La giornata finanziaria odierna sarà caratterizzata anche e soprattutto per l’emissione relativa al Sedex di Borsa Italiana: è in questo segmento, infatti, che Royal Bank of Scotland ha deciso di lanciare un Bonus Plus Certificate su azione Unicredit. Di cosa si tratta per la precisione? Anzitutto, questo certificato di investimento andrà a beneficiare della liquidazione monetaria e della modalità europea di esercizio che si è avuto modo di riscontrare in molti altri casi. D’altronde, gli ultimi certificati di Rbs sulle principali commodities risalgono alla metà dello scorso mese di settembre.
Royal Bank of Scotland
Nuovi certificati di Rbs sulle principali commodities
Sono passati appena tre giorni da quando Royal Bank of Scotland ha lanciato sul comparto Sedex di Borsa Italiana ben quarantacinque Mini Futures Long and Short Certificates su futures di commodities; non è la prima volta che l’emittente britannica si cimenta in una emissione simile, dunque c’è una certa esperienza da questo punto di vista, ma è necessario approfondire quelle che sono le caratteristiche principali di tali strumenti. Anzitutto, il mercato specifico di quotazione è il comparto “Leverage Certificates” dello stesso Sedex, con il classico metodo della negoziazione continua.
DomesticMot: il nuovo bond a tasso misto di Rbs
Tasso Misto con Digital Cap: è questa la denominazione ufficiale scelta da Royal Bank of Scotland per la sua nuova obbligazione (il codice Isin di riferimento è GB00B78SXC73) che è stata lanciata presso il DomesticMot di Borsa Italiana. Come si intuisce già dal nome stesso, vi sono degli elementi ben precisi che caratterizzano questo bond. Anzitutto, però, bisogna specificare che l’operatore in acquisto è rappresentato da Banca Akros. Per quel che concerne, poi, le modalità di negoziazione, si farà affidamento sul corso secco: in pratica, per tutte quelle cedole la cui determinazione ha luogo il secondo giorno lavorativo che precede il primo di godimento della cedola stessa, sarà cura specifica dell’operatore inserire quelli che sono i compensi relativi ai contratti da liquidare il primo e il secondo giorno di godimento.
Rbs emette dei mini-futures collegati a internet
Parlare di investimenti finanziari in questi ultimi mesi significa soprattutto scommettere su un settore ben preciso, quello di internet: volendo essere più precisi, si fa molto affidamento sui social network, ma non solo. L’attesa per lo sbarco di Facebook a Wall Street è piena di speranze, per il momento però ci si può accontentare dell’ultima emissione di Royal Bank of Scotland. L’istituto di credito britannico è stato infatti protagonista del collocamento presso Borsa Italiana di alcuni interessanti certificati mini-futures, i quali sono collegati proprio alle performance dei colossi di questo comparto, vale a dire Google, Yahoo, Linkedin, Appe, Groupon e Zynga.
Royal Bank of Scotland affida i propri bond ai Bric e all’inflazione europea
La giornata di ieri di Borsa Italiana è stata caratterizzata senza dubbio dalla nuova emissione di Royal Bank of Scotland: l’emittente britannica ha infatti lanciato presso il Mercato Telematico Obbligazionario (Mot) ben due titoli obbligazionari distinti, con delle caratteristiche precise che vanno approfondite nel dettaglio. Nel primo caso, si tratta del bond denominato “Eur 7.500.000 Obbligazione Bric 2011/2016“ (il codice Isin di riferimento è GB00B6HYM000): tale titolo, come si può facilmente intuire, prevede uno stretto collegamento al gruppo di paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina), le economie emergenti su cui gli investitori fanno molto affidamento. L’importo complessivo è pari a 7,5 milioni di euro (7.500 strumenti finanziari per un importo unitario di mille euro).
Rbs mette a disposizione cinque nuovi Etf per Borsa Italiana
Mercati di frontiera, continente africano, Arabia Saudita, Brasile e America Latina: sono questi i cinque riferimenti finanziari che Royal Bank of Scotland ha deciso di collegare ai propri Exchange Traded Fund, strumenti che hanno cominciato a essere negoziati a partire dalla giornata odierna presso il segmento EtfPlus di Borsa Italiana. Il comparto scelto dall’emittente britannica è, volendo essere ancora più precisi, quello degli Oicr Aperti Indicizzati (Classe 2). Che tipo di fondi comuni potranno essere sottoscritti? Anzitutto, la valuta di negoziazione sarà l’euro, con un differenziale massimo di prezzo compreso tra i due e i quattro punti percentuali.
Rbs e mercato farmaceutico: lanciato il Global Big Pharma Etn
Royal Bank of Scotland ha deciso di affidarsi alle compagnie farmaceutiche per il lancio del suo nuovo Exchange Traded Note: tale prodotto, il quinto Etn che beneficia del marchio dell’emittente britannica, intende sfruttare un settore piuttosto redditizio e resistente alla crisi. Nel dettaglio, il Global Big Pharma Etn è stato quotato presso il Nyse Arca e avrà come riferimento di base ben sedici tra i maggiori colossi in campo farmaceutico, offrendo agli investitori un profitto potenziale relativo all’aumento dell’uso di medicinali tra la popolazione dei paesi più sviluppati (anche la Cina viene ricompresa in questo novero).
Royal Bank of Scotland, dividendo da un miliardo di sterline
Royal Bank of Scotland, istituto di credito britannico ben conosciuto in tutta Europa e non solo, sta per ricevere un dividendo pari a oltre un miliardo di sterline: la somma in questione si riferisce al flottante del suo comparto assicurativo e, più precisamente, a quanto si dovrà incassare nel corso del prossimo anno, come ha opportunamente spiegato il Sunday Telegraph citando la presentazione degli analisti. Il riferimento in questione, quindi, deve andare al segmento Rbs Insurance (meglio conosciuto con la sigla Rbsi), il quale detiene tra l’altro anche Direct Line e Churchill, due aziende piuttosto celebri del settore in questione. Rbsi, dunque, sta guardando con un certo interesse alla possibilità di un capitale ibrido, in pratica una sorta di debito che può anche includere delle azioni privilegiate e da sfruttare per rafforzare il capitale complessivo della compagnia.
Rbs, tredici Mini Long Futures su oro, argento e cotone
Royal Bank of Scotland conferma la propria predilezione finanziaria per la categoria dei Mini Futures Long e Short Certificates: l’ultima emissione presso Borsa Italiana, infatti, è avvenuta appena due giorni fa, con la consueta negoziazione continua del segmento Sedex. Che cosa prevede stavolta questa quotazione? I sottostanti saranno esattamente tredici, anche se poi faranno riferimento a due sole piazze finanziarie degli Stati Uniti, vale a dire il Comex e il Nybot. Nello specifico, verranno contemplati i contratti futures relativi all’argento, oro e rame (Commodity Exchange di New York) con tutte le scadenze previste a dicembre del 2011, mentre il New York Board of Trade sarà rappresentato da altri contratti con la medesima scadenza per quel che concerne le spedizioni e il cotone come unica commodity prevista.
Rbs, investimenti sull’oro con un nuovo Etc
Il fascino dell’oro è davvero intramontabile, soprattutto in questo momento in cui i mercati finanziari internazionali vivono una delle fasi più critiche della loro storia: la sicurezza di questa preziosa commodity consente agli investitori di allocare in maniera più adeguata i propri assets in portafoglio e di beneficiare di un rendimento interessante. Sono questi i motivi che hanno spinto Royal Bank of Scotland a lanciare un nuovo Exchange Traded Commodities focalizzato sul biondo metallo, il quale beneficia di una negoziazione presso la nostra Borsa Italiana. Si tratta, nello specifico, dell’Rbs Physical Gold ETCi. Quali sono i motivi e le caratteristiche che lo rendono così appetibile? Gli investitori interessati si espongono alla stessa maniera di coloro che acquistano e conservano l’oro fisico, ma in questo caso sono scongiurati tutti quei problemi che sono legati proprio a tale gestione, in primis i rischi e gli alti costi.
Rbs aggancia le proprie obbligazioni all’inflazione europea
L’inflazione del continente europeo è in una preoccupante fase di stallo, ma vi sono diversi prodotti finanziari che consentono di trarre benefici perfino da questi fenomeni: è il caso di Royal Bank of Scotland, la quale avvierà domani presso il Domestic Mot di Borsa Italiana le Obbligazioni Inflazione Europea (il codice Isin di riferimento è GB00B6HZ3D39). Che bond devono attendersi gli investitori? Si tratta di titoli negoziati a corso secco e che sono in grado di fruttare interessi lordi annui, da pagare in via posticipata; il valore nominale unitario è di mille euro, mentre gli strumenti che saranno effettivamente in circolazione è di 44.196 unità. Si parla di inflazione, quindi può sorgere spontaneo chiedersi quale sia l’indice da osservare da vicino nelle sue performance: in questo caso, i soggetti interessati dovranno affidarsi all’Eurostat Eurozone Hicp ex Tobacco, l’indice che viene appunto pubblicato su base mensile e che esamina nel dettaglio un paniere di beni ben definito.
Rbs propone le nuove obbligazioni Obiettivo 6%
Royal Bank of Scotland punta con decisione sul settore obbligazionario. L’ultima proposta in ordine temporale dell’emittente scozzese è infatti incentrata su dei bond specifici in grado di garantire un rendimento annuo piuttosto interessante: si tratta di Obiettivo 6%, titoli finanziari che prevedono un funzionamento particolare. Nel dettaglio, questi strumenti possono essere acquistati e ceduti tranquillamente in qualsiasi istituto di credito del nostro paese. Queste obbligazioni di tipo “senior”, vale a dire quelle che consentono un rimborso del capitale e degli interessi in via prioritaria rispetto, ad esempio, ai bond subordinati, sono negoziabili anche prima della scadenza che è stata prefissata e sono quotate nel Mercato Telematico delle Obbligazioni di Borsa Italiana. Inoltre, volendo citare altre caratteristiche interessanti, la liquidità è esposta da Banca Akros, mentre l’investimento minimo deve essere necessariamente di mille euro.
Certificates: con Rbs si investe su Mongolia e metalli rari
È diverso tempo ormai che gli investitori internazionali si stanno concentrando con sempre maggiore convinzione sulla Repubblica di Mongolia. La scelta non è casuale: lo stato asiatico sta infatti crescendo in maniera impressionante sia dal punto di vista politico che da quello economico, ragione per la quale si può fare affidamento sulle risorse interne del paese. Ed è stato proprio questo obiettivo a spingere Royal Bank of Scotland a lanciare degli appositi Benchmark Certificates focalizzati sul territorio in cui Gengis Khan cominciò il proprio dominio. In particolare, uno dei certificati più interessanti è quello collegato all’indice Rbs Mongolia Opportunity, il quale replica fedelmente i nove titoli azionari delle principali aziende mongole, soprattutto quelle attive nell’estrazione del rame e dell’oro. Ma l’emittente scozzese non si è limitata esclusivamente alla nazione, ma anche ai metalli e alle terre rare.
Royal Bank of Scotland propone 99 nuovi Mini Futures
Royal Bank of Scotland conferma la sua predilezione finanziaria per i certificati di investimento: l’emittente di Edimburgo ha infatti scelto nuovamente il segmento Sedex di Borsa Italiana per lanciare novantanove Mini Futures Long e Short Certificates, diversificati quasi equamente su titoli azionari (48 prodotti) e su materie prime (i restanti 51 strumenti). L’offerta è dunque molto variegata e va analizzata nel dettaglio. Anzitutto, bisogna precisare che la giornata odierna sarà quella dell’inizio delle negoziazioni: i titoli collegati alle azioni beneficeranno di una liquidazione monetaria e di una modalità di esercizio europea. Quali azioni ha scelto di preciso Rbs? I settori contemplati sono diversi, ma prevalgono senza dubbio il comparto bancario e quello assicurativo.