La storia degli Etn come investimento finanziario è relativamente breve: la prima quotazione risale infatti al 12 giugno di 2006 grazie a Barclays, vera e propria leader in tale comparto, che da quel momento sta cercando di espandersi in maniera progressiva. Il debutto di questi giorni presso Borsa Italiana di questo specifico strumento è una conferma importante dell’interesse crescente nei confronti degli Exchange Traded Notes: la firma è sempre la medesima e inconfondibile, quella della britannica Barclays, la quale ha deciso dunque di mettere a disposizione il suo secondo prodotto destinato al nostro paese. La struttura è quella tipica, visto che l’Etn altro non è che un titolo di debito non subordinato e quotato appunto da un istituto di credito; la sua caratteristica conformazione consente agli investitori di accedere ai rendimenti dei vari indici di mercato, usualmente collegati a una strategia benchmark.
scadenza decennale
Rbs si merita un bel trenta: quotati mini futures su indici azionari
I contratti futures lanciati ieri sul Sedex di Borsa Italiana da Royal Bank of Scotland saranno anche “mini” per quel che riguarda la loro denominazione, ma il quantitativo è davvero importante: in effetti, l’istituto di credito di Edimburgo ha provveduto a negoziare ben trenta Mini Futures Certificates che andranno a prendere come riferimento principale alcuni dei principali indici internazionali. I sottostanti sono davvero svariati e si va dal tedesco Dax di Francoforte al Dow Jones Industrial Average, passando per il Nasdaq 100, il Ftse Mib, lo Swiss Market Index e l’S&P 500. In tutti i casi, comunque, i prodotti in questione beneficiano di una scadenza a dieci anni, visto che il giorno che è stato fissato dalla banca è il 13 novembre del 2020.
ExtraMot, Banco Popolare quota un nuovo bond a tasso fisso
La giornata di ieri è stata foriera di novità per quel che riguarda l’universo finanziario che fa capo a Banco Popolare: il gruppo veronese ha infatti deciso di mettere a disposizione dei propri clienti un nuovo titolo obbligazionario dalle caratteristiche piuttosto interessanti, prima fra tutte il tasso fisso. In quale direzione è andata, con esattezza, la scelta dell’istituto creditizio? Anzitutto, occorre tenere a mente il codice Isin, il quale è XS0555834984, il quale ci fa immediatamente comprendere un aspetto peculiare del bond in questione; quest’ultimo è stato destinato alla negoziazione su ExtraMot, il segmento di Borsa Italiana che quota espressamente i prodotti obbligazionari di tipo corporate.
Mercato obbligazionario, primi giorni di scuola per Luxottica
L’alunno è un po’ attempato per la “scuola”, ha trentanove anni e viene da Agordo, ma per il mercato obbligazionario non è mai tardi per cominciare: Luxottica, il noto gruppo bellunese attivo nella produzione e commercializzazione di occhiali, ha fatto il suo esordio sul segmento dei bond da poco più di una settimana, ma gli obiettivi sono già ambiziosi, si punta, in particolare, a una raccolta pari a 500 milioni di euro. Si tratta, comunque, di una scelta strategica, visto che il debito in scadenza deve essere rifinanziato in maniera urgente e per ottemperare a questo obbligo i titoli obbligazionari rappresentano una delle soluzioni più gettonate. Inoltre, i tassi di interesse attuali sono piuttosto bassi e questo non può che essere un incentivo per Luxottica.
Intesa fissa il prezzo del bond decennale: cedola al 5,15%
L’obbligazione Lower Tier II è il bond che Intesa Sanpaolo ha lanciato di recente sul mercato, con tanto di scadenza a dieci anni e un importo che è stato pari a 1,25 miliardi di euro: come è stato confermato, comunque, da Banca Imi, Credit Suisse, Deutsche Bank e Bnp Paribas, la transazione ha subito un nuovo prezzo di offerta, il quale ammonta a 99,663 euro, mentre, per quel che riguarda il resto, gli elementi più interessanti in questo senso sono rappresentati dalla cedola del 5,15% e dal premio di rendimento di 230 punti base rispetto al midswap (come è noto, si tratta della media tra il valore denaro-lettera dell’interest rate swap a sette anni). La scadenza, come è già stato precisato, è stata fissata alla data del 16 luglio del 2020, ma non si deve dimenticare che il prodotto dell’istituto creditizio può beneficiare di un rating di Aa3 da parte di Moody’s. Come mai si è resa necessaria una simile correzione del prezzo di fronte a prospettive interessanti?
La seconda emissione del bond spagnolo ammonta a 6 miliardi
L’evento in questione era molto atteso, in territorio iberico, ma non solo (si pensi all’Unione Europea ovviamente): il governo spagnolo ha provveduto a portare a compimento la sua seconda emissione di obbligazioni del Tesoro della nazione europea (uno dei componenti del “celebre” gruppo dei Pigs, il quale prevede anche l’Irlanda, il Portogallo e la Grecia, paesi attualmente in forte difficoltà economica), riuscendo in tal modo a far incrementare il totale dei bond che sono stati collocati nel corso del mese di luglio fino a sei miliardi, con riferimento particolare a quei titoli che avranno una scadenza tra dieci anni. Ebbene, cosa c’è da dire in merito a questa operazione e ai suoi esiti? Anzitutto, la notizia ha assunto i contorni della piena positività, visto che l’emissione obbligazionaria si è chiusa molto bene, così come è stato confermato da più fonti interne.