Il clima di forte appetito per il rischio sta favorendo gli investimenti in asset rischiosi, in particolare l’azionario mondiale e i bond della periferia europea. I cosiddetti “beni rifugio” stanno trovando sempre meno posto nei portafogli degli investitori internazionali, in quanto sta diminuendo l’esigenza di allocare le proprie sostanze in strumenti finanziari sicuri. Così il nuovo anno sta evidenziando una fase di forte correzione per i Bund tedeschi, che durante il 2012 avevano garantito ritorni in conto capitale molto elevati agli investitori che cercavano un porto sicuro durante la fase più turbolenta della crisi dei debiti sovrani europei.
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Mediaset target alzato da Exane del 50% a 2,1€
Uno dei grandi protagonisti del rally di Piazza Affari degli ultimi due mesi è senza dubbio Mediaset. Il titolo sta beneficiando del forte appetito per il rischio, soprattutto verso l’azionario italiano, ma anche della ricopertura delle massicce posizioni short aperte sul titolo nei mesi precedenti e del ritorno in politica di Silvio Berlusconi. Negli ultimi tempi il titolo Mediaset è stato spesso promosso da broker e banche di investimento. Oggi è la volta di Exane Bnp Paribas, che ha deciso di aumentare il target price del 50% a 2,1 euro.
Spread-Btp a 160 punti nel 2013 secondo Pictet
Dopo l’accelerazione ribassista fin sotto 260 punti base avvenuta a inizio anno, lo spread Btp-Bund sta consolidando all’interno del range compreso tra 250 e 260 basis point. L’euforia generalizzata sui mercati azionari e obbligazionari potrebbe ancora proseguire a lungo, ma molto dipenderà dall’interventismo delle principali banche centrali e da una politica favorevole. In sintesi è questa l’idea di Andrea Delitala, head of investment advisor di Pictet Asset Management. Secondo l’esperto il rally dei mercati è avvenuto in scia all’accordo parziale sul fiscal cliff negli Stati Uniti e alla fase pre-elettorale in Europa.
Come investire in Btp nel 2013 secondo Russell Investments
Negli ultimi mesi lo spread Btp-Bund è stato interessato da un graduale restringimento verso i 250 punti base, favorito dalla sempre minore avversione per il rischio che ha creato una sorta di mini-bolla sul mercato dei bond periferici europei. Ad esempio i Btp italiani hanno messo a segno una performance del 21% nel 2012 e con l’inizio del nuovo anno sono già in territorio ampiamente positivo. Albert Jalso, manager del Ric Global Bond Fund di Russell Investments, consiglia prudenza sui Btp italiani.
Banco Popolare colloca bond per 1,25 miliardi con spread a 310
Dopo il tentativo poco fortunato di ottobre scorso, Banco Popolare è tornato sul mercato dei capitali attraverso un’emissione obbligazionaria accuratamente preparata nelle ultime settimane con scambi di contatti frequenti con investitori istituzionali di grande caratura internazionale. Alla fine Banco Popolare ha emesso un bond con scadenza triennale per complessivi 1,25 miliardi di euro. L’importo emesso è stato finora visto solo con le emissioni di grandi istituti di credito. Il successo del collocamento ha quasi oscurato l’emissione della spagnola Santander, che ha allocato 2 miliardi di covered bond.
Bca Pop Milano emetterà bond senior a tre anni non garantito
Banca Popolare di Milano ha intenzione di collocare un bond senior non garantito a tre anni, sfruttando appieno le attuali condizioni di mercato molto favorevoli per i corporate bond ma soprattutto per le obbligazioni emesse dagli istituti di credito. La banca ha già dato mandato a Jp Morgan, Banca Akros, Ubs e Société Générale per occuparsi di questa emissione. Secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa, l’ammontare del prestito obbligazionario di Bpm dovrebbe essere compreso tra 500 milioni e 750 milioni di euro.
Mps +12% in borsa grazie al crollo dello spread
Banca Mps è stata l’autentica protagonista dell’ultimo seduta di borsa a Piazza Affari. Le azioni della banca senese hanno messo a segno un guadagno del 12,34% a 0,264 euro, toccando il massimo più alto degli ultimi tre mesi e mezzo a 0,266 euro. Il titolo è stato spesso sospeso per eccesso di rialzo, a causa degli incessanti acquisti durante l’intero arco della giornata. In questo inizio 2013 il titolo ha già guadagnato quasi il 17%. A favorire il boom del titolo in borsa è il forte calo dello spread Btp-Bund.
Previsioni rendimento Bot nel 2013
A fine novembre 2011, nel bel mezzo della crisi dei debiti sovrani in Europa e con lo spread Btp-Bund che volò fino al record storico di 575 punti base, il rendimento dei Bot a 12 mesi era di poco superiore al 6%, quello dei Bot a 6 mesi superiore al 5%, mentre i Bot a 3 mesi rendevano quasi il 4%. Si tratta di valori clamorosi, solitamente riscontrabili nei bond governativi di paesi in odore di default. L’Italia allora veniva percepita come rischiosa, a causa del debito pubblico monstre che oggi tra l’altro supera i 2.000 miliardi di euro.
Bond societari italiani emissioni +57% nel 2012
Il 2012 è un anno record per le emissioni di bond societari italiani. Rispetto al 2011 c’è stato un aumento del 57% delle emissioni di corporate bond per un controvalore totale di 25 miliardi di euro per oltre 30 obbligazioni emesse sul mercato del debito da parte delle maggiori società italiane quotate in borsa. L’ammontare complessivo collocato nel 2012 è di ben quattro volte superiore del totale dei bond arrivati a scadenza quest’anno, pari a 6 miliardi di euro. Le aziende italiane hanno approfittato delle ottime condizioni di mercato per finanziarsi a costi nettamente più bassi rispetto al passato.
Investire in azioni nel 2013 secondo Pioneer Investments
L’investimento in azioni nel 2013 sembra trovare un forte consenso tra i grandi money manager mondiali, come ad esempio tra gli strategist di Financière de L’Echiquier. A credere in una forte ripresa dell’azionario c’è anche Pioneer Investments, gruppo Unicredit, al terzo posto in Italia per masse gestite. Allo stesso tempo glli esperti della casa d’affari consigliano maggiore cautela sul fronte delle emissioni societarie e sui bond di paesi emergenti, dove non può essere escluso del tutto un rischio bolla.
Banche italiane a rischio se aumenta spread
Secondo Société Générale, l’incertezza sul quadro politico in Italia rischia di minare la credibilità del paese sui mercati internazionali. La banca d’affari francese si aspetta forti pressioni sul sistema-Italia, in particolare nel breve termine a seguito delle dimissioni di Monti. Gli analisti di SocGen ritengono che eventuali elezioni anticipate potrebbe essere una buona notizia per gli investitori, ma dopo il voto lo spread è destinato ad ampliarsi con possibile taglio del rating BBB+ da parte di Standard & Poor’s. La crisi politica tiene sotto scacco le banche, che sono fortemente correlate con l’andamento dello spread.
Unicredit -6,3% con aumento spread a 360 punti
Lunedì nero per la borsa italiana, che paga a caro prezzo la crisi di governo a seguito delle dimissioni del premier Mario Monti. L’aumento del rischio politico in Italia ha fatto crollare Piazza Affari, che è arrivata a perdere quasi il 4%, mentre lo spread Btp-Bund ha superato quota 360 punti base. L’impennata del differenziale di rendimento tra i Btp e i Bund tedeschi con scadenza decennale sta pesando molto sul settore finanziario, particolarmente esposto sui titoli di stato. Il settore bancario stra trascinando al ribasso l’intero listino azionario milanese.
Quali sono gli indicatori dell’euro-rischio
La crisi dell’euro imperversa sui mercati finanziari da oltre due anni. Molti governi sono saltati, alcuni paesi hanno chiesto aiuto per evitare la bancarotta (Portogallo e Irlanda), altri hanno chiesto sostegno esclusivamente per evitare il crack del proprio sistema bancario (Spagna). Un paese, la Grecia, è stata spesso con più di un piede fuori dalla zona euro dopo aver messo a punto una mega-ristrutturazione del proprio debito. Altri paesi (Italia in primis) temono di essere le prossime vittime della speculazione internazionale e stanno cercando di spingere verso soluzioni anti-crisi drastiche e precise.
Germania colloca Bund Maggio 2012 a tasso zero
Siamo ormai prossimi al paradosso e quello che viene considerato un motivo di vanto potrebbe velocemente trasformarsi in un problema serio; il nuovo collocamento dei titoli di Stato tedeschi a due anni “Schatz” ha visto un rendimento pari allo 0,07% per una raccolta complessiva di 4,555 miliardi di euro. L’alta domanda è ancora una volta una chiara indicazione che arriva dal mercato dei titoli di Stato; la Germania è ancora considerata un porto sicuro per i capitali e gli investitori, pur di dirottare il proprio denaro verso lo Stato Federale Tedesco, sono disposti ad accettare rendimenti a dir poco imbarazzanti.
Quale che sia la causa di tanta sfiducia verso il resto dell’Europa, siamo vicini ad un paradosso; con situazioni in ripresa e di stabilità (tutte, tranne Grecia e Spagna) e rendimenti a dir poco vantaggiosi, perchè gli investitori continuano a puntare sulla Germania, che non ha poi una situazione così diversa da Italia e Francia?