Anche la Thailandia è matura per il suo primo sukuk

475256È ormai un dato di fatto, la finanza islamica sta conquistando proprio tutti (vedi anche La finanza islamica e le ambizioni turche). L’ultimo paese che potrebbe essere coinvolto in ordine temporale è la Thailandia. Perché proprio la nazione asiatica? Tutto nasce dal piano predisposto dalla Islamic Bank of Thailand, istituto di credito che è pronto a emettere il primo sukuk nella storia della finanza locale. In pratica, il governo di Bangkok ha già provveduto ad approvare il testo di legge che vieta la doppia tassazione per quel che riguarda i titoli azionari, anche se il ritardo accumulato in tal senso è di due anni.

I bond decennali e ad alto rendimento dell’Ucraina

L’Ucraina rappresenta la nazione con il rating più basso tra quelle che hanno emesso debito nel corso di questo 2012: il riferimento va senza dubbio all’ultima offerta obbligazionaria, la quale ha riguardato un importo complessivo pari a 1,25 miliardi di dollari, una operazione resasi necessaria per venire incontro alla domanda di quegli investitori che puntano ad alti rendimenti. Investire in mercati emergenti a caccia di dividendi può essere utile, ma in questo caso si cerca proprio di sfruttare la situazione non proprio rosea del paese dell’Europa orientale.

Ford lancia un bond decennale dopo oltre un anno

L’unità finanziaria di Ford Motor Company, la seconda compagnia automobilistica di tutti gli Stati Uniti, ha ottenuto ben un miliardo di dollari dalla vendita dei suoi primi bond decennali dell’ultimo anno: sono infatti passati più di 365 giorni da quando il colosso di Dearborn si è cimentato in una operazione finanziaria di questo tipo, con un prodotto che si presenta in maniera piuttosto interessante. Anzitutto, bisogna subito precisare che il debito in questione prevede un tasso del 4,25%, in modo da far conseguire agli investitori interessati un rendimento superiore di 260 punti base rispetto alla stessa scadenza prevista dal Tesoro americano.

Reliance Industries raddoppia le emissioni di bond di febbraio

Reliance Industries, la maggior compagnia privata di tutta l’India che è nota in tutto il mondo per i suoi prodotti chimici e il petrolio, ha deciso di lanciare sul mercato dei bond a scadenza decennale (la data prevista è il mese di febbraio del 2022), per un importo complessivo di cinquecento milioni di dollari e un ritorno economico di 5,4 punti percentuali. Il mese di febbraio si rivela dunque piuttosto proficuo dal punto di vista degli investimenti finanziari per il colosso di Mumbai, visto che è recente l’emissione di un titolo obbligazionario denominato in dollari americani e di durata identica (dieci anni per la precisione), con l’ammontare totale che è stato fissato in un miliardo. Come mai tante cessioni di questo tipo?

Ubs emette una obbligazione ibrida a dieci anni

Ubs, tra gli istituti di credito più famosi della Svizzera ma non solo, ha quotato un bond decennale in grado di assorbire le proprie perdite: il rendimento di base è stato senza dubbio più basso rispetto a quanto ci si aspettava inizialmente, un tentativo estremo di conquistare la fiducia di quegli investitori che puntano a simili caratteristiche finanziarie. L’obbligazione a cui si sta facendo riferimento sarà subordinata al Tier 2, il requisito supplementare di capitale di ogni banca, e garantirà un ritorno economico di ben 7,25 punti percentuali. L’importo complessivo è stato fissato in due miliardi di dollari, ma la domanda da parte dei soggetti interessati è andata ben oltre le previsioni, con 5,5 miliardi complessivi.

L’aviazione saudita emette il primo sukuk della sua storia

La General Authority of Civil Aviation, istituzione dell’Arabia Saudita a cui fa riferimento l’aviazione nazionale, ha annunciato la scorsa settimana la sua prima emissione di sukuk sul relativo mercato: tale titolo ha beneficiato di una sottoscrizione tripla rispetto a quanto offerto, segno che c’è un interesse crescente nel paese asiatico per questa specifica forma di investimento. Il presidente dell’autorità in questione, il principe Fahd bin Abdullah, ha espresso tutta la propria soddisfazione per questo evento, un debutto su cui erano state riposte molte speranze, ma mai delle dimensioni che poi sono state effettivamente registrate.

Rbs, tredici Mini Long Futures su oro, argento e cotone

Royal Bank of Scotland conferma la propria predilezione finanziaria per la categoria dei Mini Futures Long e Short Certificates: l’ultima emissione presso Borsa Italiana, infatti, è avvenuta appena due giorni fa, con la consueta negoziazione continua del segmento Sedex. Che cosa prevede stavolta questa quotazione? I sottostanti saranno esattamente tredici, anche se poi faranno riferimento a due sole piazze finanziarie degli Stati Uniti, vale a dire il Comex e il Nybot. Nello specifico, verranno contemplati i contratti futures relativi all’argento, oro e rame (Commodity Exchange di New York) con tutte le scadenze previste a dicembre del 2011, mentre il New York Board of Trade sarà rappresentato da altri contratti con la medesima scadenza per quel che concerne le spedizioni e il cotone come unica commodity prevista.

Unicredit, nuovo covered bond con durata decennale

UniCredit ha lanciato proprio nel corso della giornata odierna un nuovo covered bond: lo strumento in questione prevede un ammontare totale di un miliardo di euro, a conferma che il gruppo bancario ha intenzione di privilegiare l’accesso al mercato estero attraverso le sottoscrizioni degli assets migliori. Tra l’altro, questa emissione ha già incontrato il responso positivo da parte degli investitori istituzionali, consentendo in tal modo di raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissi per quel che concerne le dimensioni dell’offerta. In particolare, c’è stato il coinvolgimento di cinquanta investitori di nazionalità europea, in rappresentanza di una delle maggiori transazioni di mercato che siano mai state eseguite in questo ambito. Entrando nel dettaglio finanziario, c’è da dire che il titolo obbligazionario in questione provvederà a pagare una cedola pari al 5%, mentre il prezzo di emissione è stato fissato al 99,72%.

Goldman Sachs: titoli obbligazionari per gestire il debito

Goldman Sachs si affida con molta convinzione e altrettanta speranza ai titoli obbligazionari: ne è una chiara testimonianza la vendita di ben 2,75 miliardi di dollari relativi a tali strumenti finanziari, i quali seguono immediatamente la pubblicazione dei guadagni conseguiti dalla banca americana nel corso del secondo trimestre del 2011. Il gruppo statunitense ha quotato per la precisione bond con una scadenza fissata tra dieci anni e un rendimento economico complessivo pari al 5,25%, vale a dire 230 punti base al di sopra degli stessi prodotti messi a disposizione dal Tesoro. L’offerta in questione, la quale sembra voler fare concorrenza alla storica rivale, Morgan Stanley, è di gran lunga superiore al programma di quest’ultima, dato che l’ammontare totale era pari a due miliardi e il ritorno era stato fissato al 5,5%.

Mot: con Mediobanca va in scena il Quarto Atto

È sempre molto difficile scegliere nel variegato mondo dei prodotti finanziari, soprattutto se la società emittente è italiana: una novità importante in questo senso è quella messa a disposizione da Mediobanca. Si tratta delle obbligazioni Quarto Atto che prevedono un tasso variabile (c’è un limite massimo e uno minimo), titoli finanziari che sono stati lanciati da alcuni giorni presso il Mercato Telematico delle Obbligazioni di Borsa Italiana. Che cosa hanno di così speciale questi bond? Anzitutto, bisogna specificare che il livello minimo del tasso è pari al 4,5%, mentre non può andare oltre il 7,5%. Come si evince facilmente, inoltre, lo strumento è di tipo bancario e prevede una scadenza decennale, visto che la data di maturazione è stata fissata al 2021.

Royal Bank of Scotland propone 99 nuovi Mini Futures

Royal Bank of Scotland conferma la sua predilezione finanziaria per i certificati di investimento: l’emittente di Edimburgo ha infatti scelto nuovamente il segmento Sedex di Borsa Italiana per lanciare novantanove Mini Futures Long e Short Certificates, diversificati quasi equamente su titoli azionari (48 prodotti) e su materie prime (i restanti 51 strumenti). L’offerta è dunque molto variegata e va analizzata nel dettaglio. Anzitutto, bisogna precisare che la giornata odierna sarà quella dell’inizio delle negoziazioni: i titoli collegati alle azioni beneficeranno di una liquidazione monetaria e di una modalità di esercizio europea. Quali azioni ha scelto di preciso Rbs? I settori contemplati sono diversi, ma prevalgono senza dubbio il comparto bancario e quello assicurativo.

La Malesia annuncia nuovi bond islamici in dollari

Scadenza decennale e denominazione in dollari: sono queste le due caratteristiche che risaltano maggiormente per quel che concerne la nuova offerta di obbligazioni islamiche messa a disposizione dalla Malesia, in quella che rappresenta la seconda vendita di debito sovrano del 2011 per lo stato asiatico. L’intera gestione finanziaria spetterà a tre banche di investimento locali, le quali hanno anche proposto un ammontare complessivo compreso tra i 500 milioni e gli 1,7 miliardi di dollari, anche se per il momento queste indiscrezioni sono giunte da fonti anonime. Una vendita simile vuole sottintendere che lo stato federale vuole cedere il proprio debito islamico a un benchmark ben preciso, facendo riferimento a un’industria, quella dei titoli che rispettano i dettami della Shariah, che ha un valore complessivo di un trilione di dollari.

Indonesia: 2,5 miliardi dalla vendita di bond in dollari

L’Indonesia è riuscita nell’intento di vendere titoli obbligazionari denominati in dollari per un ammontare complessivo di 2,5 miliardi: tra l’altro, le scommesse erano tre volte superiori a questa cifra, una conferma del forte appetito che c’è attualmente per le economie in via di sviluppo, in special modo quelle asiatiche. I bond in questione avranno una scadenza decennale (la data è stata fissata al mese di marzo del 2021), con un rendimento pari al 4,875%. Le scommesse degli investitori citate in precedenza avevano invece raggiunto i 6,9 miliardi di dollari. C’è comunque da dire che le emissioni di debito da parte di nazioni emergenti sono aumentate di ben dieci punti percentuali in questo 2011, attestandosi a un volume complessivo di 265 miliardi di dollari; il governo di Giacarta, inoltre, può vantare un deficit di bilancio che rappresenta lo 0,6% del prodotto interno lordo.

La Spagna vende all’asta bond per 3,4 miliardi di euro

La Spagna ha deciso di cedere un buon ammontare dei propri titoli obbligazionari: l’ultima vendita, pari a 3,4 miliardi di euro, è la conseguenza più evidente della crescita della domanda e delle aspettative che si possono riferire alla Grecia e alla sua ristrutturazione del debito. Il Tesoro Público provvederà a emettere bond con scadenza a dieci anni per ben 2,49 miliardi di euro, il tutto a un rendimento medio del 5,47%, un ritorno economico superiore a quello stabilito appena un mese fa. Per il resto, poi, altri 885 milioni di euro verranno spesi per quel che concerne i bond che giungeranno a maturazione il 31 gennaio del 2024 (5,66%). Tra l’altro, la domanda obbligazionaria di questo tipo è in buon salute, ragione per la quale la nazione iberica ha deciso di percorrere tale strada.