Royal Bank of Scotland, uno degli istituti di credito più celebri del Regno Unito, torna ad affidarsi a Borsa Italiana per la sua nuova emissione di certificati di investimento: nel dettaglio, si tratta di quattro Mini Futures suddivisi in un prodotto che adotterà una posizione Long e tre che punteranno invece sulla posizione Short. Il riferimento finanziario sarà comunque sempre rappresentato dagli indici azionari. Le negoziazioni sono cominciate già da tre giorni, dunque è bene ricordare quali sono le caratteristiche principali di questa offerta. Il comparto scelto dall’emittente di Edimburgo è il Sedex, più precisamente il segmento dei Leverage Certificates; come accade di consueto in questi lanci, la liquidazione sarà di tipo monetario, mentre l’esercizio beneficerà della modalità europea.
Royal Bank of Scotland
Royal Bank of Scotland: due obbligazioni senior per l’Italia
Sono ormai due giorni che Royal Bank of Scotland, una delle principali banche del Regno Unito e del continente europeo, ha quotato sul Mercato Telematico delle Obbligazioni e sull’EuroTlx due prodotti che potrebbero interessare agli investitori che prediligono il tasso fisso: si tratta, nello specifico, di obbligazioni senior, la più diffusa fonte di finanziamento per gli istituti di credito, particolarmente indicate per coloro che vogliono tutelarsi contro il mancato rimborso dell’emittente. Entrando maggiormente nel dettaglio, il riferimento in questione va a Rbs 5,30 (il codice Isin per la relativa sottoscrizione è NL0009694272) e a Rbs 5,80 (il codice in questo caso è XS0574620513).
Rbs scalda i motori del Sedex con quarantotto mini certificates
Il settore bancario con Monte dei Paschi e Mediobanca, quello automobilistico con Fiat, ma anche i servizi petroliferi (Saipem e Tenaris): sono questi alcuni dei comparti che fanno parte della vasta offerta messa a disposizione da Royal Bank of Scotland, il celebre istituto britannico che ha puntato con decisione sul Sedex e su una delle sue tipiche emissioni, quella dei Mini Futures Certificates. Come si può evincere da quanto descritto in precedenza, c’è un elemento preponderante in questo senso, vale a dire la forte presenza di titoli azionari del nostro paese. La quotazione della banca scozzese è valida dal lancio di due giorni fa, mentre la scadenza che è stata fissata, uguale e indistinta per ognuno dei quarantotto strumenti, è il 6 novembre del 2011.
Scommettere sulle valute? Con i certificati di Rbs si può
Nella sua monumentale “Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta”, l’economista John Maynard Keynes si mostra sorpreso circa la sensibilità del sistema a variazioni della quantità di moneta a causa dell’esistenza di una varietà di opinioni riguardo a ciò che è incerto; ebbene, quella incertezza valutaria esiste ancora oggi, ma vi sono fortunatamente degli strumenti innovativi che consentono di scommettere con una certa sicurezza sulle principali divise internazionali. È il caso senza dubbio di Royal Bank of Scotland, la quale lancerà proprio domani presso Borsa Italiana due nuovi certificati di investimento molto utili in questo senso, vale a dire un Valuta Plus su monete estere e un altro quotato su Eonia (Euro Overnight Index Average). Si tratta, anzitutto, di due prodotti con scadenza a cinque anni, visto che il termine in questione è stato fissato al 24 novembre del 2015, mentre si potrà partire con un prezzo di emissione di cento euro.
Rbs si merita un bel trenta: quotati mini futures su indici azionari
I contratti futures lanciati ieri sul Sedex di Borsa Italiana da Royal Bank of Scotland saranno anche “mini” per quel che riguarda la loro denominazione, ma il quantitativo è davvero importante: in effetti, l’istituto di credito di Edimburgo ha provveduto a negoziare ben trenta Mini Futures Certificates che andranno a prendere come riferimento principale alcuni dei principali indici internazionali. I sottostanti sono davvero svariati e si va dal tedesco Dax di Francoforte al Dow Jones Industrial Average, passando per il Nasdaq 100, il Ftse Mib, lo Swiss Market Index e l’S&P 500. In tutti i casi, comunque, i prodotti in questione beneficiano di una scadenza a dieci anni, visto che il giorno che è stato fissato dalla banca è il 13 novembre del 2020.
Sedex: fragranza d’arancia per le opportunità offerte da Rbs
Profumano in tutta la loro essenza i fiori d’arancio che stanno coronando l’ennesimo “matrimonio” tra Royal Bank of Scotland e il segmento Sedex di Borsa Italiana: non è una scelta casuale quella del celebre agrume, visto che nell’emissione messa a disposizione dall’istituto britannico nel corso della giornata di ieri figura, tra gli altri, anche un Mini Future Certificate che prende a riferimento il succo d’arancia come commodity. In effetti, la banca di Edimburgo ha voluto mettere a disposizione dei propri clienti sette prodotti di questo tipo che sono espressamente quotati su beni e materie prime tra le più diverse. Di cosa si tratta esattamente? Le opportunità sono svariate, si va dal già citato succo d’arancia fino al frumento, passando anche per l’argento, il caffè, lo zucchero e il rame.
Rbs: bond, sempre bond, fortissimamente bond
Royal Bank of Scotland ha già deciso la data esatta in cui lancerà sul Mercato delle Obbligazioni Telematiche (uno dei principali segmenti di Borsa Italiana) i suoi nuovi titoli obbligazionari: si tratta, in effetti, di tre bond che verranno messi a disposizione dall’emittente britannica a partire dal prossimo 27 settembre. Non bisogna comunque dimenticare che tali strumenti finanziari saranno disponibili anche presso un’altra piazza finanziaria, vale a dire l’EuroTlx (il mercato presso cui avvengono gli scambi organizzati di contratti conclusi). Il celebre istituto di credito di Edimburgo conferma in tal modo la propria “predilezione” per gli strumenti di questo specifico comparto, rinnovando in maniera decisa la propria gamma. Di cosa si tratta esattamente?
Rbs in gran spolvero, lanciate tre obbligazioni strutturate
La giornata di oggi è piuttosto importante per Royal Bank of Scotland: l’istituto di credito britannico ha infatti scelto questo giorno per porre in essere la quotazione di tre nuove obbligazioni strutturate (si tratta di quei prodotti il cui rendimento è correlato agli indici di uno o più strumenti finanziari: in questo caso il rischio si riferisce soltanto al rendimento del capitale), le quali potranno essere negoziate presso l’Euro Tlx, il mercato delle obbligazioni appunto. La denominazione scelta dal gruppo di Edinburgo per il primo strumento è Royal Scala Crescente. I soggetti interessati potranno contare su una scadenza a sei anni, visto che i bond in questione giungeranno a compimento il 30 settembre del 2016. Spostando poi la nostra attenzione sugli aspetti più squisitamente finanziari, c’è da dire che si partirà con una cedola pari al 3%, mentre poi, grazie soprattutto a degli scatti annuali di 0,25 punti percentuali, l’ultimo rendimento sarà pari al 4,25%.
Certificates: stavolta Rbs punta sui mini-futures
Royal Bank of Scotland, una delle banche internazionali più importanti, ma soprattutto una realtà creditizia da sempre attenta alle possibilità di investimento finanziario più diversificate, ha associato il proprio marchio a una nuova iniziativa: in effetti, per quel concerne il comparto dei titoli azionari, c’è da dire che sono a disposizione ben venticinque nuovi futures in versione “mini”, i quali fanno affidamento alle performance delle più importanti azioni che fanno parte dell’indice Ftse Mib. Qualche nome? Si possono sicuramente elencare gli esempi di aziende e istituti di credito come Fiat, Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Enel, Assicurazioni Generali, Telecom Italia. Non si fa nessuna distinzione, ovviamente, tra il fatto che il titolo sia un bear o un bull, l’unico elemento che è rilevante è la scadenza, visto che la data deve essere uguale per tutti, il 15 maggio del 2020.
Rbs propone nuovi certificati su Ftse Mib ed Eurostoxx 50
Royal Bank of Scotland, istituto britannico di comprovata solidità e tradizione, ha deciso di focalizzare gran parte delle proprie offerte di investimento sui principali indici di mercato internazionali: in particolare, ci si attende molto dalle quotazioni odierne dei certificati che prenderanno come riferimento il Ftse Mib (si tratta dei cosiddetti Mini Future Long e Short), l’Eurostoxx 50, il Dax di Francoforte, il Nasdaq statunitense, l’Rdx Index (è l’indice russo, la sigla sta per Russian Depositary Index) e l’S&P 500. Dunque, come appare chiaro da questo primo elenco, la gamma è molto variegata, gli strumenti sono diversi e puntano tutte le loro performance sugli indici di paesi importanti. Anzitutto, c’è da dire che il prezzo di emissione iniziale sarà pari a 0,108 euro: l’ammontare di denaro dello strumento dovrà essere necessariamente convertito in valuta e al tasso di cambio finale, se un tasso può essere applicato in questo caso (per tasso di cambio finale si intende quel tasso che viene pubblicato dalla Banca Centrale Europea al momento della quotazione o della scadenza).
Certificati: Rbs propone nuovi mini futures su indici e titoli
Royal Bank of Scotland, nota banca britannica e tra i principali gruppi in Europa, ha deciso di focalizzare gran parte delle proprie energie sui certificati, proponendo agli investitori dei prodotti innovativi e interessanti: anzitutto, occorre rimarcare come sia stato introdotto un importante strumento sul Sedex, vale a dire il Twin Win, il quale basa essenzialmente le proprie performance sull’indice Eurostoxx50, facendo dunque comprendere che si tratta di un’offerta riservata a quei soggetti che puntano con decisione sui mercati europei. Ma le novità più rilevanti sono quelle relative ai dodici Mini Futures Certificates che prendono a riferimento i titoli di importanti società del nostro paese (codice Isin NL0009403120), come, ad esempio, Eni, Unicredit, Fiat, Intesa Sanpaolo, Generali, Tenaris e molti altri, ma soprattutto gli altri dodici Mini Futures che si baseranno invece sull’andamento dei principali indici internazionali.