente fissato dalla Banca centrale europea, ed a seguito dello scenario recessivo e dell’inflazione molto bassa, un Bot al netto rende in questo momento su base annua meno dell’1%.
Fondi comuni d’investimento: l’importante è diversificare
Autonomia, controllo, diversificazione, trasparenza e solidità. Sono questi, in estrema sintesi, i tratti caratteristici dell’investimento in Fondi comuni che, come messo in risalto da Assogestioni, può rappresentare un valido canale dove destinare i propri risparmi sia nelle fasi di forte crescita dei mercati, si anche nelle fasi di crisi come quella attraversata negli ultimi due anni. Innanzi tutto, i Fondi comuni nel nostro Paese sono soggetti ad un severo controllo e monitoraggio da parte sia della Consob, sia della Banca d’Italia, il che li rende degli strumenti che garantiscono tutela al risparmio soggetto solamente alle variazioni della quota in funzione dell’andamento dei mercati e non ad altre componenti o dinamiche. La trasparenza dei Fondi comuni è poi data dal fatto che le loro quotazioni, ogni giorno, sono consultabili su tutti i mezzi di informazione, dalla carta stampata ad Internet e passando per il televideo.
Etf titoli di Stato area euro da uno a tre anni
Chi vuole investire puntando sulla protezione del capitale, ed all’ottenimento, in un contesto di rischio molto basso, di un rendimento pari a quello dei titoli di Stato dell’area euro con scadenza da uno a tre anni, ha sostanzialmente tre strade da seguire: acquistare direttamente sul mercato un titolo di Stato, ad esempio un Btp con scadenza residua di massimi tre anni; acquistare quote di un fondo di investimento obbligazionario area euro a breve e medio termine; acquistare un Etf che investe in titoli di Stato area euro da uno a tre anni. Quest’ultima soluzione, a differenza ad esempio dell’acquisto di quote di fondi, permette di avere nel proprio dossier titoli un titolo le cui quotazioni sono monitorabili tutti i giorni di Borsa aperta, e liquidabile in ogni momento della giornata al prezzo di mercato corrente.