È un debutto assoluto quello di cui si è resa protagonista in queste ultime ore la Slovacchia in ambito finanziario. Per la prima volta nella storia, infatti, il governo di Bratislava ha emesso bond denominati in valuta giapponese, lo yen (vedi anche La Slovacchia combatte la crisi con un nuovo bond governativo). L’importo complessivo ammonta a circa trenta miliardi di yen, vale a dire l’equivalente di oltre 235 milioni di euro per la precisione. Si tratta di titoli obbligazionari che, come è facile intuire, sono destinati ai soli investitori finanziari di nazionalità nipponica, con molti settori ricompresi.
Slovacchia
La Slovacchia riapre due emissioni obbligazionarie
La Debt and Liquidity Management Agency della Slovacchia (Ministero delle Finanze) ha deciso di emettere nuovi titoli obbligazionari: l’importo complessivo di tali bond ammonta a 233 milioni di euro, un’asta su cui si è fatto molto affidamento. In pratica, bisogna subito sottolineare che gli strumenti finanziari in questione non sono altro che la riapertura di emissioni relative al 2011 e al 2012 (vedi anche La Slovacchia combatte la crisi con un nuovo bond governativo). Quali sono stati i risultati? Il confronto deve essere effettuato necessariamente con l’asta più vicina dal punto di vista territoriale, vale a dire quella dello scorso 18 marzo per la precisione. Anzitutto, le scadenze sono due, tre anni (tasso variabile) e undici anni.
La Slovacchia combatte la crisi con un nuovo bond governativo
Il governo slovacco ha emesso bond decennali per un importo complessivo di 1,75 miliardi di euro: la nazione dell’est europeo ha preso questa importante decisione finanziaria per far fronte in maniera più adeguata al proprio rallentamento economico (vedi anche Ultima asta obbligazionaria del 2012 per la Slovacchia). L’offerta in questione è stata caratterizzata da un rendimento superiore rispetto al tasso mid-swap di 122 punti base (l’1,22%). L’espansione di questa economia, improntata soprattutto alle esportazioni, dovrebbe far registrare una frenata piuttosto decisa, visto che la domanda estera si è notevolmente indebolita, mentre il taglio dei posti di lavoro è destinato a erodere la spesa al consumo.
Ultima asta obbligazionaria del 2012 per la Slovacchia
La Slovak Debt and Liquidity Management Agency (agenzia per la gestione del debito) ha provveduto a emettere 76,3 milioni di euro in titoli obbligazionari: per lo Stato dell’Europa centro-orientale si tratta di una vendita che è molto simile a quella di due mesi fa, quando la Slovacchia propose un bond a tredici anni. Anche in questo caso, infatti, il governo di Bratislava ha puntato sulla stessa identica scadenza (nel 2025 per la precisione), con un ammontare decisamente più alto rispetto all’ultimo precedente (a ottobre si puntò su un totale molto vicino ai sessantuno milioni di euro). A maggio di quest’anno, al contrario, ci fu spazio e l’opportunità per un’asta di bond quinquennali.
La Slovacchia propone un bond a tredici anni
La Slovak Debt and Liquidity Management Agency ha provveduto a emettere nel corso della giornata di ieri dei titoli obbligazionari a lungo termine: si tratta di bond che beneficiano di una scadenza pari a tredici anni, oltre che di un importo molto vicino ai sessantuno milioni di euro. La serie in questione non è altro che una riapertura di una precedente emissione finanziaria, vale a dire quella di due anni fa per la precisione. L’asta a cui si sta facendo riferimento ha fissato dei parametri ben precisi per gli strumenti finanziari. Anzitutto, la data effettiva di maturazione è quella del 14 ottobre del 2025.
Per la Slovacchia asta di bond quinquennali
La Slovakia Debt and Liquidity Management Agency ha provveduto alla vendita di 321,7 milioni di euro in titoli obbligazionari: l’asta slovacca era attesa da qualche giorno, dopo che lo stesso governo di Bratislava aveva preannunciato questa operazione e ora si conoscono anche le caratteristiche principali. In particolare, la scadenza scelta in questo caso è quella quinquennale (la data effettiva di maturazione è stata fissata al 19 gennaio del 2017), con una cedola interessante, pari a 4,625 punti percentuali per la precisione. Non si tratta comunque di una emissione nuova di zecca, bensì della riapertura di una quotazione precedente, lanciata attraverso una trattativa che risale ormai a quattro mesi fa.
Slovacchia, un bond triennale dopo la sfiducia al governo
Un governo nazionale dimissionario, privatizzazioni sospese a tempo indeterminato e una maggioranza in Parlamento alquanto risicata e traballate: è questo il ritratto più fedele di queste ultime ore che sta vivendo la Slovacchia, paese che già era salito agli onori della ribalta pochi giorni fa per il voto contrario al cosiddetto “fondo salva-stati”. Un’altra conseguenza di questa incertezza riguarda gli investimenti finanziari. In effetti, la nazione dell’Europa orientale ha deciso di concludere il proprio mandato con una vendita di ben 211,5 milioni di euro in titoli obbligazionari zero-coupon a tre anni. L’asta in questione, tra l’altro, rappresenta la prima occasione di questo tipo dopo il collasso dell’esecutivo di Bratislava.
Slovacchia, venduti oltre 94 milioni di titoli di Stato
La settimana che si conclude oggi si è caratterizzata per un evento che è passato praticamente sotto silenzio, ma che in realtà potrebbe suscitare un buon interesse negli investitori: il riferimento va all’ultima asta che è stata indetta dalla Slovacchia, una nazione di cui non si parla in maniera diffusa. A dire la verità, alcuni addetti ai lavori hanno parlato espressamente di una “micro-asta”, viste le dimensioni dei titoli emessi e, a dire la verità, l’importo totale è davvero piccolo, specialmente se viene confrontato con quello delle aste del nostro paese: la vendita in questione ha riguardato 94,4 milioni di titoli di Stato slovacchi, i quali beneficeranno di una durata pari a nove anni e una denominazione in euro. Se questi dati non fanno sobbalzare dalle sedie i risparmiatori, forse qualche attenzione maggiore la merita il rendimento medio, visto che a questi specifici strumenti finanziari è stata assegnata una percentuale di tutto rispetto, ovvero il 4,16%, di gran lunga superiore all’ultimo rilevamento, il 3,69% della scorsa estate.