Ubs Etfs plc-Cmci Composite Sf (Eur) A-acc e Ubs Etfs plc-Cmci Composite Sf (Eur) I-acc: sono questi i due nomi degli Exchange Traded Fund che sarà possibile scoprire a partire da domani presso il segmento EtfPlus di Borsa Italiana. Come si evince facilmente dalle denominazioni, la società emittente è la banca svizzera Ubs. Quali sono le caratteristiche più interessanti? Anzitutto, bisogna subito precisare che i due codici Isin di riferimento sono, rispettivamente, IE00B58HMN42 e IE00B5T04047. I prodotti finanziari sono due, ma l’indice sottostante è sempre lo stesso, vale a dire l’Ubs Bloomberg Cmci Composite Hedged Eur Total Return.
Ubs
Investire in Africa: i consigli di Ubs
In questi giorni il quotidiano Milano Finanza sta riprendendo alcune ricerche di respiro internazionale, finalizzate a indirizzare gli investitori verso i “migliori titoli” da acquistare nel 2013. È oggi la volta dell’analisi dei migliori titoli sui quali investire se si desidera scommettere sul continente africano, uno dei nuovi motori economici mondiali, soprattutto ora che la crescita europea è destinata a rallentare. Il pil africano – secondo quanto affermato il Fmi – dovrebbe invece crescere tra il 5 e il 7 per cento.
Campari titolo da vendere secondo Ubs
Stamattina la banca svizzera Ubs ha deciso di bocciare il titolo Campari, partendo dalla considerazione principale che il settore del beverage viene giudicato a premio del 40% rispetto al mercato europeo e che quindi potrebbe sottoperformare su base relativa. In realtà, sono ormai più di tre mesi che le azioni Campari evidenziano un andamento lateral-ribassista dopo che il 17 ottobre scorso avevano toccato i livelli più alti di sempre a 6,545 euro. Oggi il titolo Campari perde l’1,77% a 5,55 euro, ma ha toccato finora un bottom intraday a 5,47 euro.
Non esiste più l’investimento senza rischio secondo Ubs
Il 2012 è stato archiviato con un soft landing, dopo un inizio burrascoso dovuto al peggioramento della crisi dei debiti sovrani europei. Secondo Fabio innocenzi, amministratore delegato in Italia del colosso bancario svizzero Ubs, il 2012 “è stato un anno che ci ha consegnato una lezione formidabile: non esiste più l’attività priva di rischio”. Si tratta quindi di una svolta epocale, che cambia completamente l’approccio agli investimenti così come viene spiegato nelle università, ovvero iniziare a investire partendo dal risk free rate.
Pirelli promossa da Bank of America con target a 11,5€
Giornata positiva in borsa per le azioni Pirelli & C., che a Piazza Affari mostrano un rialzo dello 0,82% a 9,185 euro, dopo che in mattinata i prezzi erano volati fino a 9,38 euro recuperando bene dal tonfo di venerdì che aveva visto il titolo della Bicocca perde quasi il 3,5%. A dare slancio al titolo in borsa è soprattutto la promozione arrivata da Bank of America Merrill Lynch, che ha ripristinato la raccomandazione “buy” sul titolo con target price a 11,5 euro.
Sanzioni maxifrode UBS
La Financial Services Authority ha comminato un sanzione amministrativa pecuniaria a UBS, al termine del procedimento che fu originariamente avviato dopo la frode di Kweku Adoboli, che ha causato un buco da 2,3 miliardi di franchi svizzeri nei conti dell’istituto di credito elvetico. Una vicenda che si conclude con una multa di importo rilevante, che tuttavia trova anche la soddisfazione da parte del top management della banca svizzera, che si dice comunque contenta del fatto che questo capitolo si sia concluso con il riconoscimento degli sforzi effettuati dall’azienda.
Ubs punterà sul business italiano degli Etf
Ubs non si limita soltanto a consigliare azioni europee: il celebre istituto di credito svizzero è infatti pronto a buttarsi a capofitto in un’avventura che si preannuncia proficua. Il collegamento tra queste intenzioni e il nostro paese è presto detto. Nel dettaglio, la banca di Basilea e Zurigo ha deciso di sviluppare il proprio business relativo agli Exchange Traded Fund per quel che concerne l’Italia, tanto è vero che il progetto è stato fatto partire con la nomina di un responsabile per il Belpaese in relazione a tali strumenti finanziari (nello specifico si tratta di Simone Rosti).
Scure su Monte dei Paschi, confermato il Sell
Rating contrastante su MPS; il colosso UBS si è espresso confermando il rating di neutral su Monte dei Paschi di Siena, ma tagliando il target price da 0.42 euro per azione a 0,31 euro per azione. Ben diverso è invece il giudizio di Societe Generale; quest’ultima infatti conferma il “sell” con target rivisto da 0,26 euro per azione a 0,20 euro per azione. Il colosso ha anche rivisto le stime per il dividendo, ora a 0,01 euro per azione nel 2012 e 0,016 euro per azione nel 2013, tagliando anche le stime di EPS 2012 da 0,04 euro a 0,03 euro per azione.
Le aspettative negative sono in realtà per tutto il settore bancario; il problema del credito non è risolto e la BCE non riesce a regolamentare il prestito interbancario. L’erogazione di prestiti è al minimo e questo ha poi ripercussioni sulla ripresa e sui consumi; la spirale riporta nuovamente alle banche il problema, che hanno visto un taglio netto delle entrate a causa di un’economia praticamente in recessione.
Ubs lancerà domani un certificato legato al titolo Intesa
La giornata di domani sarà fondamentale per la quotazione a Piazza Affari dei nuovi certificati di investimento di Ubs: la celebre banca elvetica ha focalizzato la propria attenzione sul segmento Sedex di Borsa Italiana, mettendo a disposizione degli Equity Linked (il codice Isin di riferimento in questo caso è DE000UBS0ER7). Si tratta di strumenti finanziari che vantano una valutazione molto ampia da parte delle principali agenzie di rating e che andranno a sfruttare le consuete modalità di collocamento, ovvero la liquidazione monetaria e la modalità europea di esercizio. L’indice sottostante è un altro istituto di credito molto noto, vale a dire Intesa Sanpaolo, con uno strike fissato a 1,448 punti e la data di scadenza che avrà luogo a breve, più precisamente il prossimo 25 maggio (la durata è quindi pari a un solo mese e mezzo).
Ubs emette una obbligazione ibrida a dieci anni
Ubs, tra gli istituti di credito più famosi della Svizzera ma non solo, ha quotato un bond decennale in grado di assorbire le proprie perdite: il rendimento di base è stato senza dubbio più basso rispetto a quanto ci si aspettava inizialmente, un tentativo estremo di conquistare la fiducia di quegli investitori che puntano a simili caratteristiche finanziarie. L’obbligazione a cui si sta facendo riferimento sarà subordinata al Tier 2, il requisito supplementare di capitale di ogni banca, e garantirà un ritorno economico di ben 7,25 punti percentuali. L’importo complessivo è stato fissato in due miliardi di dollari, ma la domanda da parte dei soggetti interessati è andata ben oltre le previsioni, con 5,5 miliardi complessivi.
Ubs dà fiducia alle performance del Ftse Mib
L’Unione delle Banche Svizzere (Ubs) ha scelto il più importante riferimento azionario del nostro paese per strutturare il suo nuovo certificato: nello specifico, si tratta di un Express Certificate che è appunto collegato alle performance del Ftse Mib, con le quotazioni ufficiali che sono cominciate da appena due giorni. L’obiettivo dell’emittente elvetica è quello di ottenere una esposizione adeguata alla piazza italiana, nella quale sono stati riscontrati elementi positivi, nonostante le turbolenze piuttosto recenti. In realtà, volendo essere ancora più precisi, c’è anche un titolo obbligazionario che è legato a questo andamento, vale a dire il bond Ubs Ftse Mib Italia 2016, uno strumento che beneficerà di una scadenza quinquennale. Ovviamente, questo ulteriore prodotto è stato negoziato presso il Mercato Telematico delle Obbligazioni, mentre il certificato ha trovato la sua normale collocazione nel segmento Sedex.
Saipem: premiata da Ubs
Ubs ha comunicato nella giornata di ieri la revisione del rating al rialzo per Saipem che alza il voto dal precedente “neutral” a “buy“. Nella giornata di ieri il titolo ha ceduto il 3.19% a Piazza Affari, che tutto sommato vista la giornata di fuoco è un buon risultato che conferma la forza di Saipem anche nei momenti peggiori.
Facciamo un passo indietro; fino alla fine del 2007 il prezzo delle azioni è cresciuto costantemente fino ad arrivare quasi a 30 euro, quota importante che ha respinto per ben 2 volte l’avanzare del prezzo andando a creare un doppio massimo proprio tra il 2007 ed il 2008. La discesa avuta in contemporanea con la recessione del 2008 del mercato globale ha ridotto il valore delle azioni fino a toccare i 10 euro nel momento peggiore; questo livello è diventato subito supporto ed ha contribuito anche per il suo valore psicologico alla ripresa, leggermente anticipata rispetto all’indice di riferimento.
Ubs, il nuovo Step Up è focalizzato sulle lire turche
L’ultima quotazione decisa dall’Unione delle Banche Svizzere interesserà sicuramente gli obbligazionisti più incalliti: l’istituto di credito elvetico ha infatti scelto di puntare sul Mercato delle Obbligazioni Telematiche di Borsa Italiana per proporre un nuovo bond incentrato su una valuta di cui non si sente parlare molto spesso, vale a dire la lira turca. Il prodotto finanziario in questione, la cui denominazione ufficiale è quella di Ubs Classica Step Up Turchia, rappresenta un’ottima occasione per diversificare in maniera accorta il portafoglio, focalizzando l’attenzione sull’esposizione al tasso di cambio tra l’euro e la moneta ufficiale della nazione anatolica. Qual è il funzionamento esatto di tale strumento?
Ubs annuncia due Etn collegati a petrolio e gas naturale
L’ultimissima innovazione in fatto di Etp giunge direttamente da Ubs: la banca elvetica ha infatti lanciato una serie di prodotti finanziari progettati appositamente per sfruttare al massimo il contango dei mercati in questione. Come è noto, con questo termine si indica solitamente una situazione in cui il prezzo spot è sensibilmente più basso rispetto a quelli futuri. Le denominazioni ufficiali sono Etracs Natural Gas Futures Contango Etn e Etracs Oil Futures Contango Etn, dunque come si può evincere piuttosto agevolmente c’è un collegamento stretto con commodities importanti quali il petrolio e il gas naturale. In particolare, gli investitori potrebbero essere interessati da una lunga esposizione ai contratti futures a medio termine.