Bond americani a rischio crollo secondo BofA Merrill Lynch

Il taglio automatico alla spesa federale USA, scattato il 1° marzo (il cosiddetto “sequester”), non sembra spaventare gli investitori internazionali. A Wall Street le borse avanzano col vento in poppa, tanto che l’indice Dow Jones ha superato i precedenti massimi storici di ottobre 2007 segnando record su record. Negli Stati Uniti le cose sembra staino girando per il verso giusto, anche a livello macroeconomico. La disoccupazione è in calo, le stime sulla crescita sono state riviste al rialzo nel primo trimestre 2013 e anche il settore immobiliare continua a mgliorare.

Che cos’è il sequester?

Dal 1° marzo 2013 negli Stati Uniti d’America sono scattati i tagli alla spesa pubblica, a causa del mancato accordo politico tra i Repubblicani e i Democratici. Si tratta del cosiddetto sequester, ovvero il taglio lineare di 85 miliardi di dollari l’anno della spesa pubblica federale americana che servirà per portare avanti il piano di riduzione del debito pubblico. Negli Stati Uniti,ma più in generale in tutto il mondo, c’è da tempo preoccupazione per la costante crescita dell’indebitamento pubblico degli USA. Infatti, dal 1997 il debito di Washington è aumentato quasi del 200%.

Borse record possono nascondere delle trappole?

E’ abbastanza singolare notare come la maggior parte delle borse stia sperimentando un andamento da record, nonostante le prospettive economiche delle principali aree geografiche mondiali non siano particolarmente convincenti. Sembra, quindi, che la finanza stia diventando un mondo a parte, con legami sempre più marginali con l’economia reale. Basta osservare l’andamento dell’economia di alcuni grandi paesi: Germania, Regno Unito, Giappone, solo per citarne alcuni, stanno attraversando una fase di rallentamento o di contrazione dell’attività economica. E le borse? Tutte a livelli record.

Quali rischi per i mercati finanziari nel 2013 secondo Deutsche Bank

Il 2013 è partito sotto i migliori auspici con un rally di bond e borse, favorito dal forte appetito per gli asset rischiosi da parte degli investitori internazionali che sono sempre più alla ricerca di rendimenti elevati in un contesto di mercato caratterizzato da tassi reali negativi e sui minimi storici. Secondo gli esperti di Deutsche Bank quest’anno le azioni saliranno mediamente del 10%. Tuttavia, il rischio più grande per gli investitori è quello di sottovalutare alcune variabili-chiave, che potrebbero far invertire bruscamente la rotta sui mercati azionari.

S&P500 sopra 1.600 punti nel 2013 secondo Citi

Il colosso finanziario statunitense Citigroup ha rivisto la sua view sul mercato azionario statunitense dopo i recenti accordi sul fiscal cliff che, seppur fondamentali per trovare un compromesso dal alto delle imposte, non hanno risolto il problema del deficit e del debito pubblico. Ora il Congresso dovrà trovare un accordo entro febbraio per innalzare il tetto dell’indebitamento, che ha sforato il limite legale dei 16.400 miliardi di dollari. Secondo gli esperti di Citi la borsa di Wall Street esprimerà il suo maggiore potenziale nella prima parte del 2013.

Fiscal cliff effetti sui mercati finanziari secondo Pimco

Continuano a tenere banco le problematiche relative al fiscal cliff negli Stati Uniti. Wall Street sembra ritenere possibile un’intesa in tempi brevi tra repubblicani e democratici, anche perché in caso di mancato accordo il prossimo anno scatterebbero tagli automatici alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse per 600 miliardi di dollari. Si tratta di una vera e propria bomba ad orologeria, da disinnescare al più presto per evitare un crollo del pil di 3-4 punti percentuali e l’inabissamento dell’economia americana in una profonda e dolorosa recessione.

Dati USA decisivi per il recupero

L’andamento delle Borse Europee nella giornata di oggi fa’ dimenticare le precedenti settimane in cui il mercato azionario ha raggiunto livelli da panico. Il ritorno dello spread al centro della cronaca e la paura per il fallito tentativo di uscita dalla crisi dell’Eurozona, contrasta fortemente con le novità positive sul Portogallo e sulla negazione dell’uscita della Grecia dall’area Euro. Le notizie negative che hanno trascinato i mercati vicino a minimi pericolosi per il lungo termine sembrano svanire in questo Lunedì ormai chiuso, in cui si rilancia l’azionario Europeo con il Dow Jones in territorio incerto.

Il forte rialzo registrato durante la mattina ha spinto il FTSE-Mib in prossimità dei 13000 punti, livello “di sicurezza” su cui gli investitori fanno affidamento per i prossimi giorni come valore di supporto. Incerto il Dow Jones, che dopo una seduta contrastata (iniziata con un calo deciso e proseguita con il recupero totale della discesa) va a chiudere la giornata poco sopra ai 12100 punti, consolidando comunque le aspettative rialziste dell’Eurozona.

Autogrill continua a crescere negli Usa

Il Gruppo della ristorazione Autogrill continua ad espandersi negli Stati Uniti, ed in particolare in California annunciando la stipula di un nuovo contratto decennale, dal 2011 al 2021, attraverso la divisione HMSHost, presso lo scalo John Wayne di Santa Ana; con questo nuovo contratto i punti vendita gestiti dal Gruppo Autogrill salgono così a diciassette a fronte di una presenza della società italiana nello scalo che dura oramai da oltre venti anni. Nel dettaglio, la nuova commessa che entrerà a regime a partire dall’anno 2012, sarà in grado di apportare ad Autogrill, in base alle stime comunicate dalla società quotata in Borsa a Piazza Affari, una generazione di ricavi annua pari all’incirca a 25 milioni dollari americani. Nel nuovo Terminal C dello scalo John Wayne di Santa Ana saranno così aperti ben otto locali che, aggiunti ai nove già gestiti da HMSHost presso i Terminal A e B, fanno salire il totale, come sopra accennato, a quota 17.