La Fed non solo lascia i tassi invariati ma sottolinea che quella della non modifica sarà la politica che verrà intrapresa per tutto il 2019: la banca centrale americana fa suo un approccio più soft rispetto al passato ed a quel che ci si aspettava.
tassi interesse
Tassi invariati per la Fed
Il Federal Open Market Committee, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), ha mantenuto i tassi d’interesse invariati, in un livello compreso tra lo 0,00% e lo 0,25%. La decisione da parte del comitato Fed ha così rispettato le precedenti previsioni degli analisti, confermando altresì che l’istituto proseguirà l’acquisto di asset per 85 miliardi di dollari al mese, al fine di supportare la realizzazione delle proprie politiche monetarie.
BOE: niente tagli al costo del denaro
Un taglio del costo del denaro “potrebbe rappresentare un danno per le istituzioni finanziarie ed essere controproducente” secondo la Bank of England, che oggi ha presentato in conferenza stampa le stime sulla crescita e sull’inflazione dei prossimi anni.
Gli swap australiani collidono con le scelte della banca centrale
La Reserve Bank of Australia, istituto di credito centrale della vasta nazione oceaniana, non sta mostrando al momento alcuna intenzione di voler accrescere i tassi di interesse: la scelta appare ambigua, anche perché l’inflazione è prevista in aumento, così come viene segnalato dai principali mercati a reddito fisso. Il governatore Glenn Stevens dovrebbe lasciare così il tasso overnight al 4,75%, mentre intanto i contratti swap a un anno e relativi al tasso inflativo sono cresciuti di 57 punti base rispetto a quanto rilevato a dicembre. I titoli obbligazionari e le mosse della banca centrale hanno dunque scelto di intraprendere due cammini in senso inverso. L’economia australiana ha fatto registrare un’accelerazione pari a 0,6 punti percentuali nel corso dell’ultimo trimestre del 2010, ora ci sono buone notizie che giungono dai salari e dagli investimenti, anche perché molte risorse sono state richieste da paesi come India e Cina.
Banche italiane: nessuna pressione sulle obbligazioni di settore
Per quel che riguarda le banche, in Italia, anche nella fase più acuta della crisi non c’è stata alcuna tensione sui tassi. Questo è quanto emerge da un Rapporto AFO che, in particolare, mette in evidenza come in Italia il rischio percepito dai mercati abbia interessato maggiormente il debito sovrano piuttosto che il debito del settore bancario. Il Rapporto AFO, infatti, ha analizzato in maniera empirica il rapporto tra i cosiddetti “CDS”, i credit default swap, sui titoli di Stato, e quelli sulle obbligazioni bancarie, rilevando come sui primi negli ultimi tre anni ci sia stato un aumento eccezionale dei premi richiesti ai fini della copertura del rischio. Come diretta conseguenza, in materia di tassi di interesse, nel periodo della crisi, il Rapporto AFO rivela come non ci siano state tensioni dal lato dell’offerta.
Conto di deposito remunerato per le aziende
Rendimax, uno dei più noti conti di deposito remunerati presenti sul mercato, può essere aperto non solo dai privati e dalle famiglie, ma anche dalle imprese per la gestione del capitale ed in particolare per poter far fruttare la liquidità che poi magari serve per investimenti futuri o per saldare delle fatture aventi una scadenza non ravvicinata. La procedura di attivazione di Rendimax, un prodotto di Banca Ifis, per le imprese non discosta in sostanza da quella prevista per i privati. Rendimax anche in questo caso di può aprire sia direttamente online, sia tramite call center; nel dettaglio, per l’apertura online occorre compilare il modulo via Web, stamparlo, firmarlo ed allegare i seguenti documenti: la copia di un documento di identità del legale rappresentante dell’impresa, la documentazione relativa all’attribuzione dei poteri al rappresentante legale, nonché una visura ordinaria rilasciata dalla competente Camera di Commercio facendo attenzione alla data di rilascio che non deve essere più vecchia di tre mesi dalla data in cui viene sottoscritto il conto di deposito remunerato Rendimax; a questo punto un incaricato da parte di Banca Ifis provvederà a contattare il cliente per fissare un appuntamento al fine di completare la procedura relativa al riconoscimento.
UBI Banca: utile netto sale nonostante contesto difficile
UBI Banca, nonostante le persistenti incertezze legate al contesto ed al quadro macroeconomico globale, ha archiviato il primo trimestre del 2010 con un utile netto che, rispetto al primo quarto dell’anno 2009, è passato da 24,3 milioni di euro al 31 marzo 2009 ai 38,1 milioni di euro al 31 marzo del 2010. E’ questo uno dei dati salienti emersi dall’esame e dall’approvazione della trimestrale da parte del Consiglio di Gestione di UBI Banca. Bene anche gli impieghi nel periodo con una crescita che è stata pari allo 0,9% a 97,8 miliardi di euro rispetto al primo quarto 2009, quindi in termini tendenziali, mentre a livello congiunturale, e quindi rispetto all’ultimo quarto del 2009, gli impieghi hanno invece fatto registrare una frazionale contrazione pari allo 0,2%. La raccolta totale rispetto al Q1 2009 è salita del 5,6% a 178,6 miliardi di euro, frutto di un incremento del 9,2% della raccolta indiretta, e di un +2,8% di incremento della raccolta diretta.
Pirelli RE smentisce trattative ingresso nuovi soci
Attualmente il NAV immobiliare di Pirelli Real Estate è pari a 1,2 miliardi di euro a fronte di un debito netto pari a 450 milioni di euro. A fornire questi dati è stata la società con un comunicato ufficiale col quale, facendo riferimento ad indiscrezioni riportate da alcuni organi di stampa, è stata smentita ogni presunta trattativa per l’ingresso di nuovi soci nel capitale della società; di conseguenza, in merito a queste eventuali e presunte operazioni, Pirelli Real Estate non ha stabilito né tempi, né le modalità. Contestualmente, la società ha posto l’accento sul fatto che le numerose manifestazioni di interesse nei confronti della società fin qui acquisite testimoniano la solidità del Gruppo e la validità del proprio modello di business. Di conseguenza, nella nota ufficiale emessa da Pirelli Real Estate si legge che la società potrà prendere in considerazione queste manifestazioni di interesse a tempo debito che hanno riguardato, nello specifico, forme di aggregazione e/o di partnership che saranno vagliate e prese in considerazione se la società le riterrà e le valuterà di interesse strategico.
Pirelli & C. Real Estate: previsioni 2010-2011
Per l’anno in corso Pirelli & C. Real Estate prevede di conseguire dalle attività di servizi un risultato operativo positivo e compreso tra i 20 ed i 30 milioni di euro a fronte di un obiettivo di vendite di immobili compreso tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro. Per il 2011, inoltre, la società, in concomitanza con l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate, del progetto di Bilancio 2009, conferma i target 2011 che prevedono, sempre dall’attività relativa ai servizi, il conseguimento di un risultato positivo pari a 50 milioni di euro. Queste previsioni, in ogni caso, possono essere fortemente influenzate da fattori non dipendenti e non controllabili da Pirelli RE quali le condizioni dell’accesso al credito, la dinamica dei tassi di interesse nonché l’andamento e l’evoluzione del quadro macroeconomico.