World Bank emette obbligazioni per scopi umanitari

World Bank torna ad erogare obbligazioni. L’ente sovranazionale mondiale ha infatti collocato presso investitori  tre nuovi bond senior unsecured denominati in dollari USA (Usd) finalizzati a risparmiatori retail.

World Bank

I bond, collocati per diversi importi a differenti scadenze, sono infatti negoziabili presso la borsa del Lussemburgo per tagli minimi da 1.000 USD e multipli analoghi. I rendimenti offerti da World Bank vanno da un minimo di 0,90% per la scadenza biennale a un massimo di 1,80% per quella settennale. Il tasso d’interesse non è certo entusiasmante, ma occorre sottolineare che World Bank gode delle massime credenziali di affidabilità godendo di rating AAA per tutte le agenzie internazionali. I proventi raccolti dal collocamento serviranno – come noto – per finanziare scopi umanitari che vengono di volta in volta approvati su proposta dei singoli stati.

La Banca Mondiale (acronimo BM o WB, dall’inglese World Bank), nata nel 1945, comprende due istituzioni internazionali: la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS) e l’Agenzia internazionale per lo sviluppo (AID o IDA), che si sono prefissate l’obiettivo di lottare contro la povertà e organizzare aiuti e finanziamenti agli stati in difficoltà.  La sede della Wordl Bank è a Washington D.C.; il presidente è eletto per cinque anni dal consiglio di amministrazione della banca. Fa parte delle istituzioni specializzate dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Gli obiettivi della Banca mondiale si sono evoluti nel corso degli anni. Si è recentemente concentrata sulla riduzione della povertà, abbandonando l’obiettivo unico della crescita economica. Supporta inoltre la creazione di imprese molto piccole.

Ha sostenuto l’idea che l’acqua potabile, l’educazione e lo sviluppo sostenibile sono la chiave per la crescita economica, e ha cominciato a investire massicciamente in tali progetti. In risposta alle critiche, la Banca Mondiale ha adottato una serie di politiche a favore della tutela ambientale e sociale, per garantire che i loro progetti non peggiorino la situazione delle persone nei paesi di accoglienza.

 

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