Futures: caffè robusta in deciso rialzo a Londra

Il caffè robusta, la qualità utilizzata per ottenere l’espresso e le bevande istantanee, è aumentato fino al suo picco più alto degli ultimi quattro mesi a Londra: la soft commodity in questione ha fatto registrare questa performance a causa delle vendite provenienti dal Vietnam, nazione che rappresenta il maggior coltivatore al mondo di tale varietà, in deciso calo nelle ultime settimane. Anche lo zucchero, comunque, ha fatto registrare una impennata simile (vedi anche Futures sul caffè arabica sui minimi a quattro mesi). I coltivatori vietnamiti, i quali devono far fronte a prezzi molto più alti rispetto al passato, potrebbero decidere di rialzare il mantenimento.

Commodities: gran rialzo dei futures sui semi di soia

I semi di soia hanno raggiunto il loro livello più alto delle ultime sei settimane a Chicago: la speculazione è stata piuttosto evidente in relazione alla domanda di olio di semi da parte della Cina, visto che la vasta nazione asiatica rappresenta il maggior acquirente a livello mondiale, dunque ci si attende un innalzamento della domanda da record nel corso di questa stagione. Le importazioni dell’ex Impero Celeste sono previste in crescita fino a quota 65,3 milioni di tonnellate, mentre la stagione 2011-2012 era stata caratterizzata da 63,1 milioni per la precisione.

Bank of Japan fa volare i futures sul rame

Il rame ha raggiunto i suoi massimi degli ultimi sette giorni a New York: Bank of Japan, istituto di credito centrale della nazione nipponica ha annunciato il prolungamento e l’ampliamento dei propri acquisti di assets finanziari (i cosiddetti “quantitative easing” per intenderci), in modo da favorire il sostegno alla crescita economica. Volendo essere ancora più precisi, i dirigenti della banca asiatica hanno optato per adottare un target di inflazione pari a due punti percentuali, con gli acquisti veri e propri che saranno fatti partire il prossimo anno. Tutti questi eventi non possono che avere delle ripercussioni sul metallo, in quanto il Giappone rappresenta il quarto maggior utilizzatore al mondo di rame.

Futures: grano e mais in rialzo a Chicago

Il grano ha fatto registrare il suo picco più alto delle ultime tre settimane presso il Chicago Board of Trade: in effetti, questa performance non è stata casuale, ma riflette il fatto che le temperature basse e il clima secco continueranno ad erodere i raccolti invernali negli Stati Uniti, il maggior esportatore al mondo per quel che concerne tale commodity. Il mais a sua volta ha prolungato il proprio rally. D’altronde, la situazione appena descritta non è molto diversa da quella dello scorso mese di novembre, quando vi fu un forte rialzo per i futures sul grano.

Ultima settimana del 2012 in calo per i futures sul rame

Il rallentamento dei contratti futures sul rame di ieri ha interrotto i rialzi di questi strumenti finanziari che ormai duravano da una settimana: gli investitori, infatti, stanno aspettando con impazienza il riavvio delle trattative negli Stati Uniti per scongiurare il fiscal cliff. In aggiunta, è stato piuttosto influente anche l’ultimo aggiornamento sulla produzione cilena, in decisa crescita. Come se non bastasse l’Etf sul rame fisco che fa tanto discutere, ora ci si è messo questo ribasso dei derivati.

Il manifatturiero Usa fa rallentare i futures sul rame

Il rame ha fatto registrare il primo ribasso degli ultimi quattro giorni, dopo aver sfiorato, però, il livello più alto in assoluto delle ultime sei settimane: in particolare, la performance in questione è stata favorita dall’inattesa discesa del settore manifatturiero americano, un evento che ha provocato il declino anche di altri metalli, quali l’alluminio, lo zinco e il piombo. Due settimane fa, al contrario, i futures sul rame riuscirono a salire grazie a Cina e fiscal cliff. Stavolta, il contratto che è collegato alle spedizioni a tre mesi ha messo a segno una perdita di 0,5 punti percentuali, con la quotazione complessiva che si è attestata a 7,963 dollari la tonnellata presso il London Metal Exchange.

Futures sulla gomma in rialzo a Tokyo

Il 2012 degli investimenti finanziari nella gomma è stato a dir poco altalenante: a inizio anno, ad esempio, i futures sulla gomma erano in calo a Tokyo, ma i mesi successivi furono di un altro tenore, grazie alla crescita cinese. Le ultime contrattazioni sono state improntate al rialzo, con il livello raggiunto ieri che è il più alto in assoluto da quattro mesi a questa parte. Le perdite annuali sono state quindi compensate in parte, dopo che i maggiori produttori mondiali hanno cominciato a tagliare le esportazioni come non accadeva dal 2009, riducendo di conseguenza le scorte totali.

Il citrus greening fa schizzare verso l’alto i futures sul succo d’arancia

I contratti futures relativi al succo d’arancia sono aumentati nel corso di quest’ultima settimana a livelli davvero da record: il boom in questione è la conseguenza diretta della possibile riduzione di scorte da parte degli Stati Uniti, mossa motivata dal cosiddetto “citrus greening”, la malattia che ha colpito gli agrumi del Texas. In aggiunta, non bisogna dimenticare nemmeno il rallentamento delle importazioni che è stato stimato dal dipartimento agricolo americano (lo Usda). La piaga che si sta diffondendo nello stato federale è stata accertata per la prima volta lo scorso 18 gennaio; in quella occasione, poi, si è anche scoperto che molti raccolti della Florida avevano subito dei danni evidenti e la zona in questione è celebre proprio per i suoi agrumi, le arance in particolare.

I futures sul mais proseguono il loro momento negativo

Non è un bel momento per il mais come commodity da investimento: gli investitori finanziari appassionati di contratti futures si saranno infatti accorti che il prodotto agricolo in questione è giunto ormai al suo terzo giorno consecutivo di ribasso, aumentando il peggior declino di sempre da tre mesi a questa parte. Il motivo è presto detto, in effetti, il governo americano ha aumentato in maniera del tutto inaspettata le proprie stime relative all’offerta globale. Di conseguenza, i contratti relativi alle spedizioni di marzo non potevano che calare di 1,1 punti percentuali presso il Chicago Board of Trade, attestandosi a quota 6,05 dollari il bushel, il prezzo più basso che sia stato registrato per lo strumento più attivo in questo senso dallo scorso 21 dicembre.

Caduta fragorosa dei futures sullo zucchero a New York

I contratti futures collegati alle performance dello zucchero hanno fatto registrare perdite importanti presso l’Intercontinental Exchange di New York: è questo il dato più evidente che è emerso dalla piazza americana, con le contrattazioni che sono scese ben al di sotto di quanto ci si attendeva, molto peggio rispetto a quanto successo al caffè arabica e al cacao, influenzati pesantemente dai raccolti del Vietnam. Cosa è successo di preciso? Anche in questo caso i raccolti esteri l’hanno fatta da padrona, in particolare quelli dei paesi in cui si riponevano le maggiori speranze, come ad esempio la Russia, l’Ucraina, l’India, la Thailandia e persino l’Unione Europea nel suo complesso.

Futures: record per il cotone, invariato il succo d’arancia

Per i contratti futures che osservano da vicino le performance del cotone si può parlare a ragione di un vero e proprio record: le ultime quotazioni, infatti, hanno rappresentato il terzo aumento consecutivo per quel che riguarda la commodity, sospinta dall’aumento di esportazioni degli Stati Uniti e da una robusta domanda globale. Contemporaneamente, il succo d’arancia è rimasto sostanzialmente invariato, mentre il caffè ha subito una brusca frenata. Volendo essere più precisi, le spedizioni di cotone sono aumentate di ventisei punti percentuali rispetto a una settimana prima, così come è stato confermato dallo Us Department of Agricolture. Inoltre, i prezzi sono più che raddoppiati se confrontati con quelli del 2010, grazie soprattutto agli acquisti effettuati dalla Cina, il principale utilizzatore a livello internazionale.

Futures: i semi di soia eguagliano il record del 2008

Il rialzo fatto registrare presso il Chicago Board of Trade dai semi di soia è davvero rilevante: la commodity alimentare è infatti riuscita a guadagnare fino ai livelli da record che erano stati raggiunti ben trenta mesi fa, approfittando anche del contemporaneo boom del grano. La situazione che influenza i beni in questione è quella dell’Argentina, dato che molte navi sono state bloccate presso i porti della nazione sudamericana, una sorta di sciopero che sta favorendo la crescita della domanda per quel che concerne le esportazioni americane. Una delle conseguenze principali riguarda gli investitori finanziari; in effetti, i contratti futures che si riferiscono alle spedizioni commerciali di marzo hanno aggiunto 13,75 centesimi di dollaro alla loro quotazione (+1%), attestandosi a 14,26 dollari per ogni singolo bushel (l’unità di misura statunitense che equivale a circa 27 chilogrammi di grano).

Il cacao interrompe il proprio rally dopo ben tre anni

Il declino del cacao di questa settimana ha rappresentato un evento finanziario eccezionale: in effetti, il rally della commodity alimentare durava da più di tre anni, ma in questo caso hanno avuto la meglio le previsioni globali di offerta, influenzate in maniera negativa dall’incertezza politica della Costa d’Avorio, il maggior produttore al mondo. Tale calo, poi, ha trascinato verso il ribasso anche due altre commodities su cui spesso fanno molto affidamento gli investitori, il cotone e il succo d’arancia. C’è poi da aggiungere come il Ghana, seconda nazione a livello internazionale nel campo della produzione di cacao, abbia acquistato un numero maggiore di semi dagli agricoltori nel corso di questa stagione, visto che il clima mite e l’utilizzo dei pesticidi e dei fertilizzanti hanno consentito di potenziare i raccolti; i prezzi sono saliti di ben diciassette punti percentuali a novembre, subito dopo la pubblicazione degli esiti elettorali ivoriani e l’incertezza della vittoria finale tra Gbagbo e Ouattara.